Neon Genesis Evangelion: la recensione

Entrata di diritto a far parte dell’olimpo delle produzioni di fantascienza, Neon Genesis Evangelion è una serie animata profondissima, geniale ed imperdibile.

 

 

Il mondo dell’animazione giapponese è estremamente variegato, e spesso a capitarci fra le mani sono opere dal dubbio valore. In un mercato inflazionato e pieno di produzioni mediocri, è raro trovare qualcosa che si elevi e spicchi fra le altre. Poi ci sono produzioni come Neon Genesis Evangelion che non si può definire altrimenti: semplicemente un capolavoro. A prescindere dalla realizzazione tecnica, davvero di ottima fattura, Evangelion ha una trama validissima, estremamente sviluppata e con delle sfaccettature incredibili. Ma andiamo con ordine.

 

 

Terra, 2015. Il pianeta è stato sconvolto nei primi anni del secolo dalla caduta di un meteorite sull’Antartide; la conformazione dei terreni emersi è drasticamente cambiata a causa dello scioglimento dei ghiacci. Intere zone sono state sommerse dalle acque, e la geografia terrestre è completamente diversa da come noi la conosciamo oggi.
In Giappone, una nuova città è sorta: si tratta di Neo Tokyo 3, sede dell’organizzazione segreta Nerv, che ha ulteriori sedi in Germania e negli Usa. All’interno della base, costruita sotto terra, nascosta e ben protetta, sono custoditi segreti tecnologici capaci di far impallidire chiunque. Vanto della Nerv sono gli Evangelion, dei robot umanoidi dall’altezza spropositata; quando il Giappone viene attaccato da mostri misteriosi chiamati Angeli, saranno proprio gli Evangelion ad intervenire, le uniche armi in grado di contrastare efficacemente i ripetuti attacchi. Ma cosa si cela, oltre il semplice combattimento? E perché questi mostri attaccano costantemente la base giapponese della Nerv?

Ecco, devo fermarmi qui. Se non avete visto Evangelion sarebbe un delitto dire di più sulla storia; ma quello che posso approfondire non finisce qui.

 

 

Iniziamo dalla parte tecnica: raramente ho visto delle animazioni e degli sfondi così curati e realistici, fluidi e convincenti specialmente nelle scene di azione frenetica; colori e tratti azzeccatissimi, anche se forse i personaggi hanno una certa tendenza ad assomigliarsi troppo (ma in modo non eccessivo, in fondo non ci si fa quasi caso; e poi questa impressione si ha solo all’inizio).
Oltre a questo arriva la profonda complessità e diversità di carattere dei personaggi, estremamente studiati e dal comportamento ben delineato ed accurato. Pur mantenendo un approccio alla serie adatto agli adolescenti giapponesi, Hideaki Anno (le mente dietro Neon Genesis Evangelion) ha creato un piano narrativo parallelo a quello principale, incentrandolo sulla vita e sulle emozioni dei protagonisti. Ognuno ha la propria psicologia, le proprie debolezze, i propri punti di forza, e sono tutte cose che si scoprono solo col tempo, leggendo fra le righe della storia.
Ci si affeziona a questi personaggi, al loro passato, alla loro vita e al loro modo di intenderla. Finalmente ci vengono proposti non supereroi, ma persone comuni, con traumi e fragilità personali magari ampliate rispetto a quelle che normalmente si vive, ma nelle quali comunque ci si può in parte rispecchiare. Insomma non osserviamo dei fantocci, ma persone che vivono di vita propria.

 

 

La trama è qualcosa di talmente profondo da superare senza dubbio il sommo Akira; ogni elemento presente è piazzato non a caso, e solo tramite ricerche specifiche si riesce a comprendere la maggior parte delle sottili ma intricate matasse nascoste a chi non è esperto in materia. Religioni, cabala, credenze, ricerce intimiste sono tutte parti integranti di Evangelion; l’insieme viene amalgamato con leggerezza, tanto che fino a che certi misteri non vengono svelati, quasi non ci si rende conto delle tematiche che vengono coinvolte nella storia.
La visione complessiva è di primo acchitto visionaria, ma in realtà nasconde il lavoro di una mente geniale che ha elaborato informazioni molto complesse e le ha assemblate in modo superbo, dando una rilettura in chiave totalmente personale (ma non per questo meno affascinante) dei grandi misteri dell’umanità. In questo Hideaki Anno ha compiuto un vero e proprio miracolo.

Se nelle prime puntate (26 quelle totali, più un film che integra il controverso finale originale) Neon Genesis Evangelion sembra un classico quantunque elaborato cartone di robot, proseguendo nella visione ci si cala in una realtà ben più complessa e meritevole della massima attenzione. Vi sono continui colpi di scena tramite l’introduzione di nuovi elementi che, ad onor del vero, non ricevono sempre una chiara spiegazione all’interno della serie, ma che messi insieme e ricercandone i riferimenti reali compongono un’opera maestosa ed assolutamente imprescindibile non solo per gli amanti degli anime ma per chi semplicemente ama la fantascienza. Evangelion è un opera globale.

 

 

Neon Genesis Evangelion è qualcosa di estremamente complesso e che merita numerosi approfondimenti; per chi ne volesse sapere di più vi rimando agli altri articoli a breve disponibili sulla Tana, e scritti per chi la storia la conosce già; agli altri dico… anzi ordino: reperite la serie in qualche modo (assolutamente quella col doppiaggio degli anni ’90, quello rifatto da Netflix è una porcheria), approfondite per conto vostro i riferimenti di cui si parla nella serie e restate attoniti. Evangelion è probabilmente il non plus ultra.

 

Neon Genesis Evangelion, 1995
Voto: 10
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