Ash vs Evil Dead: la recensione

Preparate le motoseghe e i fucili a canne mozze, perché il male si è risvegliato e serpeggia nuovamente nel mondo in cerca Ash Williams!

 

 

Ash vs Evil Dead è una serie televisiva statunitense di genere horror-commedia. Fa parte della saga de “La Casa”, il titolo originale è “Evil Dead”, e si colloca come seguito della trilogia di Sam Raimi, La Casa, La Casa 2 e L’Armata delle Tenebre.

L’attore Bruce Campbell, dopo 30 anni dall’ultimo film, torna a vestire i panni del protagonista della serie, Ash Williams. Fa ancora il commesso nello stesso centro commerciale di un tempo, vive in una roulotte, e trascorre le serate in cerca di facili avventure. Dopo aver abbordato una ragazza in un bar, ha improvvisamente delle visioni che gli fanno ricordare le sue avventure passate. Torna a casa con la sua Oldsmobile Delta 88 e apre la cassa contenente il Necronomicon. Nel rivederlo si ricorda di quando, sere prima, tra un tiro di fumo e un sorso di alcool, per fare colpo su una ragazza lo aveva riaperto, leggendo le famose frasi maledette. Quando Ash capisce che ha combinato un grosso casino è ormai troppo tardi, il male è già alle porte della sua roulotte e lui è costretto nuovamente ad impugnare la sua famosa motosega e il suo fucile a canne mozze. Ash abbandonerà la sua vita tranquilla e, accompagnato da alcuni alleati, cercherà un modo per scacciare il male.
Pablo Simon Bolivar, interpretato da Ray Santiago, un immigrato messicano che si è affezionato molto ad Ash e che lo vede come un mito, deciderà immediatamente di seguire il nostro eroe nella sua crociata contro il male.
Kelly Maxwell, interpretata da Dana DeLorenzo, è una collega di lavoro di Pablo ed è particolarmente annoiata dalla vita provinciale, deciderà di seguire Ash per scappare dalla monotonia, ma ben presto si calerà nel ruolo di cacciatrice del male.

Ash e i suoi alleati sono inseguiti dal male, gli scontri si susseguono con copiose e irriverenti secchiata di sangue in ogni dove, è inevitabile che la scia di cadaveri richiami l’attenzione delle forze di polizia, ma anche l’attenzione di Ruby Knowby, interpretata da Lucy Lawless. Ruby, che era la figlia del professor Raymond e di Henrietta Knowby e sorella di Annie Knowb, tutti presenti in “La Casa 2“, ritiene Ash responsabile della loro morte e per questo conduce una caccia all’uomo nel tentativo di uccidere Ash e distruggere la sorgente del male.

 

 

Il film La Casa è un cult degli anni ottanta, anche se appena uscito non ebbe un gran successo forse perché fu girato con appena 350.000 dollari. Gli effetti speciali grossolani e le maschere dei personaggi che interpretano il male sono realizzati in pessima qualità, ma sono diventati un segno distintivo della saga. Anche nella serie televisiva, gli attori che interpretano il male tornano ad indossare volutamente maschere di gomma di pessima qualità. Quasi stona la scelta di utilizzare ottimi effetti speciali per descrivere i Demoni che vengono liberati nel mondo dall’uso scorretto del Necronomicon.

Il tratto che caratterizzava Ash nella saga de La Casa lo ritroviamo intatto nella serie televisiva, ovvero la sua incredibile capacità di affrontare le cose in modo del tutto istintivo ed irriverente quasi come se non fosse lui a dover tagliare in due un mostro del male con una motosega. Il tutto è condito sapientemente con secchiate, anzi con cisterne di sangue anche lì dove non è necessario, tanto da diventare uno dei tratti comici di maggior successo della serie.

Mi è capitato di consigliare questa serie ad un amico, non è un fan del genere horror-commedia, lo trovava poco interessante, ma mi promise di vedere il primo episodio. Dopo pochi giorni mi contattò per ringraziarmi del suggerimento e mi disse la frase più azzeccata del mondo: “Ho cominciato a vedere il primo episodio, quando mi sono accorto di essere arrivato al terzo, ormai mi aveva preso così tanto che non potevo più farne a meno”.

 

 

L’umorismo becero, le secchiate di sangue, il male e le sue maschere di gomma mal riuscite, le battutine a sfondo sessuale, la leggerezza di affrontare la fine del mondo come se fosse una serata di festa in una bettola di terza mano, l’incredibile capacità di non lasciare tempi morti, e anche lì dove si poteva fare a meno di tutta una sequenza la si rende una perla di inutilità magistralmente realizzata. Non credo si possa chiedere di più ad una serie che ha radici in un cult da leggenda e che si è fatta leggenda a sua volta.

Sia chiaro, non dovete pensare che questa serie sia un capolavoro, anzi, dovete affrontarla con la consapevolezza che è un prodotto realizzato tanto per divertirsi, se seguirete questo consiglio, la serie vi creerà quella dipendenza che vi farà dire: “Non posso più farne a meno!”.

 

Ash vs Evil Dead, 2015
Voto: 8,5
Per condividere questo articolo: