Un titolo che ridà lustro al genere degli arcade di guida: Star Drift Evolution è divertentissimo, una piccola gemma dietro ad una grafica minimalista.
Quando lo scorso inverno parlammo per la prima volta di Star Drift Evolution, fummo sorpresi dalla completezza di un titolo early access che sembrava a tutti gli effetti già completo. Oggi, a distanza di quasi un anno, il gioco è stato rilasciato in versione definitiva e tutti i nostri elogi sono ancora ben presenti.
Ci troviamo di fronte ad un gioco dalla fluidissima grafica low-poly, approccio grafico molto in voga recentemente (vedi Bomber Crew, The Walking Zombie 2 o Polygon). Il potersi concentrare sul gameplay e sulla massimizzazione della resa grafica ha consentito al piccolissimo team di sviluppo di realizzare un gioco davvero intrigante.
I circuiti sono tutti ben caratterizzati, ognuno diverso dall’altro, e variano da quelli prettamente ispirati alle piste a quelli tortuosi di montagna; ben presto potremo capire quali sono le superfici più adatte al nostro stile di guida e non tarderemo a riconoscere qualche pista ispirata a luoghi reali. La maggior parte dei tracciati sono veri e propri circuiti (a prescindere da ambientazione e superficie), mentre altri sono in stile rally, cioè non si torna mai al punto di partenza; si tratta di piacevolissime variazioni rispetto agli standard.
Anche fra le auto si possono riconoscere modelli reali di auto, recenti e del passato, ognuna con le proprie caratteristiche di velocità ed aderenza. Anche se il gioco non si avvale di licenze ufficiali (e questo si riflette sui valori di gioco delle varie auto), certi modelli sono talmente simili che non riconoscerli è impossibile.
Il modello di guida è molto ben realizzato; le auto si comportano come ci aspetteremmo in base alle loro caratteristiche, ed una volta fatta la mano (un certo periodo di apprendistato è necessario) si comprenderanno quali sono i veicoli più adatti al nostro stile di guida (non esistono veicoli perfetti!).
Cosa importantissima: non ci sono power up, bonus o skill legate al nostro pilota virtuale; il nostro risultato in pista è esclusivamente dipendente dalle nostre abilità di guida e di conoscenza del percorso. Ovviamente sulla performance può influire la macchina che guidiamo in gara, ma le più lente hanno anche un’aderenza pazzesca, e i circuiti sono studiati per essere vinti sia da auto velocissime ma con poca tenuta che da veicoli lentissimi ma incollati al terreno.
La modalità single player prevede una lunga marcia che ci permetterà di sbloccare man mano nuovi circuiti e nuove auto; dovremo finire le gare davanti, battendo gli avversari computerizzati, e fare tempi entro una certa soglia per guadagnare “stelline” e soldi. Certi tracciati sono davvero ostici, e riuscire a batterli rende davvero soddisfatti. Il livello di competitività dell’AI a livello normale è altalenante; certe gare sono piuttosto semplici, mentre su altri circuiti arrivare a ridosso del podio è qualcosa degno di nota. Questa altalenanza di competitivtà viene meno a livello difficile, dove occorre sputar sangue per stare davanti.
In single player manca una modalità campionato o carriera nel senso più tradizionale del termine: le gare sono secce e servono praticamente solo per migliorare il proprio tempo e guadagnare stelline. Purtroppo, una volta sbloccate le stelline necessarie per comprare tutte le auto ed aver gareggiato su tutti i circuiti, la motivazione di affrontare gare fini a se stesse rischia di venir meno; l’unica vera sfida a quel punto rimane scalare la leaderboard (si può correre anche contro il tempo) ma potrebbe essere una modalità non per tutti.
Star Drift Evolution dà però il meglio di sè in multiplayer: utilizzando un sistema peer to peer e sfruttando un’intelligente modalità priva di collisioni fra giocatori (comunque disattivabile, per chi preferisce la tradizione), la fluidità delle gare è altissima come l’adrenalina che scorre nella rincorsa degli avversari. Vedere il ghost dell’avversario in gara direttamente davanti a noi, una volta entrati nell’ordine di idee, è ugualmente appagante rispetto alle gare in cui non ci si risparmia colpi proibiti.
Questa scelta consente di avere gare pulite, all’insegna del fair play, e dove i troll non possono avere alcun tipo di margine per divertirsi a discapito degli altri giocatori. Avendo lungamente provato il multiplayer posso assicurare che la tensione non manca, e le gare spesso si combattono sull’ordine dei centesimi di secondo.
Altra cosa estremamente intelligente è che esiste una modalità multiplayer a squadre basata sul livello di ogni giocatore; visto che vengono assegnati punti a tutti, anche i guidatori più lenti possono fare la differenza per la propria squadra semplicemente scavalcando il diretto avversario. Un’intuizione geniale e che aiuta i nuovi arrivati a sentirsi parte della comunità.
Inoltre, a fare da ponte fra il mondo single player e quello multi, la recente introduzione delle sfide giornaliere consente di trovare mordente anche giocando da soli senza bot; una valida alternativa a chi magari non ha tempo per le sfide serali con gli altri giocatori.
Numerosi sono i titoli che mi vengono alla mente giocando a Star Drift Evolution: a cominciare da Micromachines e da F1 Race Stars, passando per i recenti Art Of Rally, Absolute Drift e Horizon Chase Turbo fino agli storici Gene Rally e l’iconico Flatout. In mezzo a tanta concorrenza, Star Drift Evolution è sicuramente il gioco che offre il miglior pacchetto completo come gameplay, nonostante si potesse far meglio sulla modalità single player.
Star Drift Evolution è un ottimo titolo che potrebbe diventare un gioco di riferimento nel suo settore: semplice ed immediato, con una solida componente multiplayer, ben realizzato e vario, praticamente assente da bug, è sicuramente una scelta validissima per gli appassionati del genere. L’unico punto debole è la sua forte vocazione al multiplayer, cosa che può essere un’arma a doppio taglio nel lungo periodo.
PRO:
- Vario e ben curato
- Modello di guida bilanciato
- Valorizza l’abilità dei giocatori
- Multiplayer divertente anche per i meno esperti
CONTRO:
- Il single player poteva regalare qualche emozione in più