Tribes Of Europa: la recensione

Come partire da un interessante spunto e finire con una serie prevedibile e malamente realizzata; Tribes Of Europa è un prodotto da evitare.

 

 

Le serie di fantascienza che affollano i cataloghi delle piattaforme di streaming possono attirare nuovi consumatori, ma quando la qualità media è costantemente bassa ci si chiede perchè il pubblico debba continuare a spendere i propri soldi con abbonamenti multipli. Tribes Of Europa non fa nulla per contrastare questa sensazione; anzi peggiora la situazione.

L’idea di fondo è molto particolare e meritevole di menzione: ci troviamo in un mondo post-apocalittico, reso tale dall’improvvisa e permanente mancanza di elettricità e sulla quale origine rimane fitto il mistero. L’Europa è spezzettata in tante bande armate che si spartiscono un territorio ormai tornato ad un livello tecnologico dei secoli pre-industriali e che si combattono per il controllo delle poche risorse rimaste.

 

 

I protagonisti della vicenda fanno parte dell’unica fazione che ripugna le armi e che vuole vivere in pace con la natura, ma lo schianto di una navetta degli Atlantidei, razza o fazione d’oltremare in grado di padroneggiare una tecnologia futuristica, scatena una caccia sanguinosa a chiunque sia entrato in contatto col pilota o con le strumentazioni del velivolo.

Tribes Of Europa è la perfetta serie Netflix: la “storia teen” tanto ironizzata dalla quarta stagione di Boris è qui la colonna portante della storia, visto che seguiremo le peripezie dei tre ragazzi superstiti allo scontro iniziale e che si perdono per le terre europee. Non può mancare una multiculturalità che sembra sempre fuori luogo, ma questi due elementi non gravano sul giudizio finale; a pesare come un macigno è la storia, che si evolve in modo estremamente scontato, banale al limite dell’infantile e con continui richiami ai film post-apocalittici degli anni ’80. Certe situazioni sembrano prese pari pari da film come Mad Max Oltre La Sfera Del Tuono o 1997: Fuga Da New York; peccato che siano passati 40 anni dalla loro uscita e che fra questi due colossi e Tribes Of Europa c’è una differenza abissale.

 

 

Delle tre storie raccontate in parallelo, l’unica che suscita un minimo di interesse è quella legata al cubo atlantideo, dove un divertentissimo Oliver Masucci (già visto in Dark) impersona il ruolo di un rigattiere scorretto e sconveniente, un farabutto di scarsa levatura dotato comunque in fondo di un animo buono; è fondamentalmente grazie alle sue gag che la sottotrama riesce a mantenere alta l’attenzione. Per gli altri due filoni narrativi la situazione è diversa: una è legata ad una storia di schiavitù, sottomissione e combattimenti; l’altra vede assurde decisioni prese dal comandante di un avamposto militare che decide di fidarsi ciecamente della prima tizia che gli capita davanti proprio nel bel mezzo di una crisi potenzialmente travolgente. Assurdità e sceneggiature al limite dell’infantile punteggiano queste due sottotrame; e se la recitazione dei vari attori è mediamente passabile (ma l’unico altro membro del cast degno di menzione è Melika Foroutan), non si può certo premiare la realizzazione di Philip Koch, deus ex machina della serie.

 

 

Che siano ferite semimortali che non provocano dolore già dopo qualche ora o strutture sociali che non hanno nessun senso, Tribes Of Europa è pieno di cose insensate e che provocano fastidio ad uno spettatore in grado di avere un minimo senso critico.

La serie doveva essere composta da più stagioni ma, probabilmente a causa della realizzazione non proprio emozionante, Netflix ne ha deciso la cancellazione al termine della prima (composta peraltro solo da sei episodi). Non certo un peccato; Tribes Of Europa lascia comunque campo libero ad altre mediocri serie sponsorizzate dalla piattaforma di streaming americana.

 

Tribes Of Europa, 2021
Voto: 4.5
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