La scelta di vaccinarsi è qualcosa di strettamente personale; le affermazioni di Mattarella sono inaccettabili nel momento di tensione sociale che stiamo attualmente vivendo.
Il Presidente della Repubblica è una figura chiave della nostra costituzione. Gli si richiede imparzialità, equilibrio ed onestà. Mattarella, nel suo settennato, è stato un anonimo ed inutile vecchietto messo da Matteo Renzi sul trono di garante dello Stato.
In sole tre occasioni Mattarella ha fatto sentire la sua voce.
La prima è stata quando sfruttando un vulnus della costituzione ha impedito di andare al voto anticipato dopo la caduta del Conte I nell’estate 2019, consentendo al PD (al 22%) di andare nuovamente al governo ed estromettendo il centrodestra, che aveva raccolto alle politiche del 2018 il 37% ma oltre il 50% alle europee dell’anno successivo. Insomma, Mattarella ha consentito a chi lo ha messo sullo scranno di riprendere il potere in barba al volere degli italiani.
La seconda è stata pochi mesi fa, quando caduto il Conte II ha restituito il favore a Matteo Renzi permettendogli di mettere Mario Draghi a capo del governo, impedendo nei fatti per la seconda volta al popolo italiano di andare alle urne e scegliersi una coalizione di governo (che guarda caso avrebbe estromesso il PD dalle stanze dei bottoni).
In questa occasione Mattarella (o chi per lui) ha usato lo spauracchio dei contagi per costringere i leader del centrodestra a sottostare al suo ricatto. Nei fatti, l’Italia è stato l’unico paese europeo dove, nonostante le evidenti necessità, non si è votato: nel 2020-2021 sono andati alle urne gli elettori di Germania, Francia, Regno Unito, Albania, Slovacchia, Polonia, Serbia, Croazia, Portogallo, Lituania, Macedonia, Montenegro, Moldavia, Olanda, Cipro e Repubblica Ceca (ma anche USA, Israele e Russia). Insomma, un vero colpo di stato bianco.
E infine arriviamo a oggi: in un clima di tensione sociale, estremizzata da posizioni radicali dove a motivazioni razionali ne sono state affiancate altre completamente pretestuose e assolutiste da entrambe le parti, Sergio Mattarella scorda una volta di più di essere il Presidente di tutti (stessa scuola di Giorgio Napolitano?) e soffia sul fuoco delle polemiche affermando che “vaccinarsi è un dovere civico e morale”.
No caro Mattarella, la scelta di vaccinarsi o meno passa attraverso tutta una serie di ragionamenti, di scelte ponderate e di libere decisioni personali che devono essere rispettate, soprattutto considerando che i vaccini anti-Covid non sono stati resi obbligatori perchè ancora ampiamente sperimentali.
La scelta di non voler rischiare potenziali problemi a lungo termine non può e non deve essere criticata; ognuno deve poter decidere senza pressioni sociali (ma accettando eventuali restrizioni atte a tutelare proprio i non vaccinati).
Le affermazioni di Mattarella sono pesantissime e totalmente inopportune, e non fanno altro che dare man forte a chi si oppone alla sensata (ma perfettibile) regolamentazione sui Green Pass.