Una nuova puntata della saga “democrazia ed altre creature immaginarie”. È davvero solo un caso che tutte le conferenza stampa vengano fatte di pomeriggio?
Lunedì, il giorno lavorativo per eccellenza tanto odiato in quasi tutte le parti del mondo, alle SEI DEL POMERIGGIO, il nostro Premier ha tenuto una conferenza stampa per spiegare (?) i motivi del nuovo decreto emesso il 5 gennaio.
Partiamo subito dalla fine, quella in cui Super Mario si è scusato dicendo: “Questa conferenza stampa avviene come risposta alle critiche che il governo e io abbiamo ricevuto per non averla fatta il giorno in cui il consiglio dei ministri ha approvato il decreto. Ci sono molti motivi di carattere più circostanziale, ma c’è stata da parte mia una sottovalutazione delle attese che tutti avevano per quella conferenza stampa, per cui mi scuso e vi chiedo di considerare questo un atto riparatorio, spero che sia adeguato…”. Il tutto seguito da una risatina leggermente stizzita.
Effettivamente lo capisco, come si fa a non essere stizziti? Perché mai tu, cinquantenne che fino a mercoledì potevi andare a lavoro, ti dovresti lamentare o vorresti, quantomeno, avere delle spiegazioni in merito al fatto che da lunedì se non sei vaccinato non puoi andare a lavoro rischiando come minimo di non ricevere più lo stipendio, ma se sei disoccupato ti tocca solo una multa da 100 euro una tantum (UNA TANTUM!)?
E magari vorresti anche sapere perché tua moglie è meglio se lavora da casa (smart che?) perché è più sicuro, ma tua figlia a scuola ci va lo stesso perché “non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all’anno scorso e non ci sono i motivi per farlo”.
Che poi anche qui sarebbe bene da capire dove si noleggiano i jetpack per mandare questi ragazzi a scuola… sì, perché mentre per accedere in aula non c’è obbligo di certificazione verde, per salire sui mezzi pubblici bisogna avere il super-mega-iper green pass. Sembrerebbe, ma sicuramente è solo una mia impressione, che si voglia obbligare anche i più giovani a vaccinarsi, ma sempre senza dirlo esplicitamente.
Comunque, il vero e unico dilemma che davvero mi fa perdere il sonno, e che mi ha spinto a scrivere il mio secondo articolo sulla Tana, è: perché il Marione nazionale fa sempre le conferenze stampa in orari in cui non lo riesce a vedere quasi nessuno? Sarà che sono un po’ nostalgica e mi mancano i bei sabato sera ad ubriacarsi aspettando che il bel Beppi apparisse in tv, in prima serata.
Una nota per tutti quelli che aprono bocca e le danno fiato: non sono No-Vax (anzi vaccinatevi, mannaggia Peppa Pig), non sono Grillina-Pentastellata-Gomblottista!1!1!1, e non sono qualunque altra cosa vi sia venuta in mente (tranne una delle Bimbe di Conte, se vi è venuto in mente questo avete ragione). Sono solo una cittadina che si è rotta quello che madre natura non le ha dato, e vorrebbe seriamente che il governo si prendesse le proprie responsabilità e ci mettesse la faccia, invece di fare sotterfugi in nome della democrazia che fu.