Black Mirror – Stagione 4: la recensione

La prima stagione è stata un pugno in faccia, provocatoria e stupefacente; la seconda una stilettata nelle viscere; la terza e la quarta stagione si contraddistinguono per un saliscendi d’emozioni.

 

 

Black Mirror è una serie inglese; ogni episodio è autoconclusivo e separato dagl’altri, così ho deciso di recensirli singolarmente e dare poi un voto complessivo alla stagione. Questa quarta stagione ha sei episodi, come la precedente.

 

 

La quarta stagione si apre con un divertente episodio dai risvolti comico-drammatici. Un presente scialbo e poco stimolante ed una naturale difficoltà a socializzare, hanno convinto il protagonista della storia a rifugiarsi in un mondo su misura per lui, un mondo alla Star Trek, in cui lui è il capitano della nave e i suoi colleghi sono il suo equipaggio. La tecnologia che serve a giustificare questa storia è in linea con il futuro prossimo. Vengono presentate tante sfaccettature tecnologiche non più limitate ad un solo ambito, ma si spazia dalla più semplice realtà virtuale alla più complessa materia come la genetica. L’episodio è gestito bene, alcuni passaggi sono anche molto simpatici, la storia è piuttosto lineare ed abbastanza veloce, non ci si annoia di certo. Sono abituato a riflettere dopo aver visto un episodio di Black Mirror, ma qui di riflessioni ce ne sono davvero poche da fare; si potrebbe affermare che si è aperta una nuova categoria d’episodi per Black Mirror, quella comico-drammatica, che tende ad essere più leggera e meno riflessiva. VOTO 6

 

 

Credevo davvero in questo secondo episodio, il nome sembrava una garanzia: “Arkangel”; ma mi ha tratto in inganno ben due volte. Inizialmente ho pensato ad un episodio incentrato su tecnologia e spiritualismo, dato il titolo, ma la cosa è venuta meno quasi subito. L’ambientazione è prossima alla nostra; la tecnologia usata va ben oltre le nostre attuali conoscenze, ma, come ormai Black Mirror ci ha abituato, solo la tecnologia, che da sola serve a reggere il racconto, è l’elemento che si allontana di più dalla nostra realtà. La tecnologia in questione è inquietante, invadente e innaturale; ma creare un episodio con quest’idea di base è stata una pensata semplice e geniale. Purtroppo la realizzazione e soprattutto il finale lasciano decisamente l’amaro in bocca. Si poteva e si doveva osare di più! Un finale in cui, la peggior cosa che accade, è la più semplice e logica conseguenza degli eventi. “Cosa faresti per tenere lontano i tuoi figli dal pericolo?”; come genitore sono stato colpito dall’idea che ha portato alla realizzazione dell’episodio, ma sono rimasto anche profondamente deluso da come è stato gestito. L’idea iniziale, che doveva portare a meditare, è rimasta fine a se stessa, rinchiusa in una serie di eventi che sono logiche conseguenze della crescita e della maturazione dei figli. Quest’episodio, anche se mi ha lasciato una forte sensazione d’inquietudine, non è pienamente riuscito. VOTO 5

 

 

Un episodio crudele e sfibrante. La trama non è male, tanta carne al fuoco e ben gestita. Un finale di quelli a sorpresa, che non ti aspetti, anche se ti è stato messo tutto sotto al naso per poterlo prevedere. La storia si svolge in una zona molto fredda come potrebbe essere l’Islanda, la Siberia o l’America settentrionale; gli eventi possono essere posti a qualche anno di distanza dal nostro presente. Le conseguenze di un disgraziato incidente, la paura di essere scoperti, il macigno del senso di colpa e la vita che continua, sono il canovaccio in cui la storia si sviluppa. La tecnologia cardine del racconto serve ad indagare, a scoprire cos’è accaduto; mai mi sarei immaginato una così spietata svolta negli eventi. Si torna ad una crudeltà che mancava da alcuni episodi e arriva un finale che ti mette davvero alla prova; sicuramente non è un episodio per i deboli di stomaco. VOTO 6,5

 

 

Un simpatico episodio dal peso specifico pari a zero; spero solo che non sia una nuova tendenza perché questo peggiorerebbe, e di molto, il senso stesso della serie. L’ambientazione è un lontano miraggio del nostro presente, ma è davvero poco influente per tutto l’arco narrativo. La tecnologia proposta è varia e variegata, ma anch’essa totalmente ininfluente, almeno fino alla conclusione dell’episodio. Si parla di amore e relazioni ma supportate da un bel programma che calcola le affinità di coppia e sviluppa algoritmi per stabilire l’anima gemella. Che dire, mi ha fatto sorridere quel giusto che serviva per passare un’oretta, di certo non mi ha fatto particolarmente riflettere, quello che è raccontato nella storia è molto simile a quelle che sono le esperienze della vita di tutti i giorni. L’unica cosa che ripaga della visione di questo episodio è il finale, troppo poco per una piena sufficienza. VOTO 5,5

 

 

La storia legata al quinto episodio è triste e amara. La componente tecnologica è presente, ma è solo una scusante per raccontare la vicenda. L’ambientazione è decisamente l’elemento che la fa da padrone; immagini di desolazione e disperazione, d’abbandono e morte, sono presenti in tutte le scene. La produzione ci regala un episodio girato in bianco e nero, che ne enfatizza gli effetti drammatici. La storia è delle più semplici, sopravvivere in un mondo in cui l’uomo è diventato un preda, un bersaglio da eliminare. Gli spunti ricordano quei bei vecchi film degli anni ottanta in cui la macchina aveva l’obiettivo di eliminare interamente la razza umana. Il finale è triste, inclemente e crudele. Quest’episodio è più che altro un bellissimo lavoro artistico che vive di luce propria, molto diverso e molto lontano dalle storie raccontate fino ad ora. VOTO 6,5

 

 

Sesto ed ultimo episodio per questa quarta stagione, il titolo è tutto un programma. “Black Museum”. Una bella visita al museo degli orrori di tutta questa serie, una trovata intelligente che strizza l’occhio ai fan più accaniti. La trama principale sembra solo una scusante per raccontare altre storie macabre legate agli oggetti del museo. L’ambientazione è delle più variegate e visto che vengono narrate più storie non ci vedo nulla di male. La tecnologia che supporta le varie storie è stata già  vista in episodi precedenti, quindi ci risulta più familiare ed agevola la nostra attenzione verso la trama. Le storie sono simpatiche, alcune fanno anche sorridere, altre sono più macabre, ma tutte servono come riempitivo; ognuna aggiunge un piccolo tassello alla trama principale che verrà poi svelata solo alla fine. Che dire, quest’episodio è una bella panoramica nel mondo Black Mirror, quasi un’autocelebrazione del girato. La storia è gradevole e si fà vedere volentieri.  VOTO 6

 

Black Mirror – quarta stagione, 2017
Voto: 6,5
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