La verità distorta

Se c’è una cosa che non sopporto è la palese falsità e faziosità delle persone. Ultimamente mi sono soffermato sul modo di informare che ha la sinistra italiana, il suo modo di approcciare i media; ho fatto dei collegamenti, ho unito i puntini come sulla Settimana Enigmistica, e il risultato è un modo di agire davvero disgustoso.

 

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Andiamo con ordine.

L’accusa principale che porta la sinistra è che i giornali e le televisioni sono tutte di Berlusconi, e che operano una totale censura sui contenuti. Questo è vero solo in parte: andando a prendere caso per caso, potrei dire che il solo licenziamento di Enzo Biagi dalla Rai sia davvero sospetto e ingiusto; se parliamo invece di Luttazzi, di Sabrina Guzzanti o Santoro, non posso che essere d’accordo sul loro allontanamento dalle televisioni di stato – e non per il loro messaggio, ma per lo stile e la faziosità di tali elementi. Se la pesantezza e la volgarità di Luttazzi si commenta da sola (un conto è andare a vedere uno spettacolo teatrale, un conto è trovarsi in televisione uno che si mangia finta merda alle 10 di sera, che insulta gratuitamente e senza ragione apparente la chiesa cattolica e solo quella e chi non la pensa come lui politicamente), il basso livello della Guzzanti (che con RaiOt è andata molto vicina a Luttazzi ed è uno di quei personaggi non lontani dalle frangie violente della sinistra) e l’intolleranza e la partigianeria di Santoro (che apre le sue trasmissioni cantando “bella ciao”) sono davvero fuori luogo. Non mi sembra poi che sulle varie reti Rai e Mediaset ci vadano leggeri col Polo delle Libertà: da Celentano a Zelig, da Ballarò (incredibile l’altro ieri sera, con Tremonti interrotto ogni dieci secondi – giuro – dal conduttore Floris, vero erede di Santoro) all’intero gruppo giornalistico di Rai 3, proprio non vedo dove sia questa censura; e se vogliamo parlare di Beppe Grillo, non ricordo sue apparizioni nemmeno ai tempi dei governi Prodi e D’Alema. Attenzione: non voglio dire che Berlusconi non usi o abbia usato le televisioni a suo vantaggio, tutt’altro (Vianello a Pressing che dieci anni fa consigliava per chi votare, Emilio Fede e il suo Tg4, Del Noce, vero leccapiedi, come direttore di Rai 1); ma da qui a chiamare la censura ce ne corre.

Parliamo dei giornali e dei giornalisti? Quando persone intelligenti e colte che affrontano ogni tematica in modo equilibrato e senza nascondersi dietro un dito come Mentana, Ferrara e Paolo Mieli vengono tacciati di “connivenza con il regime” mentre dall’altra parte si osanna chi racconta frottole belle e buone sulla pelle di un uomo che è morto per salvare chi nei guai si è messa da sola (vero signora Sgrena amica dei terroristi?), si difende chi racconta palle sul passato dei genitori dei politici di oggi (come “l’Unità” nel caso del padre di Storace, ingiustamente tacciato di squadrismo), quando Telegiornali nazionali e regionali (quindi ovviamente Rai 3) si schierano più o meno apertamente con i dimostranti, facendoli sempre passare per vittime di immotivate cariche della Polizia, quando ripetutamente e sfacciatamente raccontano una verità distorta dei fatti (è successo con me presente in almeno un paio di occasioni)…. come si può commentare?

E’ ora di dirlo chiaro e tondo! Se è vero che Berlusconi al governo si fa i cazzi suoi e basta, è anche vero che dall’altra parte dovrebbero togliersi le maschere da supereroi, da buoni, da pacifici esponenti di una idea migliore (si? migliore di che?) e scendere dal piedistallo. Quando andiamo ad elencare i vari episodi di politica nazionale ed internazionale, anche recenti (dal G8 di Genova alla sospensione delle manifestazioni durante i governi di sinistra, dalla difesa morale dei “resistenti iracheni” alla notizia di oggi che vede una parte della sinistra non partecipare alla manifestazione contro le idee Iraniane di “cancellare Israele” (ma come? non siete voi a manifestare sempre per trovare una soluzione con le parole?) c’è poco da dubitare, si lascia poco spazio alle incertezze.

La realtà è che la maggior parte della sinistra non ha né una cultura del dialogo né una visione a lungo termine delle varie tematiche. E il problema è che con il loro agire non fanno altro che imbrigliare il paese in una situazione di conflittualità e stallo, internamente e all’estero. Se è pacifico che questa destra è un agglomerato quasi totale di ladri, è anche vero che la sinistra raggruppa i violenti e gli stupidi.

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