Star Trek: Strange New Worlds – Stagione 1: la recensione

Dopo l’altalenante esperienza di Discovery, Star Trek torna a proporre una serie ispirata ai classici viaggi esplorativi; riuscirà a conquistare nuove fette di pubblico?

 

 

Strange New Worlds, che letteralmente vuol dire “Strani Nuovi Mondi”, suona molto come un ritorno alle origini, a quelle esplorazioni tanto care alla generazione che ha seguito le gesta dei primissimi Kirk e Spock. Dopo la proposta interessante, ma discontinua, a bordo dell’astronave Discovery si torna a narrare quindi le storie legate alla buona, cara e vecchia Enterprise. Per chi ha seguito proprio le vicende iniziali della serie Star Trek: Discovery non ci saranno tante sorprese nello scoprire la composizione dell’equipaggio di questa nuova serie; per chi invece non conosce nulla, allora si prepari a nomi importanti.

A capo della più famosa nave spaziale della Federazione c’è il capitano Pike (Anson Mount), un personaggio davvero molto carismatico che conquisterà sin dalle prime sequenze; con lui possiamo trovare nomi decisamente più famosi come Spock (Ethan Peck) ed Uhura (Celia Rose Gooding). A loro si affiancano sia personaggi meno conosciuti, provenienti dalla serie degli anni settanta e interpretati da nuovi attori, come la “Numero Uno” Una Chin-Riley (Rebecca Romijn) e l’infermiera Christine Chapel (Jess Bush), sia personaggi del tutto nuovi, ma dal nome decisamente ingombrante, come La’an Noonien-Singh (Christina Chong).

 

 

Insomma, sin dalle prime battute si capisce perfettamente che ci sono tantissimi riferimenti alla storia delle serie già trasmesse. Star Trek: Strange New Worlds però non si limita solo a ripescare i personaggi, ma lo fa anche riproponendo, in parte, la medesima struttura della serie classica: “il viaggio alla scoperta”. Pike e compagni riusciranno a conquistare gli spettatori con storie simili a quelle già viste nella serie da cui tutto è partito? Sicuramente gli sceneggiatori hanno preso spunto dalle vicende che in passato hanno avuto più successo, però hanno anche giocato ottimamente la carta della caratterizzazione dei personaggi per rendere la serie più fresca e godibile.

In Star Trek: Strange New Worlds viene usata la scusante delle missioni esplorative e diplomatiche per cambiare storia ad ogni puntata; questo permette di presentare meglio i vari membri dell’equipaggio approfondendone caratteri e caratteristiche. Si inizia con il fantastico capitano Christopher Pike che sembra il prototipo di un perfetto eroe: sempre pronto a lottare per la giustizia anche a costo di mettere in discussione le direttive Federali. Una figura davvero interessante e per niente stucchevole, come invece capita ogni tanto con questi personaggi estremamente buoni e positivi. Si prosegue poi esplorando il passato ed il presente dei vari personaggi che compongono l’equipaggio andando anche a toccare delle tematiche particolarmente sentite nell’universo di Star Trek.

Non ci si annoia di certo con tutti questi personaggi che si alternano, puntata dopo puntata, e che si svelano piano piano. Ovviamente Pike e Spock rubano un po’ più la scena rispetto al resto della comitiva, ma non vanno sottovalutati assolutamente i personaggi secondari perché potrebbero improvvisamente diventare decisamente interessanti. Su tutti segnalerei l’infermiera Chapel che sembra destinata a tirare le redini del filone amoroso di questa serie, o la spigolosa fermezza di La’an Noonien-Singh che, con il suo pregresso, può sempre riservare interessanti risvolti.

 

 

Chi invece non buca particolarmente lo schermo è il dottore Joseph M’Benga (Babs Olusanmokun) che parte con il freno a mano tirato e non cambia praticamente mai espressione; che sia destinato a lasciare presto il posto al mitico Dr. McCoy? Al contrario, c’è chi si può permettere di lasciare ancora in panchina Montgomery Scott; stiamo parlando dell’ingegnere capo Hemmer, un alieno davvero interessante che purtroppo però sembra destinato ad avere poca visibilità.

Star Trek: Strange New Worlds ha tutte le carte in regola per rientrare nei binari canonici della serie classica, ma lo fa con uno stile rinnovato, un ritmo decisamente più frizzante e delle storie cucite apposta per non essere ripetitive, anche se gli spunti presi dal passato sono evidenti. La seconda stagione è già uscita e le riprese della terza sono iniziate la scorsa estate, quindi speriamo di poterla vedere entro il 2024, sempre se i vari scioperi di attori e sceneggiatori non causeranno ritardi nella produzione. Concludendo: questo prodotto è sicuramente uno tra i migliori del franchise di Star Trek sia perché strizza l’occhio ai fan di un tempo, sia perché cattura nuovi spettatori grazie alla scelta di dare spazio a tanti personaggi ben caratterizzati.

 

Star Trek: Strange New Worlds, 2022
Voto: 8
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