Resident Evil: The Final Chapter – la recensione

Per fortuna è finita! Siamo fuori dall’incubo di questi film brutti!!!!

 

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La saga dei film di Resident Evil, chiaramente ispirati al videogioco, hanno preso una brutta piega fin dal secondo capitolo. Un vero peccato, considerando il potenziale e la buona riuscita del film di inizio serie.

Con Resident Evil: The Final Chapter finalmente arriviamo alla fine di una storia che si è stancamente trascinata per sei pellicole e che oggettivamente nel suo complesso non ha portato molto di buono al genere fanta-horror, anche perchè ben presto ci siamo trovati dei film che puntavano tutto sull’azione.

 

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Resident Evil: The Final Chapter non è da meno, buttandola tutta sui soliti spari e cazzotti, ma per una volta c’è un briciolo di trama e qualche retroscena decente; ad ogni modo non c’è molto da raccontare in questo senso, solamente che stavolta la distruzione e lo spreco di risorse assume un senso – tutto suo, magari, ma almeno ci fa capire cosa girasse nella testa degli sceneggiatori quando continuavano a proporci massacri totalmente inutili per una mente razionale.

Capiamoci, pure stavolta ci troviamo di fronte a un filmetto davvero trascurabile, che raggiunge la sufficienza solo perchè finalmente capiamo cosa sia successo e cosa stia succedendo, e non proprio tutto è scontato. A parte la solita Milla Jovovich e il bravissimo Iain Glen, che ricordiamo soprattutto ne Il Trono Di Spade, il resto è fuffa. Visto che è soprattutto nelle scene in cui compare l’attore scozzese che la narrazione assume uno spessore più sostanzioso, non si capisce il perchè dell’utilizzo massiccio di attorucoli e della mancanza di una trama per tutta la durata della serie. Con un potenziale così alto, si è compiuto uno scempio quando si poteva realizzare una saga di alto livello, visti i soldi spesi per gli effetti speciali.

 

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Ecco, gli effetti speciali, unico punto di forza del film. Sono sicuramente ben realizzati e senza dare una sensazione di posticcio (fantastici i carri armati che si vedono nelle scene finali, farebbero impazzire il nostro Tech-Priest) ma da soli non possono bastare a tenere a galla nessun film. Perlomeno diamo atto che sono ben realizzati.
In certe situazioni ho avuto la sensazione di vedere alcune scene tagliate da Il Regno Del Fuoco; stiamo comunque parlando di una pellicola di ben altro spessore.

 

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Dopo sei film di cui tre decisamente sotto la sufficienza ed un altro semplicemente indegno, ho finito le parole con cui descrivere la saga di Resident Evil. The Final Chapter si tiene a galla, ma considerando che è uno dei punti più alti dell’esalogia e che raggiunge una sufficienza striminzita (forse per logorio mentale del sottoscritto?) è ovvio che il mio consiglio è di tenersi alla larga da questi film. Solo il primo capitolo è qualcosa di più che passabile. Il resto è qualcosa buono solo a farvi perdere tempo e pazienza.

 

Resident Evil: The Final Chapter, 2016
Voto: 6 (e nessuno mi parli mai più di Resident Evil)
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