Memorie di Idhun – Stagione 1: la recensione

Mi viene solo da dire: “… ma fallo un corso di disegno che magari il lavoro grafico ti riesce meglio, no?”

 

 

Oh tu musa dell’ispirazione artistica, come hai potuto abbandonare così i tuoi adoratori? Che la Spagna non sia degna delle tue attenzioni? Eppure di artisti spagnoli ce ne sono stati nella storia! Oppure è come al solito Netflix che prende e prepara una serie mezza “ciancicata” pronta per essere digerita dai meno avvezzi ai lavori? Non saprei proprio cosa rispondervi, fatto sta che Memorie di Idhun è bruttino!

Il primo impatto grafico mi ha lasciato basito. Capisco che le produzioni spagnole non siano all’avanguardia nell’animazione, ma questa proposta è disarmante! Non voglio essere patriottico, ma in Italia le Winx del 2004 erano quasi meglio animate, e sicuramente più dettagliate, dei personaggi rappresentati in questa serie. Dagli addetti ai lavori Memorie di Idhun viene definito come “anime fantasy”; a mio avviso di anime non ha molto, è più simile al nostro cartone animato Huntik – Secrets & Seekers. Possiamo dire che s’ispira alle produzioni nipponiche? Credo che sia più un modo per attirare l’attenzione del pubblico, piuttosto che una scelta artistica per rendere omaggio al mondo dell’animazione giapponese.

 

 

Accantoniamo il comparto grafico per immergerci nella trama che Memorie di Idhun ci propone: la storia è tratta dall’omonima saga editoriale che ha avuto un importante successo in Spagna proprio nello stesso periodo in cui uscivano le Winx in Italia. Scusatemi la digressione ma l’uscita quasi contemporanea della trasposizione in serie TV delle Winx e della serie animata spagnola è statisticamente improbabile, se non proprio impossibile, e questo mi preoccupa… ci dobbiamo aspettare tra qualche anno la trasposizione in serie TV di Idhun ed in contemporanea l’uscita cinematografica di un film sulle fatine italiane? RABBRIVIDISCO! Tralasciando le ipotesi surreali, torniamo ad approfondire la storia che si ambienta a cavallo tra la Spagna della nostra epoca e misteriosi mondi magici.

La storia narra di Jack, un normale ragazzo che rientra a casa e trova i genitori assassinati da due loschi figuri. Improvvisamente entrano in scena due uomini che salvano Jack dalle grinfie dei cattivi e lo trasportano in un rifugio sicuro ai confini magici con il mondo umano. I due soccorritori, il mago Shail e il principe guerriero Alsan, sono a capo di un piccolissimo gruppo che prova ad opporsi ai piani di conquista del Negromante Ashran, colui che ha invaso Idhun, la loro terra natia. Jack incontra anche Victoria, la coprotagonista della serie, una ragazza terrestre che ha scoperto di avere dei poteri magici e si allena con Shail per padroneggiarli al meglio. Il nostro protagonista, che non ha più un luogo dove tornare, decide di unirsi alla resistenza per vendicarsi di coloro che hanno ucciso i suoi genitori.

L’inizio della storia è un po’ piatto e stenta a decollare. Ci saranno anche la magia, le creature mitologiche come draghi o unicorni ed i guerrieri, ma un buon fantasy è principalmente la storia su cui si basa, e questa storia comincia subito a fare acqua. Non mi spiego ancora perchè il figlio del negromante Kirtash, che è l’antagonista principale della prima stagione, quando ha sul piatto d’argento al possibilità di ammazzare tutti i suoi avversari, invece si ritira adducendo improbabili giustificazioni. Non avendo letto i libri della saga scritta da Laura Gallego Garcia, non posso dirvi se la trasposizione animata sia stata fedele o meno, ma a quel che posso vedere, non è particolarmente riuscita: ci si accorge quasi subito che di fantasy vero e proprio ce n’è solo l’odore. D’altra parte io divento cattivo quando mi si toccano i draghi, quindi non prendete per oro colato quello che dico, fate le vostre valutazioni con calma e poi tornate a prendere quell’oro colato che mi avete lasciato, tanto lo so che alla fine mi darete ragione.

 

 

Le iterazioni tra i personaggi sono paragonabili a quelle tra bimbi di una scuola elementare, tutti trasportati da emozioni infantili che annebbiano il raziocinio. Alcuni articoli che ho letto mettono in risalto la storia tra i protagonisti che dovrebbe essere incentrata sulla tematica dell’amore non corrisposto; dico “dovrebbe” perchè, ad esclusione di uno “stupido” detto da Victoria a dentri stretti, a mio avviso l’argomento non viene minimamente toccato.

Memorie di Idhun è un lavoro mediocre, per non dire bruttino! Forse potrebbe piacere solo alla generazione di giovanissimi adolescenti perchè sicuramente non è un lavoro che può coinvolgere le persone più mature. Sono comunque speranzoso, il successo spagnolo della saga letteraria è indiscutibile, per cui attendo di capire l’evoluzione della serie con la seconda stagione, anche se purtroppo queste premesse non sono poi così confortanti.

 

Memorie di Idhun – Stagione 1, 2020
Voto: 4
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