Entrare nell’industria del gaming richiede preparazione ed una buona realizzazione. E soprattutto l’umiltà di riconoscere la qualità del prodotto che viene venduto.

Dispiace sempre quando ci troviamo a recensire un titolo indie che nonostante la passione e le energie profuse non raggiunge la sufficienza. Dietro questi giochi ci sono persone che hanno idee, progetti e che certamente con la pubblicazione di questi giochi non diventano milionari, al massimo si coprono le spese di sviluppo.
Room 54 rientra fra questi casi. La passione degli sviluppatori di IK Interactive, con cui abbiamo parlato direttamente, è senz’altro evidente; però nel mondo del gaming occorre capire quando realizzare un gioco per gli amici e quando mettere in vendita un titolo a 12 euro, cifra adatta ad un gioco sostanzioso e ben rifinito.

Room 54 ci trasporta in una stretta vallata, che dovremo attraversare per trovare il modo di scappare. Ci sono alcuni luoghi da esplorare, qualche oggetto da raccogliere e cercare di capire cosa farci, il tutto evitando di essere uccisi dal mostro.
Purtroppo la realizzazione è decisamente rivedibile. Al di là della mancanza dello slider del FOV (ma alla prospettiva ci si adatta presto) e la mancanza della possibilità di cambiare l’assegnazione dei tasti, la parte tecnica è veramente povera. La grafica non è affatto all’altezza con gli standard odierni, ed è più simile a un gioco di almeno 10-15 anni fa; la nebbia è sgranata, le rocce sembrano impilate a mano, i modelli in generale lasciano a desiderare.

Anche la gestione della raccolta oggetti non è perfetta: per aprire gli sportelli o le porte occorre spesso premere il tasto e poi spostarsi per non bloccare le ante; e poi anche selezionare quale sportello aprire non è facile (in una cucina, con molti sportelli a disposizione, aprire quello desiderato è un mezzo incubo).

Il mostro è in grado di aprire le porte, o almeno credo; l’ho visto aprire lo stesso cancello (senza animazione…) in una occasione, ed in un altra no, mentre in un altra situazione mi ha attaccato all’interno di una casa della quale avevo chiuso tutte le porte e il cancello esterno e non aveva alcun modo di entrare e di sapere dove fossi. Sono le cose che veramente ti tolgono la voglia di giocare, visto che in ambienti chiusi non c’è praticamente modo di evadere il suo attacco.

È anche poco chiaro quello che dobbiamo fare oltre al concetto iniziale di “scappare dalla valle”; ok esplorare, ok raccogliere oggetti, ma se per attivare determinate situazioni dobbiamo entrare in una zona lampeggiante di rosso che nell’idea degli sviluppatori deve essere un richiamo ma che ai nostri occhi è qualcosa di pericoloso e minaccioso è evidente che qualcosa in fase di design non ha funzionato.

Ma pur volendo considerare tutte le attenuanti, Room 54 è stato messo in vendita a 12 euro, e questo impedisce ogni possibile difesa d’ufficio. Se fosse un titolo gratuito o di quelli che si trovano a 1 euro si potrebbe comprendere la compenetrazione degli oggetti, la grafica palesemente datata e con imperfezioni evidenti (tipo i muretti e gli oggetti che spariscono/riappaiono in base a come ci muoviamo), la sensazione di essere in un grande ambiente artificiosamente chiuso (enormi pareti di roccia verticali a delimitare il piccolo ambiente di gioco), la breve durata (dichiarata sulle 2-3 ore ma raggiungibili solo se si vogliono scoprire le tre vie di fuga in tre partite diverse), i bug (crash del gioco e settings non salvati per dirne un paio), l’impossibilità di rimappare i tasti, un gameplay tutto sommato carente. Ma no, a 12 euro non c’è giustificazione: quello che si vede nel video di lancio del gioco è praticamente TUTTO il gioco.

Dispiace davvero di cuore dover demolire il lavoro fatto da un neonato team di sviluppo, per lo più italiano, ma il nostro dovere è quello di avvertire i nostri lettori. Mettere in vendita un gioco del genere a questo prezzo è inconcepibile.

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