L’autobiografia di Casey Stoner è un libro bellissimo che svela retroscena poco noti del mondo delle gare e glorifica l’abnegazione che un campione deve avere.
Nel mondo del motociclismo, Casey Stoner è stato una delle meteore più brillanti. Ritiratosi a soli 27 anni, ha al suo attivo due campionati del mondo piloti in categoria MotoGP e la bellezza di 38 gare vinte in 115 gare disputate nella classe regina (69 i podi).
L’australiano ha rotto col mondo delle competizioni per via del suo carattere: troppo pulito, onesto, sincero, e quindi scomodo.
Casey Stoner racconta in questo libro tutta la sua carriera agonistica e i patimenti personali e della famiglia sopportati per raggiungere lo scopo della sua passione: vincere il campionato del mondo.
Come tutte le autobiografie, Oltre Ogni Limite presenta solo la faccia della medaglia che vede o vuol raccontare l’autore, ma quanto riportato da Stoner (specialmente per quanto riguarda gli anni della MotoGP) non fa che confermare certe sensazioni e teorie diffuse all’epoca, e che non sorprendentemente gettano una nuova luce su come veniva (viene?) gestito l’evento massimo del motociclismo mondiale.
Dal punto di vista sportivo, quanto Stoner ci racconta è oro; lo è per gli appassionati di moto ma lo è anche per gli sportivi in genere, che troveranno in molti dei passaggi della prima parte del libro, quella dedicata ai primi passi e all’arrivo nelle classi minori in Europa, spunti e conferme sul carattere e sulla determinazione necessaria per emergere nello sport.
Ci sono anche interessanti retroscena sul suo controverso passato in Ducati e nelle diatribe con Valentino Rossi, rafforzando impressioni e sospetti che in molti nutrono da tempo.
Dal punto di vista stilistico, il libro scorre via fluido ed esercita un incredibile magnetismo sul lettore: è facile rimanere incollati al racconto (alla storia di un uomo!), divorando una pagina dopo l’altra perdendosi nelle ore notturne senza riuscire a trovare la volontà di interrompere la lettura. L’unico difetto che si riscontra è che la parte finale del libro sembra tronca; è vero che questa autobiografia è stata scritta nel 2014, appena due anni dopo il ritiro dalle competizioni (e questo significa poco da aggiungere in termini di risultati o vita sportiva), ma il passaggio tra il ritiro e la fine del libro è veramente troppo immediato, specialmente vedendo quanto spazio è dedicato alla vita in Australia ed ai primi passi in Europa e quanto in più si poteva dire sugli anni in Ducati ed in Honda. Magari anche una maggiore riflessione sul tempo trascorso o aggiungere qualche retroscena ed aneddoti della vita del paddock (non necessariamente polemici) sarebbero stati utili… Ma probabilmente anche qui si vede il carattere di Casey Stoner: dritto al punto, senza fronzoli e tendente a non rivelare in pubblico gli sgambetti ricevuti.
Oltre Ogni Limite è un libro imperdibile per gli amanti del motociclismo e per chi apprezza i campioni puliti. Stoner è stato uno dei più grandi piloti di sempre, ed il suo carattere mite, sincero ma determinato oggi forse andrebbe benissimo con la MotoGP moderna, considerando anche che dal suo ritiro ad oggi solo Marc Marquez è stato in grado di impressionare in sella quanto lui.
Casey, ci manchi.