Soccorso Rosso è ancora fra noi

Ma questi giornalisti che tutto sono tranne che imparziali commentatori delle vicende italiane, una coscienza ce l’hanno?

 

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Avrei voluto riprendere le attività della Tana in altro modo, ma proprio non riesco a tenermi dentro il disprezzo che ormai è a livelli galattici per quasi tutti i giornalisti italiani. Io mi chiedo se si tratti di stupidità, di mancanza di etica professionale, o – come sembra evidente in certi casi – di chiara connivenza con quel sistema politico ed economico che sta distruggendo la società italiana e non solo. Lo diceva il nostro Marchese Boreale, a Febbraio, e lo penso a grandi linee anche io.

A Luglio ed Agosto abbiamo visto certi media scagliarsi a tutto tondo contro uno dei punti fermi del governo in carica, quello della lotta all’immigrazione clandestina (che poi dovrebbe essere un punto fermo di qualsiasi governo, giusto?). Sono arrivati a riportare e raccontare menzogne ed evidenti bugie sul caso della nave Diciotti, sulla quale gli immigrati clandestini avrebbero vissuto situazioni di pericolo per la vita; la smentita ed i chiarimenti puntuali del comandante della nave sono stati ovviamente omessi, e riportati solo da pochi mezzi di stampa. Per non parlare dell’ignobile montatura sui presunti minorenni e sull’attacco politico a Salvini e la denuncia per sequestro di persona. Ridicolo.

 

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Uno schifo, vero? Bene, non è certo tutto qui. Pensiamo al ponte autostradale di Genova. Nei primi minuti la redazione di SkyTg24, quella che in tutti i modi difende l’immigrazione incontrollata, ha tentato di spingere per l’ipotesi del fulmine catastrofico che distrugge una struttura del genere come nei peggiori film apocalittici. Stefania Pinna, che dopo i primi minuti dalla tragedia tentava di mettere in bocca ai suoi ospiti questa improbabile causa, ipotesi puntualmente respinta al mittente dagli ospiti stessi, è stata oltremodo imbarazzante. E imbarazzante allo stesso modo il silenzio di più o meno tutti i media nell’associare la Società Autostrade con il nome della famiglia Benetton, proprietaria di questo ente di cui giorno dopo giorno si evidenzia la mancanza di etica e di minimo buonsenso nella condotta operativa nel corso degli anni. I Benetton sono gli stessi dello sfruttamento minorile in condizioni di lavoro inqualificabili, e gli stessi delle campagne pubblicitarie che da anni tentano di farci il lavaggio del cervello con lo slogan del “siamo tutti uguali, che bello che bello” (si ragazzi, è bello fino a che riconosciamo però anche le differenze sociali, culturali e religiose). E i Benetton hanno ricevuto concessioni allucinanti a loro favore dai governi di sinistra degli ultimi quindici anni. Solo io vedo certi inquietanti nessi?

 

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C’è poi il discorso stupri. E’ la solita estate dove purtroppo questi eventi ormai non fanno più scandalo, tanto sono diffusi e ricorrenti. E in buona parte dei casi sono opera di immigrati; eppure ancora una volta i media tentano di minizzare o nascondere il fenomeno. Sentire la giornalista di RaiNews24 Laura Tangherlini dire, nel pomeriggio dello scorso 27 Agosto “i due italiani, ripeto italiani, accusati di stupro…” e’ una cosa che va oltre ogni limite della tollerabilità. Ci si chiede come sia possibile che queste persone non vengano cacciate in tronco, visto che questo non si tratta di giornalismo ma di propaganda politica o addirittura di razzismo nei confronti degli italiani. A questo siamo arrivati? E intanto, mentre gli immigrati in Italia sono diventati circa un decimo della popolazione, commettono la metà dei crimini.

 

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Si tratta di una casta messa a servizio di poteri ben precisi, che non hanno alcun interesse a raccontare il vero ma a difendere gli interessi particolari di certi gruppi industriali e politici. Ecco qual è la verità; ed ora che sentono che il vento sta cambiando velocemente strillano e strepitano come ultima forma di contrasto e di manipolazione dell’opinione pubblica, ma ormai è tardi. La realtà di tutti i giorni è talmente diversa da quella che ci vorrebbero raccontare che non hanno più modo di far presa sul grosso della popolazione. Ed il loro metodo di attaccare schernendo e raccontando bugie per fortuna non funziona più, sondaggi elettorali alla mano.

 

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PS Il riferimento al Soccorso Rosso del titolo? Era un coagulo di ben pensanti e giornalisti che dalla fine degli anni ’60 fino a tutti gli anni ’80 ha difeso terroristi comunisti, colpevoli di omicidi politici ed altra brava gente del genere cercando di dimostrare la loro innocenza o aiutandoli a scappare all’estero, in paesi dove non esistevano accordi di estradizione. Magari oggi non sono più ideologie ma interessi economici; resta il fatto che l’analogia sul metodo sia lampante.

 

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