Manganelli, matite e demagogia: passano gli anni ma il modo della sinistra di distorcere la realtà a proprio favore non cambia.
Che l’Italia stia vivendo un triste periodo di astiosa contrapposizione politica non è certo un segreto, ma pensare che almeno una delle due parti parli solo per slogan e senza praticamente mai entrare nel merito delle questioni fa rabbrividire. Quanto abbiamo visto nelle piazze e nelle strade nelle ultime settimane, con i cortei pro Hamas (pardon, pro-Palestina) e contro Israele è l’ennesima manifestazione di odio e violenza che una parte di italiani dimostra ancora una volta di avere inculcata nel cervello.
Si tratta di una violenza assolutista, totalitaria, ferocemente mirata a inventare, trovare e infamare un nemico che nella realtà non esiste. Un atteggiamento “fascista”, direbbero costoro; se non fosse che di fascista non ha praticamente nulla. Nella completa ignoranza di questi beceri personaggi di ogni età, la parola fascista si utilizza in ogni contesto quando qualcosa è contrario alle proprie idee o quando semplicemente si tratta di far rispettare le regole. Ecco quindi che il poliziotto è fascista (e servo del potere), chi non pensa che l’omosessualità sia la normalità è fascista (e omofobo), chi chiede il rispetto della tutela dei confini è fascista (e razzista).
Alessandra Todde, il neoeletto Governatore della regione Sardegna di estrazione 5 Stelle, ha commentato con un “i sardi hanno risposto con le matite ai manganelli” la sua vittoria (ottenuta solo grazie al voto disgiunto), rafforzando quella distorsione di realtà che vuole i poliziotti aver caricato degli innocenti minorenni che manifestavano a favore dei civili di Gaza. Ovviamente lei, come tutti coloro che hanno unicamente attaccato le forze di Polizia, si sono ben guardati dal menzionare il fatto che i manifestanti si stavano dirigendo verso una zona a loro interdetta (la sinagoga di Pisa); che per circa mezz’ora la Polizia ha tentato di dialogare con loro per farli tornare sul percorso previsto ed autorizzato; che i manifestanti sono stati i primi a provocare la Polizia e cercare lo scontro. E non da meno è stata Elly Schlein, scandalizzata dal fatto che “non una parola di solidarietà è stata spesa nei confronti degli studenti” da parte di Piantedosi, come se fossero vittime di carnefici indemoniati.
Lo stesso Presidente Mattarella ha preso le difese dei “poveri studenti” che sarebbero stati malmenati, dimostrando ancora una volta di essere tutt’altro che imparziale e pronto a difendere gli interessi del suo partito di riferimento; il tutto fra l’elogio dei media, piegati alla logica del culto del Presidente della Repubblica (almeno fino a che rimane in orbita PD) e il silenzio del Governo, che ha colpevolmente taciuto fino a ieri.
Ci sarebbe ampiamente da evidenziare come il Governo Meloni stia fallendo nel puntare i piedi e ripristinare la normalità e la legalità nella vita pubblica italiana, così come il fatto che giornali e televisioni sono in massima parte privi di indipendenza ed integrità morale; ma questo è probabilmente materiale per ulteriori approfondimenti. Quello che qui si vuole sottolineare è l’impossibilità di dialogare con tutta quella larga fetta di italiani che non sono capaci di ragionare con la propria testa o che peggio nell’illegalità ci sguazzano; e che per questo sono un peso, un magigno mortale per il benessere della società.
Se ognuno deve essere libero di avere le proprie opinioni, altrettanto queste opinioni devono essere formate attraverso la conoscenza: della storia, delle opinioni diverse, dei fatti e delle possibili conseguenze; e una società solida ed in salute non può e non deve tollerare l’imposizione e la sopraffazione di frange che ragionano solo per ideologie, con i paraocchi e certe dell’impunità grazie ad una connivenza quasi malavitosa di certi politici, giornalisti e magistrati e di leggi che garantiscono l’impunità a queste persone.
Occorre ripristinare la legalità, una legalità forte dove la certezza della pena sia severa, inderogabile e rapida nell’applicarsi; ed occorre avere il coraggio di dire chiaro, forte e assoluto “no, il vostro lamento è un’ipocrisia di chi sa di essere ipocrita”. E questi due compiti, fondamentali affinchè la società italiani torni ad essere sana, sono a carico di un Governo Meloni che da questo punto di vista è ancora assente dopo oltre un’anno dal suo insediamento.