Il cinema tedesco non e’ mai stato noto per la sua qualita’. Tolti pochi autori, pochi attori, i quali spesso si appoggiano all’industria statunitense, il cinema teutonico e’ sempre rimasto nell’ombra, a torto o a ragione. Un bravo regista si sta affacciando, negli ultimi anni, alla ribalta internazionale.
Lola Corre e’ un film di Tom Tykwer uscito nel 1998, nel quale Lola (Franka Potente) tentava di sovvertire il fato con la sua forza interiore. Era un film pieno d’azione, di colpi di scena, di momenti pieni d’ansia. La sua struttura stessa, cosi’ ritmica, lo rendeva incalzante.
Due anni dopo Tom Tykwer ci riprova, e con la stessa attrice; stavolta Franka Potente veste i panni della timida infermiera Sissi, che passa i suoi giorni accudendo i malati di mente del manicomio locale. Un giorno, accompagnando un ragazzo cieco, viene investita da un tir. Nello stesso tempo, un ladruncolo inseguito dai derubati, per sfuggire alla cattura, si infila non visto proprio sotto il tir fermo in mezzo alla strada; Bodo (Benno Furmann) salvera’ la vita a Sissi praticandole una tracheotomia con un coltello e una cannuccia.
Sara’ l’inizio di uno strano rapporto fra i due, che evolvera’ pian piano, fra mille difficolta’ una volta tanto non dettate dalla sorte ma dal carattere dei protagonisti.
Faccio un passo indietro: questa pellicola l’ho dovuta visionare due volte per poterla valutare. La prima volta mi aspettavo di trovarmi di fronte ad un qualcosa di simile a Lola Corre, e sono rimasto spiazzato. Se, come dicevo, il primo film di Tykwer e’ repentino, La Principessa + Il Guerriero e’ un film con tutt’altre caratteristiche. La prima volta ho faticato a vederlo, tant’e’ che ho interrotto a meta’ la visione: lo vedevo lento, pesante, privo di stimoli e di accadimenti. Un’opera seconda tutta da buttare…. E mai giudizio fu piu’ affrettato.
In effetti, La Principessa + Il Guerriero si presenta come in realta’ non e’: nelle prime battute si ritrova la frenesia tipica di Lola Corre, ma in realta’ il film prende subito un’altra strada; quella dell’introspezione di certi aspetti dell’animo umano. In questo Tykwer e’ bravissimo nel mischiare le carte, nel nascondere fino all’ultimo momento possibile il suo vero scopo; in effetti cio’ comporta nello spettatore un certo senso di dubbio, di impossibilita’ a trovare il bandolo della matassa finche’ il regista non decide di farcelo apparire davanti. Ma insomma, cos’e’ La Principessa + Il Guerriero?
Fondamentalmente, La Principessa + Il Guerriero e’ un viaggio all’interno della solitudine umana, alla ricerca di un qualcosa che possa finalmente renderci felici. E’ una profonda analisi del vuoto, del freddo che ci circonda, della difficolta’ di vivere dei rapporti umani puliti, sinceri, senza commistioni di sorta. E’ una favola, e’ un grido, e’ un gesto di speranza, che non puo’ essere facilmente compreso senza aver vissuto situazioni simili.
La brava Franka Potente stavolta e’ affiancata da un sorprendente Benno Furmann, un armadio a 6 ante con un cuore di miele; il vero guerriero, duro e spietato fuori, ma capace di vivere i piu’ bei sentimenti.
Il montaggio e le stesse inquadrature sono molto piu’ tradizionali rispetto a Lola Corre, ma questo e’ anche giustificato dalla finalita’ stessa della pellicola, che vuole raccontare qualcosa di piu’ intimo, delicato, fragile, e lo fa in modo altrettanto morbido.
Personalmente ho apprezzato tantissimo il film, ma solo dopo essermi imposto di rivederlo. Ripeto, l’approccio non e’ dei piu’ facili, ma se tenete duro vi renderete conto di trovarvi di fronte a un piccolo gioiellino.