La montagna è un tema inusuale nei fumetti; se la storia è ambientata oltre i 4000 metri sulle Alpi viene voglia di saperne di più.
Il mondo dei fumetti è estremamente vasto e continua a sfornare nuovi prodotti in modo costante e continuo, ma spesso troviamo tante proposte simili tra loro e pochissime che invece si differenziano dalla massa. Di Ghiaccio E Di Roccia è un prodotto scritto e disegnato da Philippe Colombo e Lidia Bolognini che provano ad ambientare una storia di vita quotidiana all’interno di un panorama mozzafiato come quello delle vette del Monte Bianco.
Toni è innamorato della montagna e ha fatto di questa passione un mestiere diventando una guida alpina. Il nostro protagonista è sposato con la bella Sandra e ha due figli che lo aspettano a casa. Purtroppo il lavoro che ha scelto lo porta spesso lontano per settimane, o addirittura mesi, e questo a lungo andare ha logorato il rapporto con i suoi cari fino al punto in cui un brutto giorno Toni scopre di essere stato tradito da sua moglie.
Lo spunto iniziale del racconto non è particolarmente originale, ma è comunque un buon punto di partenza per raccontare le emozioni, le riflessioni e le scelte che Toni vivrà durante questa storia. Il nostro protagonista si andrà a rifugiare proprio dove si sente più al sicuro, oltre i 4000 metri, sù a sfiorare il cielo fino in cima al Dente del Gigante. Una scalata fatta in preda ad una burrasca emotiva, punteggiata di ricordi passati ed immersa in panorami da cartolina.
La salita verso l’impegnativa vetta, situata nella parte settentrionale del massiccio del Monte Bianco, stimola il nostro protagonista a fare una disamina della sua vita e a mettere sul piatto della bilancia quanto tempo ha dedicato alla sua passione e quanto invece ha realmente concesso di sé alla sua famiglia. Si riesce a percepire quanto forte possa essere la passione verso la montagna e di quanto Toni sia stato stregato da questo mondo, ma è anche vero che non è facilissimo immergersi in questa storia, soprattutto se chi legge non ha mai vissuto questo genere di trasporto per le alte vette.
Le poco meno di sessanta pagine di fumetto scorrono veloci tra le mani del lettore raccontando gli eventi in modo chiaro e comprensibile. La parte che però è sicuramente più immediata e apprezzabile è la bellissima “fotografia” dei panorami che Colombo e Bolognini hanno scelto di includere nella loro opera. Paesaggi incontaminati e vette bianche fanno da sfondo a questa storia e ne diventano protagonisti in alcuni passaggi che tolgono letteralmente il fiato. La giovane disegnatrice di origini venezuelane possiede un tratto pulito ed interessante e riesce a realizzare volti espressivi e vasti panorami con una certa cura.
Di Ghiaccio E Di Roccia, edito da Colber, racconta una storia che potrebbe essere accaduta realmente e lo fa con semplicità, senza appesantire il tutto con retoriche o strane riflessioni, ma immergendo il lettore in paesaggi da cartolina.