NOFX – Punk In Drublic: la recensione

Punk In Drublic rappresenta una pietra miliare per tutti i punk, ma anche per tutti quelli che non sono soliti avvicinarsi a questo stile musicale.

 

Punk In Drublic è un album oramai datato. I NOFX lo proposero nel 1994, ma è probabilmente il manifesto del punk hardcore, oltre ad abbracciare, per le tematiche, uno spettro più ampio di punkers.

Abbiamo detto che si tratta di hardcore, e quindi potete immaginarvi la velocità delle battute di tutti i brani. Sin dall’apertura, con Linoleum, raggiungiamo quelle sonorità veloci, aspre ed elettriche che ci piacciono tanto, ed andiamo a toccare quelle pesanti tematiche proprie dei NOFX.

Ecco quindi trovare uno sbandato, un barbone, incattivito dalla vita, che ti ricorda che lo trovi ovunque vai, non puoi distogliere lo sguardo; The Cause, sull’appiattimento della vita e dell’espressione personale; The Brews, mitico pezzo sull’odio razziale fra ebrei e nazi, che a mio avviso ironizza su entrambe le fazioni; Dying Degrees, ovvero la vita depressa di un pensionato, che pensa a prendere l’assegno a fine mese e aspetta la morte; Lori Meyers, la storia di una ragazza che per cambiare in meglio la sua vita diventa un’attrice porno, che rifiuta l’aiuto di un amico che l’ha vista in un video.

Un discorso a parte va fatto per Reeko, la canzone che probabilmente più rispecchia lo stordimento di una generazione, e brano nel quale mi rispecchio al 100% (perdonatemi perciò se sarò poco obiettivo).

 

 

Oltre alla maestria del quartetto americano dimostrata nell’unire sapientemente un pezzo quasi reggae con una sequenza hardcore fra le più intense in circolazione, qui si parla di noi (mi verrebbe da dire “di noi giovani d’oggi”, ma mi trattengo).

Si parla del vuoto che ci circonda, della mancanza di ideali, dello sfascio che amiamo, di quel fascino nascosto e maledetto che aneliamo nel totale rifiuto del mondo così com’è, nel conseguente status di violenti e disadattati.

Punk In Drublic rappresenta una pietra miliare per tutti i punk, ma anche per tutta una serie di categorie che magari non sono soliti avvicinarsi a questo stile musicale, ma che cercano qualcosa di serio e concreto dietro due note (per quanto “elettriche” possano essere) e due paroline veloci. Le sonorità, delle quali ho parlato ben poco, sono ricercate e, sebbene questo lavoro sia estremamente duro, si possono purtroppo già intravedere le prime contaminazioni ska, che porteranno ad un declino dei NOFX come gruppo d’assalto e lo porterà nel novero del punk più banale e leggero (sebbene con l’ultimo Pump Up The Valuum abbiano tentanto il ritorno alle origini, ma è poca roba).

Punk In Drublic è un album da impatto violento, da distruzione, da devastazione. Non mettetelo in macchina, non lo mettete alle feste, non mettetelo prima di andare alla disco-rock. Siete stati avvertiti.

 

NOFX – Punk in Drublic, 1994
Voto: 8.5
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