La Cosa Più Dolce: la recensione

Speri di vedere un film simpatico con Cameron Diaz e ti ritrovi a pensare che hai sprecato del tempo inutilmente… Questa è una pellicola superflua!

 

Quando uno si mette davanti alla tv sperando di vedere un film simpatico, non è che stia lì a sottilizzare su quello che passa. Armato di buone intenzioni, mi sono abraso sul divano a vedere questa pellicola con Cameron Diaz. Che tempo sprecato.

È la storia di tre ragazze… anzi, di tre sciaquettine che frequentano discoteche e altri luoghi ameni in cerca di sesso facile. Le ragazze facili, fra le varie avventure, scopriranno che esistono anche i sentimenti. Fine.

Vi sembro un po’ stringato? A me sembra di essere stato fin troppo descrittivo…

 

 

In effetti non è che sia molto da dire: la maggior parte delle scene sono patetici tentativi di riempire il tempo fra i titoli di testa e i titoli di coda. Ci sono scenette simpatiche, è vero, ma non sono molte e il tutto risulta piuttosto scollegato. Piuttosto, stavolta il classico politically uncorrect tipico delle commedie di Cameron Diaz è eccessivo e talvolta fuori luogo: sembra di vedere un film alla American Pie ma privo degli spunti più divertenti, e basato quasi esclusivamente nelle scene di seminudo dove le protagoniste (la Diaz insieme a Christina Applegate e Selma Blair) tentano di catturare l’attenzione degli spettatori esclusivamente col loro corpo.

Il film non decolla mai, l’unico motivo per continuare la visione è proprio vedere fino a che punto si spingeranno le tre tizie… ditemi voi se questo è abbastanza. Sembra un porno soft venuto anche male.

In conclusione, La Cosa Più Dolce è una pellicola del tutto superflua e che si può evitare. Se però non potete fare a meno di vedere un po’ di “carnazza”… fate un po’ voi.

 

La Cosa Più Dolce, 2002
Voto: 4.5
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