Radiation Island: la recensione

Un gioco frenetico, che mischia un po’ di questo e un po’ di quello, e che diverte senza pretendere di essere un titolo AAA.

 

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Radiation Island l’ho scoperto per caso qualche anno fa su Steam. Era in early access e costava – se non erro – 2.99 Euro. Dal prezzo e dalla presentazione sembrava un porting da cellulare (cosa che in parte e’), ed a me i giochi da cellulare mediamente fanno parecchio schifo. Pero’ in Radiation Island c’era qualcosa che ha mi catturato immediatamente: l’ambientazione forse, un incrocio fra Lost e Stalker, ed un sesto senso che il gioco nascondesse molto di piu’ dietro quella facciata di “giochino”. Ed avevo ragione.

 

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Radiation Island, incredibile a dirsi, ci vede esplorare un isola dove sono presenti zone di radioattivita’ elevata. Non sappiamo cosa sia successo e perche’ ci troviamo la’; sappiamo solo che dobbiamo trovare una via di fuga. Sull’isola (anzi sulle numerose isole, come scopriremo presto) sono presenti delle costruzioni di vario tipo: capanne, piccoli edifici, bunker militari, sentieri. Trovandoci su di una frastagliata isola tropicale, la vegetazione e’ lussureggiante, ricca e rigogliosa; i panorami sono fantastici, specialmente quando ci troviamo sulla cima di una collina o su di una cresta ed e’ il tramonto. L’isola e’ molto grande, dettagliata e piena di punti di interesse; esplorarla e’ uno spasso, tanto che a volte ci si dimentica della missione e si comincia a girovagare per il puro gusto della scoperta.

 

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Ci sono animali piu’ o meno pericolosi (pecore e lupi, tanto per cominciare) ed, iniziando la nostra avventura senza nulla, la nostra preoccupazione principale sara’ armarci a sufficienza. Questo ci introduce ad un semplice ma efficace sistema di crafting, dove potremo costruire armi ed equipaggiamenti fondamentali per sopravvivere. Potremo raccogliere minerali, piante, ma anche saccheggiare i corpi degli animali e dei nemici che riusciremo ad abbattere. Non ci sono troppe complessita’ nella miscelazione degli ingredienti, e quelli piu’ elaborati possono essere realizzati senza troppa difficolta’ (una volta raccolti gli elementi necessari).
Una menzione va fatta per medicine e vestiti, fondamentali per proteggerci, curarci e che non sempre potremo creare – come certi oggetti e certe armi, che possono solo essere trovate.
C’e’ anche un ciclo giorno/notte, capace di generare incontri e panorami unici, ma anche di causarci danni per un freddo eccessivo.

 

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Il gioco ha una interessante curva di difficolta’, che aumenta improvvisamente sul finire della prima isola. Quando infatti penseremo di aver preso la mano con i nemici e che saremo in grado di completare il gioco facilmente e rapidamente (come ci si aspetta da un giochino, no?), improvvisamente la quantita’ e la qualita’ dei nemici ci costringera’ a fare i salti mortali per cavarcela. A quel punto l’adrenalina scorrera’ a fiumi, anche perche’ saremo costretti ad usare copiosamente le risorse che avremo accumulato in gran numero e con semplicita’ nelle fasi precedenti del gioco.
La stessa esplorazione subira’ inevitabilmente una piccola battuta d’arresto, visto che saremo costretti a focalizzarci sull’obiettivo principale. Un peccato, vista la bellezza degli scorci che ci regala l’isola.

I colpi di scena non sono molti, ma quando ci sono colpiscono come un pugno allo stomaco. Certe situazioni ci costringeranno a riconsiderare le tecniche utilizzate con successo fino a quel momento, tanto da metterci sulla difensiva e forzarci ad avanzare in modo cauto e silenzioso, invece di puntare direttamente il nemico come fatto fino a poco prima.

 

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L’interfaccia utente e’ pulita, spartana ed efficiente; i colori usati e la grafica, leggermente fumettosa sia negli oggetti che nei nemici, e’ rilassante ed estremamente piacevole. Le animazioni sono di certo grossolane, ma e’ forse l’unico punto debole di un gioco altrimenti ben realizzato nella sua semplicita’.
Il gioco e’ anche molto longevo; con venti ore di gioco si copre solo la prima isola, quindi stimo che ce ne vogliano 80-100 per arrivare alla fine; lo ammetto, sono ancora lontano dal completare il gioco per la prima volta, ed e’ raro per me recensire un gioco prima di finirlo – segno di quanto Radiation Island meriti.

Il gioco e’ ora a prezzo pieno, e vale i suoi 10 euro (anche se in saldo si trova a molto meno). Alcuni utenti hanno riscontrato schermate nere o crash al momento del lancio del gioco, a causa di una non completa compatibilita’ con alcune schede video (il team di sviluppo e’ molto piccolo e non e’ riuscito a risolvere il problema – potete comunque ridare indietro il gioco su Steam se non lo giocate per piu’ di due ore, quindi il problema e’ risolto); personalmente l’unico bug che abbia riscontrato finora e’ un saltuario crash che mi sara’ capitato un paio di volte – ma il salvataggio automatico mi ha permesso in entrambe i casi di riprendere ESATTAMENTE nel punto in cui mi trovavo e con gli stessi oggetti che avevo al momento del crash.

 

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Non posso far altro che consigliare vivamente il gioco a tutti gli amanti degli FPS che apprezzino un po’ di crafting che non impegni troppo, che apprezzino l’esplorazione e che non disdegnino un gioco solo perche’ tecnicamente non utilizza gli ultimi ritrovati grafici.

 

Radiation Island, 2016
Voto: 8
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