Un gioco dalla meccanica all’apparenza facile da imparare, ma che cela una complessità decisamente più profonda di quello che ci si può aspettare.
Ultimamente abbiamo presentato molti giochi veloci da apprendere e facili da giocare (Marvel Splendor, Similo, Ramen Fury, ecc…); questa volta saliamo di livello andando a recensire un bel prodotto molto più profondo di quello che può sembrare. Furnace è un classico elaborato della scuola tedesca che predilige mettere come fulcro della meccanica le scelte dei giocatori piuttosto che l’alea di un tiro di dadi.
La bianca scatola, su cui è disegnata la fusione tra un iconico imprenditore di fine ottocento e le sue aziende, non è particolarmente voluminosa. Il materiale con cui è fatta la scatola è di buona fattura tanto quanto il contenuto. Nella scatola troviamo un regolamento, tre serie di carte, tre tipi di segnalini risorsa, vari segnalini in cartone, un enorme segnalino primo giocatore ed infine dei gettoni numerati in legno. Nella mia confezione ho trovato solo una piccola sbavatura di colore su un paio dei gettoni in legno, ma per il resto i materiali sono di qualità e pensati per durare. Il regolamento è composto da poche pagine che si leggono velocemente e si apprendono ancora più facilmente.
Sembra quindi un giochino semplice, ma dietro questa apparenza mite ed inoffensiva si nasconde invece una profondità ed una meccanica che, alla lunga, rischia di farti fondere il cervello. Il gioco è pensato da due a quattro giocatori ed una partita media dura dai trenta ai sessanta minuti. Il regolamento evidenzia subito alcune condizioni che permettono di rendere più competitive le partite a due soli giocatori. Per il resto la scalabilità del gioco non risente molto della presenza di giocatori aggiuntivi, ma il tempo invece si allunga con l’aumentare dei giocatori. Per fortuna il gioco dura solo quattro turni, altrimenti i giocatori più competitivi rischierebbero di trascinare la partita per ore e ore.
Grazie alla copertina si capisce che i giocatori si devono calare nei panni di magnati dell’industria del XIX secolo. L’obiettivo del gioco è semplicissimo: vince chi accumula più soldi. Come si accumulano i soldi? Acquistando nuove fabbriche, producendo risorse e convertendo i materiali a propria disposizione in monete sonanti. All’inizio del gioco ogni giocatore viene fornito di una carta fabbrica iniziale, di una carta personaggio su cui è descritta l’abilità unica che si può usare durante la partita, di alcuni materiali scritti in cima alla carta fabbrica e di una serie di gettoni colorati. Si stabilisce il primo giocatore e si dà inizio alla partita.
Il gioco si divide in quattro turni composti da due momenti separati: l’asta e la produzione. Il primo giocatore prende il mazzo di carte fabbrica e crea una linea di mercato con un numero di carte stabilito a seconda dei giocatori che partecipano alla partita. Ora, partendo dal primo giocatore, tutti dovranno posizionare a turno i propri gettoni numerati sulle carte. Su una carta fabbrica possono esserci solo gettoni di colore e di numero diverso. Chi ha puntato il gettone con il numero più alto potrà mettere la carta fabbrica acquisita accanto a quelle già in suo possesso; chi invece non è riuscito a comprare la fabbrica, ma ha comunque puntato un gettone, riceverà un indennizzo descritto sulla carta.
Acquistare una fabbrica buona è di vitale importanza per il proseguo del gioco, ma anche saper incassare un buon indennizzo può rivelarsi molto utile in alcuni momenti della partita. Il momento dell’asta è forse quello più strategico del gioco. Vi assicuro che non è così facile riuscire ad ottimizzare gli acquisti in base alle carte fabbrica che si hanno già a disposizione. Spesso è preferibile puntare ad ottenere un buon indennizzo per poter accumulare un po’ di preziose risorse. Non tutte le fabbriche ti garantiscono una produzione di materiali: le carte infatti possono concederti delle risorse, possono convertire risorse in altre risorse, possono convertire risorse in monete o fare tutte queste cose contemporaneamente.
Durante la fase di produzione è possibile attivare le carte fabbrica per ottenere risorse e soldi. Oltre a questo, ogni carta fabbrica, eccetto quella di partenza, può essere migliorata a determinate condizioni per ottenere effetti ancora più remunerativi. Insomma bisogna calcolare attentamente l’ordine in cui attivare le carte per riuscire ad ottenere più monete possibili. Il primo turno è abbastanza semplice perché il numero di opzioni a disposizione è molto limitato. I veri problemi iniziano a presentarsi quando si hanno molte scelte a disposizione. Infine l’ultimo turno è davvero un banco di prova importante che letteralmente ti fa fumare il cervello nel tentativo di determinare la migliore linea produttiva.
Una scelta sbagliata può rivelarsi fatale per le strategie future! Basta perdere un’asta o attivare frettolosamente una carta fabbrica per rovinare un’intera linea produttiva. Come potete ben capire il gioco è quindi adatto ad un giocatore che ama creare combinazioni. Il gioco risulta quindi semplice da imparare, ma molto più profondo e complicato da gestire di quello che sembra a primo impatto.