Inside Depth 6: la recensione

Sperduti nelle caverne: riusciremo a raggiungere la meta ed uscirne vivi? Una breve avventura horror degna di attenzione.

 

 

Realizzato da Stanislaw Truchowski, lo stesso autore del recentemente recensito Suite 776, Inside Depth 6 è un altro progetto a basso budget che non pretende di impensierire titoli di altissima caratura tipo Outlast, ma mira a creare un senso di angoscia nel giocatore; e ci riesce piuttosto bene.

La storia non è banalissima: una misteriosa miniera in territorio militare sta per essere sigillata per sempre, ed il nostro alter ego vuole esplorarla e capire qualcosa di più sulle storie che la accompagnano e sulle voci di sparizione di persone al suo interno.

 

 

Ci troviamo a muoverci in caverne anguste, scure ed oppressive, che spesso creano dei piccoli labirinti nei quali non è raro perdersi. Il senso di claustrofobia è buono, ma dopo poco ci si abitua e non rappresenta più un ostacolo.

Andando avanti nell’esplorazione scopriremo retroscena piuttosto originali, ed in tal senso un plauso va fatto allo sviluppatore: in entrambe le produzioni, le storie sono singolari ed anche se si basano su temi ampiamente dissertati lo sviluppo della trama non restituisce mai una sensazione di già sentito.

 

 

La realizzazione tecnica è basilare ma adatta allo scopo; Inside Depth 6 è un titolo semplice, a metà fra walking simulator ed avventura, e denota certamente un miglioramento nelle conoscenze tecniche da parte dello sviluppatore rispetto al suo precedente gioco.

Ma in soldoni, com’è Inside Depth 6? Mette paura? La risposta è si, abbastanza. Nella prima parte di gioco ci sono diversi salti sulla sedia che mi hanno fatto lanciare qualche imprecazione (ed è questo che si vuole in questo tipo di giochi), mentre nella seconda parte la sensazione di tensione scema e lascia il posto alla voglia di esplorare e di conoscere il mistero che si cela nella miniera.

 

 

Oggettivamente il gioco edito da TurnVex poteva essere una gemma nel suo piccolo se l’attenzione fosse stata focalizzata solo su uno o due aspetti horrorifici, mentre giocando abbiamo avuto la sensazione che l’orrore fosse troppo “sparpagliato” su diversi accenni, senza però arrivare ad approfondirne alcuno fino in fondo. Il risultato è che quel senso di paura e di minaccia costante che vivevamo in Suite 776 qui è minore; maggior cattiveria sarebbe stata funzionale a terrorizzare il giocatore.

 

 

Ad ogni modo, Inside Depth 6 è un buon gioco nel suo genere. Ci sono percorsi alternativi, diversi finali, ed il fatto che non si possa salvare per poi ripredendere (esattamente come in Suite 776) è ben bilanciato dal fatto che ogni sessione raramente supera le due ore.

Con le premesse gettate dai suoi primi due titoli, il prossimo gioco di Stanislaw Truchowski potrebbe essere un piccolo capolavoro. Intanto, Inside Depth 6 è un buon riempitivo molto economico (è in vendita intorno ai 4 euro).

 

PRO:

  • Storia originale
  • Diversi finali
  • Costa pochissimo

Contro:

  • Poteva terrorizzare di più

 

Inside Depth 6, 2021
Voto: 7 (considerando la fascia di prezzo)
Per condividere questo articolo: