Non tradendo la sua natura di simulatore, Combat Mission Cold War è una scelta sicura per gli amanti del wargaming.
Arrivata alla quattordicesima release, dopo aver toccato la seconda guerra mondiale, il fronte medio orientale e quello della guerra ucraina, la serie Combat Mission finalmente tratta uno scenario che avrebbe meritato da tempo la sua attenzione: il teatro bellico europeo negli ultimi anni della guerra fredda.
Combat Mission è una serie di giochi noti per la loro precisione e fedeltà nel rappresentare le forze in campo. Fin dalla prima release, quel Beyond Overlord uscito nel 2000, abbiamo avuto modo di vivere un’esperienza di gioco unica nel suo genere, quella del comandante tattico incaricato di gestire in tempo reale (o quasi, poi vedremo) le truppe sul campo. Combat Mission Cold War segue pedissequamente i tratti salienti della serie: la simulazione di ogni singolo elemento in battaglia (quindi si, anche il singolo colpo e la sua traiettoria), l’incertezza della posizione e dei movimenti del nemico fino a che non lo si avvista, un certo grado di autonomia (autogestione?) delle proprie unità, che non necessariamente seguiranno tempestivamente i nostri ordini, e soprattutto la risoluzione contemporanea dei nostri ordini con quelli del nemico.
Questa è la peculiarità principale di Cold War (e dei suoi simili): il sistema WeGo ci permette di assegnare ordini anche complessi durante una fase dedicata, e poi vederli eseguire in contemporanea con quelli del nemico. Questa modalità arricchisce la suspance e la tensione, visto che potremmo esporre involontariamente le nostre truppe e non aver modo di comunicare rapidamente loro un contrordine, con gli esiti catastrofici che potete immaginare.
Questo sistema è perfetto per gli scontri in multiplayer: è possibile giocare partite in modo asincrono grazie ai server di Slitherine, i quali ci permetteranno anche di trovare facilmente degli sfidanti e gestiranno la fase esecutiva degli ordini. È presente ad ogni modo anche una modalità in tempo reale che aggiunge frenesia e ansia durante i combattimenti; consigliabile solo per giocatori esperti che hanno saldamente il controllo delle loro azioni.
L’intelligenza artificiale di Cold War è in grado di metterci seriamente in difficoltà. Nonostante la mia esperienza nell’ambito dei giochi strategici, in tutte le battaglie che ho finora testato sono stato sonoramente bastonato; sicuramente c’è una componente legata all’apprendimento delle dinamiche (comunque analoghe a quelle di Black Sea o Shock Force), ma come nel titolo dedicato alla guerra in Ucraina è evidente come l’AI sia più capace di farci tenere giù la testa e picchiarci selvaggiamente rispetto al passato. Proprio quello che si cerca in un gioco serio di strategia.
Una nota sull’aspetto grafico: i modelli con cui sono realizzati soldati e veicoli sono molto belli a vedersi; avvicinando la visuale si scorgono tantissimi particolari sia sui veicoli che addosso alla truppa che purtroppo durante lo scontro non avremo modo di ammirare. Ma la cura con cui sono realizzati è indubbia e degna di lode.
Magari si poteva fare meglio sulle ombre, un po’ scalettate anche al livello di dettaglio massimo, e sulla renderizzazione distante dello scenario, ma ricordiamoci che in fondo stiamo parlando di un gioco di alta strategia, e qualche compromesso ci può stare.
Cold War ci propone tre campagne lineari (due dalla parte Nato, una come Patto di Varsavia) e ulteriori 15 scenari, oltre che la possibilità di creare scontri in modo rapido ed automatizzato o crearne di dettagliati e definiti con l’editor integrato nel gioco; questo permette una rigiocabilità molto elevata, similarmente a tutti i titoli Combat Mission.
Cold War sembra quindi perfetto, ma qualche cosa da raffinare esiste, a partire dall’interfaccia. Sebbene sia molto comodo assegnare i comandi tramite i menu su schermo, manca a volte la sicurezza che i nostri ordini vengano eseguiti con la sequenza da noi impartita (ad esempio, se ordiniamo ad una squadra di scendere dall’APC e contemporaneamente all’APC di spostarsi dietro un riparo, quale dei due ordini avrà la precedenza?).
Manca la possibilità di capire a colpo d’occhio l’esposizione dei nostri veicoli; occorre usare fittiziamente il comando per indicare il bersaglio per capire se siamo o meno coperti dal terreno, e dove.
Anche la visione d’insieme è migliorabile: manca un sistema di notifiche sulle nostre perdite, su cosa abbiano appena visto le nostre unità, sulle decisioni autonome di ripiegamento e così via. Occorre tenere d’occhio la mappa da lontano per capire più o meno l’andazzo, e magari rivedere in replay intere sequenze del turno appena trascorso per cogliere i dettagli.
Infine, alcuni tasti non vengono correttamente riconosciuti (i tasti freccia e quelli dei caratteri italiani), cosa che non aiuta visto l’alto numero di comandi assegnabili da tastiera (ed il funzionamento della camera, un pelo macchinoso).
Complessivamente però questi sono aspetti trascurabili. Combat Mission Cold War è un gioco solidissimo ed in grado di essere apprezzabile sia in single player che in multiplayer, e capace di accalappiare la nostra attenzione per tanto tempo… fino all’uscita del prossimo Combat Mission, probabilmente (e anche oltre).
PRO
- Simulazione estremamente accurata
- Sistema di gioco capace di generare pathos
- Altissima rigiocabilità
CONTRO
- Interfaccia migliorabile
- Mancanza di notifiche