Le divisioni tedesche della Sesta Armata attaccano la città sovietica di Charkiv dando inizio alla prima delle tre battaglie nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Charkiv, Ucraina 2022. La città subisce il violento attacco delle truppe russe. Sono passati poco meno di ottanta anni dalle ultime bombe cadute sulle strade di quella che oggi rappresenta la seconda città per grandezza dell’Ucraina post sovietica. La memoria di quei terribili anni, tra il 1941 e il 1943, appartiene oggi alla storia e a quei pochissimi, ormai anziani, diretti testimoni.
Il 22 Giugno 1941, con l’inizio dell’Operazione Barbarossa, segna uno spartiacque all’interno della Seconda Guerra Mondiale e apre quello che sarà non solamente il fronte più caldo di tutto il conflitto, ma anche quello più decisivo. La rapida avanzata delle divisioni tedesche, dovuta in parte anche all’incapacità dell’Armata Rossa di organizzare un’efficiente difesa nelle regioni più occidentali dell’Unione, spazza via la speranza di riuscire a fermare l’invasione nelle prime fasi delle operazioni. Il fronte di guerra si spinge sempre più verso l’interno, raggiungendo in breve tempo Kiev, mentre sul Mar Nero, la città di Odessa viene presa dalle congiunte forze rumene e tedesche. Dall’inizio del mese di Agosto fino alla fine di Settembre, le energie di entrambi gli schieramenti si concentrano sull’attuale capitale ucraina, che cade sotto occupazione e finisce per rappresentare uno dei più grandi disastri militari dell’Armata Rossa in tutta la sua storia. Un’enorme quantità di uomini e mezzi vengono infatti intrappolati nella sacca di Kiev e liquidati in poco tempo. La difesa del fronte ucraino, alla fine del mese di Settembre, appare decisamente compromessa. Le armate sovietiche devono ripiegare rapidamente e riorganizzarsi in tutta fretta, nonostante la necessità di rallentare il più possibile il nemico. Da Mosca arrivano rapidamente rinforzi e un nuovo comandante per il fronte ucraino: Semyon Timoshenko, uno dei migliori e più apprezzati comandanti tra le gerarchie militari sovietiche.
L’Alto Comando tedesco inizia a concentrarsi sulle città dell’Ucraina orientale, prima tra tutte proprio Charkiv, fondamentale centro logistico e uno dei maggiori poli industriali all’interno dell’Unione Sovietica. Gli snodi ferroviari e l’importanza strategica della città la rendono un obiettivo di primaria importanza. Da Berlino arriva infatti l’ordine di evitare la distruzione delle fabbriche e della zona industriale circondante la città: la Germania ha bisogno di ogni singola fabbrica funzionante per la sua dispendiosa guerra.
Ad essere incaricato della presa di Charkiv è il 55º Corpo d’armata, agli ordini del Gen. Erwin Vierow. Alle sue dipendenze si trovano tre principali divisioni: la 57º comandata da Anton Dostler, con l’obiettivo di entrare nell’area urbana, e la 100º e la 101º Divisione leggera a dare supporto da sud e da nord della città. Il compito di difendere Charkiv spetta invece alla 216º Divisione Fucilieri sovietica, appena ricostituita dopo il disastro di Kiev.
Entro il 20 Ottobre 1941, le tre divisioni tedesche sono posizionate a pochi chilometri dall’abitato cittadino e attendono il momento giusto per attaccare. Il 23 Ottobre l’artiglieria tedesca segna l’inizio delle operazioni per la presa di Charkiv: da mezzogiorno, i reparti della 57º Divisione avanzano nelle aree periferiche da ovest, incontrando da subito forte resistenza da parte dell’unità sovietica. I combattimenti vanno avanti per tutta la giornata e i tedeschi avanzano, seppur molto lentamente, fino alla principale stazione ferroviaria della città, occupandola nella notte. A nord, la 101º, incontrando resistenza minore, avanza fino a catturare uno dei principali ponti cittadini e raggiunge così per prima la riva occidentale del fiume Lopan.
In meno di 24 ore i tedeschi riescono a prendersi dunque la parte occidentale della città, mentre la 216º Divisione sovietica riceve l’ordine di ripiegare a est del fiume Lopan, non prima di aver minato i ponti. Il giorno seguente, le divisioni tedesche riprendono l’iniziativa, penetrando nei restanti quartieri occidentali e occupandoli. Le principali formazioni riescono a raggiungere il Lopan in più punti, dove scoprono che alcuni ponti non sono stati fatti saltare in aria, probabilmente a seguito della mancata detonazione delle bombe. Con l’entrata delle forze tedesche nei quartieri a est della città, qualsiasi resistenza viene meno e l’operazione si conclude nelle seguenti ore.
L’occupazione militare si trasforma rapidamente in un incubo per la popolazione locale. Rappresaglie e crimini sono all’ordine del giorno mentre quantità sempre maggiori di cibo vengono requisite in tutta l’Ucraina per far fronte alle carenze interne provocando innumerevoli morti dovute a malnutrizione. Un velo di morte ha avvolto Charkiv, ieri come oggi.