Caccia ai draghi su un dirigibile, lo spunto sembra essere ottimo, se non fosse che il paragone con la caccia alle balene è immediato. Attenzione! Non fatevi fuorviare, questo anime ha delle ottime potenzialità.
Chiaramente ispirato alla caccia alle balene d’inizio secolo scorso, quest’anime non è partito con i migliori auspici. La caccia alle balene è un’attività che probabilmente andrebbe vietata in tutto il mondo, visto il sempre più esiguo numero di grandi cetacei, ma ci sono ancora alcune nazioni che la praticano principalmente per procurarsi la carne dell’animale che viene usata nei piatti tipici della cultura giapponese, islandese e norvegese.
Chiariamo subito che lo spunto è solo l’idea di base di una storia. In quest’anime si cacciano draghi e non balene e le aeronavi concepite come dirigibili si muovono con meccaniche che richiamano uno stile antico ormai caduto in disuso. Certo è che, quando si cacciano i draghi con arpioni e bombe sulle draghiere, è facilissimo fare il paragone con la caccia alle balene. Le similitudini non si fermano qui: nell’anime è descritta l’attività di bordo che è basata sullo sfruttamento di questi draghi da cui si estrae il grasso per fare l’olio, la carne pregiata per rivenderla e si usano tutte le parti del corpo per fare altro. Dato ciò, un paragone diventa inevitabile. Insomma le cose in comune sono talmente tante che un briciolo di fastidio nasce per forza.
Se hai del cibo che ti avanza, cosa ci fai? Ovviamente lo cucini in tutte le salse. Questa è una tematica fondamentale dell’anime, cucinare sempre e comunque carne o parti di drago come se fossero tipici piatti provenienti da svariate culture, sia quelle orientali sia quelle più occidentali. La cura e la maestria che sono utilizzate per descrivere il modo in cui sono state cucinate le varie parti del drago sono forse il punto più alto di tutta la serie. E’ un bene? Decisamente no, ma non tutto è da buttare.
Sinceramente mi sono avvicinato alla visione della serie per lo stile grafico molto simile al primo Miyazaki, il grande maestro che ha fondato lo Studio Ghibli. Mi piacciono i personaggi, curati con i giusti dettagli e la giusta caratterizzazione, ognuno con la propria storia, le proprie speranze e i propri desideri che si vanno ad intrecciare con quelli del resto della ciurma. Lo stile grafico mi ha richiamato alla mente quello di Conan il ragazzo del futuro o di Lupin e il Castello di Cagliostro, ovviamente molto più curato e dettagliato. Mi piace lo stile di animazione che non è propriamente una lavorazione in computer grafica. Ci sono i dettagli digitali dell’aeronave e del bellissimo cielo in cui si muove, i paesaggi e le città sono realizzati davvero molto bene, ma quello che conquista è il compromesso grafico che porta sullo schermo dei personaggi in stile manga e li anima in modo soddisfacente. Sono convinto che vi innamorerete del cielo che si tinge di infinite tonalità di colore, dal rosso del tramonto al nero della tempesta.
Veniamo ad altre note dolenti: c’è una storia? No! Viene descritta principalmente l’attività di bordo, la caccia e le interazioni interpersonali della ciurma. Una storia che è fondamentalmente un gran resoconto di quella che è la vita di bordo di una draghiera che solca i cieli alla ricerca delle proprie prede. Interessante? Sicuramente! Perché sei catapultato in qualcosa lontano anni luce dalla visione del mondo in cui viviamo. Bello? Se ti piace il genere Moby Dick o Il vecchio e il mare, allora potresti trovarlo appagante.
Si parla di una seconda stagione ed io spero vivamente che sia introdotta una storia vera e propria dietro a tutto questo lavoro, perché non mi dispiacerebbe per niente seguire quest’anime che trovo delizioso, ma ancora in stato embrionale. Alla fine dei conti il disturbo iniziale dato dalle similitudini con la caccia alle balene scompare nello scorrere delle puntate e si riesce ad apprezzare il buon lavoro di caratterizzazione che l’autore ha messo in piedi. Nel complesso mi sono divertito a seguire quest’anime, ma pretendo ora un salto di qualità a livello di storia e quindi lo incoraggio con un voto positivo.