Berserk Of Gluttony: prime impressioni

Il manga di chiara ispirazione fantasy è in arrivo questo mese; ecco in anteprima le nostre impressioni sul lavoro giapponese.

 

 

Visto che ad ottobre sono in uscita sia il manga sia l’anime sottotitolato, è il caso che vi presentiamo Berserk Of Gluttony. Il manga, di chiara ispirazione dark fantasy, è uscito in Giappone nel 2018; le storie sono a cura di Ichika Isshiki e i disegni sono di Daisuke Takino.

In questo mondo fantasy ci sono due tipi di persone: coloro che hanno ricevuto in dono almeno un’abilità e coloro che non ne hanno neanche una. I primi diventano forti avventurieri e fanno di tutto per livellare e aumentare il potere delle loro abilità. I secondi invece sono visti come indegni e a loro vengono assegnati lavori umili e di fatica. Fate è un giovane ragazzo che fa il guardiano in una villa; il nostro protagonista ha un talento che ritiene del tutto inutile, ovvero un grande e continuo senso di fame, e per questo lo ha tenuto nascoso a tutti.

Solo alla fine di una faticosa giornata, dopo aver ucciso un brigante ferito che lo aveva attaccato, il nostro Fate sblocca le reali capacità della sua abilità “Gluttony”. Quello che succede dopo ha dell’impensabileç l’abilità che il ragazzo pensava inutile diviene la sua migliore arma ed alla fine di ogni combattimento la sua fame sembra placarsi un poco. Oltre a questo il ragazzo continua a potenziarsi e ad accumulare nuove abilità.

 

 

La vita di Fate è cambiata totalmente; ora è diventato più forte, ma anche più affamato, e deve recarsi regolarmente a mietere mostri per placare il suo insano istinto. Così inizia questa particolare storia che vedrà il nostro protagonista destreggiarsi in lotte sempre più complicate, nutrirsi di coloro che abbatte e diventare sempre più potente. Fate fa tutto questo tenendo ben celato il suo potenziale e le sue abilità per rimanere vicino alla ragazza, nonché cavaliere sacro, a cui deve eterna gratitudine.

La caratterizzazione del nostro protagonista è interessante; in fin dei conti lui è una persona buona, ma la sua fame, quando va fuori controllo, lo rende estremamente pericoloso per tutte le creature che lo circondano. Fate capisce che non può rivelarsi al mondo proprio perché non ha il pieno controllo della sua abilità, così decide di vivere una vita nell’ombra, scegliendo accuratamente di nutrire la sua abilità sconfiggendo mostri o esseri umani che hanno commesso atti imperdonabili.

Diviene così una specie di vendicatore oscuro, un personaggio al limite tra il bene e il male. Questo ci ricorda un po’ le prime stagioni di Overlord, in cui lo spettatore è portato a pensare che il protagonista sia dalla parte del bene, ma le azioni che compie, se esaminate correttamente, possono rivelare ben altro. Fate quindi è un personaggio interessante a cui però inizialmente manca qualcosa: quel pizzico di divertente follia che renderebbe tutto più interessante. Ichika Isshiki decide quindi di inserire qualcosa che renda le avventure del suo protagonista ancora più avvincenti: una spada senziente.

Graficamente parlando Fate e la sua compagna, Roxy Hart, ricorda tantissimo Kirito e Asuna, i due protagonisti di Sword Art Online, sia come caratteristiche fisiche che come abbigliamento. La brutalità di alcuni combattimenti invece ci porta alla mente le battaglie di Gatsu, il protagonista di Berserk. Insomma Daisuke Takino trae libero spunto dal dark fantasy che nel tempo ha ottenuto maggiore successo e che probabilmente lo ha condotto verso la realizzazione di questo prodotto.

 

 

Ambienti, sfondi, personaggi secondari e mostri vengono disegnati con uno stile pulito, ma questo non vuol dire che non ci siano immagini forti. La fame di Fate è spesso rappresentata con un certo livello di brutalità, mentre la giustizia/vendetta viene applicata con freddezza e distacco quasi disumani. Tutto questo però viene smorzato dalla decisione di stare accanto e proteggere Roxy, che è invece il punto di riferimento positivo e l’ancora a cui il ragazzo si aggrappa per non perdere sé stesso.

La storia parte un po’ con il freno a mano tirato, anche se si percepisce che c’è un ottimo potenziale. Sembra quasi che i primi capitoli siano stati creati senza un filo conduttore; i primi capitoli però cominciano a presentarci il mondo ed i vari personaggi. La storia interessante, quella strutturata per durare nel tempo, arriva invece con i capitoli successivi.

Berserk Of Gluttony non mi ha convinto fino in fondo, ci sono spunti interessanti, ma all’inizio c’è anche tanto ripreso da lavori ben più famosi e riadattato per la necessità narrative del caso. Probabilmente l’anime potrebbe avere un impatto migliore del manga, soprattutto se venisse adattato tagliando alcuni passaggi ridondanti.

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