Ma perche’ gli sceneggiatori americani pensano che gli spettatori possano accettare per buona ogni stupidaggine?
The Peacemaker inizia con molte buone premesse; un terribile evento in Russia, un possible complotto internazionale, pochissimo tempo per risolvere la situazione. Oltremodo interessante, giusto? Peccato che il tutto si risolva in improbabili scene d’azione in cui i buoni sembrano imbattibili.
George Clooney e’ un marine USA, e affianchera’ (o meglio, guidera’) Nicole Kidman nel ruolo di una acerba analista del governo. Poco credibile la loro relazione di lavoro: al primo incontro lui la smerda di fronte a tutti i piu’ grandi capoccia dello stato maggiore, e lei invece di incazzarsi come farebbe ogni essere umano comincia a pendere dalle sue labbra. Forse ingraziata dallo spirito divino, comincia immediatamente ad imbroccare ogni scelta al primo colpo, ad avere intuizioni che nemmeno Sherlock Holmes nei tempi d’oro; al tempo stesso lui vola da una parte all’altro del mondo con una freschezza fisica impressionante, tanto che un istante prima aggancia al volo il gancio dell’elicottero al carico di un camion che sta cadendo da un ponte e l’istante dopo corre per New York alla ricerca di un sospetto.
Il film sta in piedi solo grazie ad una interessante trama di fondo ed all’innegabile bravura degli attori, seppure leggermente sottotono. Inqualificabili invece le scelte di sceneggiatura e i dialoghi; pesante la responsabilita’ della regista Mimi Leder, che per fortuna non ha diretto molti altri film (Deep Impact e’ il titolo piu’ famoso, il che e’ tutto dire).
Tutto e’ indirizzato all’azione ed all’adrenalina; sotto questo aspetto le scene sono ben girate, fermo restando che l’assurdo e’ il pane quotidiano di questo film. Scene di inseguimenti in auto dove una BMW non riesce a raggiungere un Ape Piaggio o dove gli scontri frontali risultano essere null’altro che derivazioni di una qualsiasi gara di Demolition Derby, con nessuna conseguenza per i passeggeri buoni e la morte dei cattivi (ovviamente).
The Peacemaker e’ una porcheria, ma occorre ammettere che la storia di fondo e’ molto molto buona, cosa che alzera’ di un punto il mio giudizio finale. Pero’ statene alla larga, il film di per se fa schifo.