L’8 e il 9 giugno si vota per eleggere i 76 deputati che rappresenteranno l’Italia al Parlamento europeo; quali sono i gruppi parlamentari in lizza?
Le elezioni europee sono alle porte, e l’Italia si prepara a scegliere i 76 membri che la rappresenteranno a quel Parlamento Europeo unica istituzione dell’UE ad essere gestita da eletti scelti dal popolo. Il Parlamento Europeo è detentore del potere legislativo in condivisone con il Consiglio dell’Unione Europea, insieme al quale approva anche il bilancio annuale dell’UE ed esercita funzioni di controllo sull’operato della Commissione Europea.
La legge elettorale europea prevede l’adozione da parte di tutti i Paesi membri di un sistema elettorale proporzionale in cui il numero di seggi presso il Parlamento viene assegnato appunto in proporzione al numero di voti ottenuti; l’Italia ha in aggiunta adottato il voto di preferenza, ovvero un meccanismo che permette all’elettore di indicare fino a 3 candidati (con il maggior equilibrio possibile fra uomini e donne) all’interno della stessa lista.
Il territorio di ogni Stato dell’UE viene suddiviso in circoscrizioni elettorali sovra-regionali, e ad ogni circoscrizione viene assegnato un numero di seggi in proporzione alla quantità di popolazione che vi risiede all’interno; l’Italia in particolare è stata suddivisa in cinque circoscrizioni elettorali: Nord Orientale, Nord Occidentale, Centrale, Meridionale e Insulare.
I partiti italiani, e in generale i partiti nazionali di ogni Stato dell’UE, si raggruppano all’interno del Parlamento europeo in quelli che vengono chiamati gruppi parlamentari, ovvero quelle strutture politiche che racchiudono al proprio interno almeno 27 parlamentari provenienti da almeno un quarto dei Paesi europei, che condividono le medesime visioni sociali ed economiche oltreché la medesima agenda politica europea.
Al momento i gruppi parlamentari europei sono 7: il Partito Popolare Europeo (PPE), conservatore e d’ispirazione cristiano-democratica e che ha al suo interno deputati di Forza Italia; l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) orientato a centrosinistra e che racchiude al suo interno gli europarlamentari del Partito Democratico; il giovanissimo Renew Europe, di matrice liberale e che accoglie al proprio interno gli eurodeputati di Azione, Italia Viva e +Europa; il gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europa (Verdi/ALE) che rappresenta lo schieramento più progressista dal punto di vista sociale e più sensibile rispetto alla dinamiche ambientali; agli antipodi è il Gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR), composto in parte anche da rappresentanti di Fratelli d’Italia, e che presenta delle tendenze ultra-conservatrici ed è considerato un gruppo euroscettico vista la sua contrarietà dei suoi membri nei confronti della moneta unica, del controllo economico e burocratico dell’UE sui singoli Stati, e della gestione europea dell’immigrazione. Su tendenze simili ma più estreme si assesta il Gruppo di Identità e Democrazia (ID), un gruppo imperniato sulla lotta all’immigrazione clandestina e sul tema della sicurezza e che nel suo statuto afferma di riconoscere nell’eredità greco-romana e cristiana il pilastro portante del sistema Europa, mentre il gruppo di La Sinistra (The Left) è incentrato sulla lotta contro le disuguaglianze sociali e lavorative, su una tassazione più alta nei confronti dei più ricchi e su politiche di conservazione ambientale; al suo interno potremmo trovare La Sinistra Italiana nel caso in cui dovesse superare la soglia di sbarramento del 4%.
In Italia i sondaggisti hanno assunto un atteggiamento piuttosto cauto, viste anche le sempre presenti variabili (alle Elezioni europee in particolare) dell’astensionismo e delle problematiche legate al rientro dei fuori sede; probabilmente ci sarà una conferma di FdI come primo partito nazionale, ma sarà interessante soprattutto capire quali saranno le sorti della Lega, legate alla candidatura del Generale Vannacci e al suo modo anti-politico di fare politica, e come si attesterà la forza di opposizione principale, il PD, guidato per la prima volta in una tornata di voto nazionale dalla Segretaria Elly Schlein.
A livello europeo invece sembrerebbe profilarsi una vittoria dei partiti conservatori più moderati, la maggior parte appartenenti al PPE, ma anche la probabile crescita dei vari partiti nazionali più propriamente di destra, elemento di riflessione soprattutto per quanto riguarda la Germania e la Francia, simboli dell’Europa e per questo spie anticipatorie degli umori popolari europei.