Questa emergenza che stiamo vivendo dimostra nei fatti che gli italiani hanno perso la capacita’ di adattarsi a situazioni che richiedono privazioni e sacrifici.
A me sembra pazzesco, eppure in piena emergenza Coronavirus Lunedi’, giorno di Pasquetta, sono stati multate circa 16000 persone che sono uscite di casa a “scampagnare”, a passare una giornata fuori casa, fra cui addirittura una trentina di malati in quarantena; e ben sappiamo che i controlli sono limitati, che nonostante i posti di blocco le forze dell’ordine non possono tenere d’occhio ogni strada e luogo d’Italia. Quindi questo numero di multati in realta’ e’ una piccola frazione degli italiani che ieri hanno pensato bene che il problema contagio sia una cosa che non li riguarda ed hanno bellamente ignorato quanto richiesto dalle autorita’.
Purtroppo, devo ammettere come non sia una cosa che mi stupisce piu’ di tanto.
Molti italiani si sono dimostrati degli irresponsabili fin dal primo giorno, delle zucche vuote completamente distaccate dalla realta’. Se all’inizio era tollerabile, seppur assurdo, vedere nostri conoscenti appoggiare con convinzione la tesi della “banale influenza”, forti di una totale ignoranza dell’attualita’ internazionale e magari motivati da politici stupidi e dannosi, quanto visto in seguito e’ stato da mascella pendula – tipo le settimane bianche al nord e la massa di ciclisti e corridori che invadeva le strade come se fossimo tutti in vacanza dal lavoro. O ancora, le mini-spese per poter uscire tutti i i giorni e le grigliate sui tetti.
La realta’ e’ che decenni di vita comoda, di distruzione continua e premeditata (magari per altri scopi) della figura dell’autorita’ e delle regole da seguire in una societa’ ha portato a quello che vediamo in questi giorni. Non voglio che si chiudano gli occhi e si segua ciecamente quanto detto dal politico di turno senza ragionarci sopra, sarebbe una cosa ancor peggiore (e’ anche cosi’ che nascono le dittature) ma per lo meno rispettare le normative e usare il buon senso.
C’e’ chi parla di diritti civili negati, di arresti domiciliari: follia. Si sta cercando di arginare l’espansione incontrollata del virus, e non capirlo e’ ottuso e criminale.
Eppure, non e’ solo questo. La gente sembra impazzire a stare a casa, sembra dover per forza evadere, stare a contatto con gli estranei, immergersi nella frenesia della vita quotidiana, dover tenere ritmi folli ed essere mondani. Se e’ vero che ognuno ha il suo carattere ed e’ giusto che sia cosi’, e’ altrettanto vero che non saper rinunciare alle proprie abitudini, specie se superflue, e’ un vero problema sociale. L’Italia (ma non solo) ha cresciuto generazioni di giovani privi di una spina dorsale, che non hanno conosciuto non dico la sofferenza ma per lo meno la necessita’ di sforzarsi per ottenere qualcosa. Quando si dice “tutto e’ dovuto” e’ proprio questo che si intende, generazioni di giovani (ora adulti) che non sono in grado di stringere i denti ne’ tantomeno di insegnarlo ai figli.
E il problema e’ che il messaggio permissivista arriva dagli esponenti del governo: l’attivita’ motoria nei parchi concessa inizialmente, la passeggiatina col figlio minorenne a vanificare gli sforzi tesi a isolare le persone, addirittura i pensieri ai poveri drogati che con queste restrizioni faranno fatica a trovarsi la cocaina e le loro canne.
Quando questa storia sara’ finita, questo e’ un altro dei punti da dover tenere a mente se vogliamo un futuro diverso per l’Italia: piu’ forte, piu’ sano, piu’ etico.