Moto3: una stagione di transizione

Con il passaggio alla categoria superiore di tutti i piloti di punta, il 2023 rischia di essere una stagione priva di particolari spunti.

 

 

Garcia, Foggia, Guevara: i big della scorsa di sono tutti passati a correre nella categoria intermedia del Motomondiale (e senza lasciare il segno nella gara d’apertura). In Moto3 sono rimasti piloti di secondo piano, che lo scorso anno hanno divertito ma non convinto. Masia, Oncu, Holdago, Moreira e Sasaki; sono questi i piloti chiamati a battagliare nel 2023 per la conquista del titolo. Di questi, solo Moreira è un nome ancora relativamente fresco; gli altri hanno già diverse stagioni alle spalle in Moto3 e nessuno di loro ha realmente convinto.

Masia è quello che sulla carta dovrebbe avere maggior espierienza, ed essendo passato alla Leopard a sostituire Foggia è sicuramente uno dei candidati principali per la lotta al titolo, anche se la sua Honda non è la miglior moto del lotot. Il problema di Masia è che in cinque stagioni piene (ha debuttato nel 2017 ma partecipando a sole quattro gare) lo spagnolo non ha assolutamente impressionato. Molto alterno, tanto veloce quanto incapace di imporsi con costanza, probabilmente Masia è il più “bollito” dei cinque.

Il turco Oncu potrebbe invece avere l’occasione della vita: le sue prestazioni sono costantemente in crescita, e sebbene anche lui sia piuttosto incostante, al contrario di Masia è da una stagione abbondante è sempre nei primi dieci; con una mancanza di veri talenti, potrebbe portarsi a casa il titolo.

 

 

Dei cinque, Holgado è la vera scommessa: pur essendo alla guida di una KTM ufficiale, lo spagnolo ha tutto da dimostrare. La sua scorsa stagione è stata solamente discreta, ma potendo contare sul miglior pacchetto tecnico di categoria (e non a caso si è aggiudicato il round portoghese), Holgado potrebbe alla fine spuntarla.

Meno chances le hanno Moreira e Sasaki, piloti esplosivi ed in grado di rendere appassionante ogni Gran Premio. Ai due manca ancora qualcosa per emergere in pianta stabile, anche se come nel caso di Oncu occupano sempre i posti migliori di classifica. Sasaki, altro veterano di categoria, deve assolutamente diventare più completo se vuole dare una scossa alla sua carriera: sul finale della scorsa stagione ha dimostrato di saper dominare, ma le sue prestazioni da GP a GP sono troppo incostanti. Moreira invece deve ancora dimostrare di saper assestare zampate tali da potergli permettere di mettere le mani sul titolo.

 

 

In un campionato dal tasso tecnico non certo eccelso qualcosa potrebbe dire anche Rueda, debuttante e autore di una buona gara in Portogallo. Il vincitore della Rookies Cup 2022 potrebbe scombinare le carte; anche lui a cavallo di una KTM ufficiale, il giovanissimo spagnolo potrebbe levare punti importanti ai rivali.

Quel che è certo è che la Moto3 manca di figure di riferimento; e se lo spettacolo potrebbe non mancare (alla fine è la formula della categoria a permettere gare sempre combattutissime), la realtà è che difficilmente vedremo l’esplosione di un nuovo talento.

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