Trepang2: la recensione

Proiettili, azione, caos, tensione e una storia oscura: Trepang2 è un FPS vecchia scuola assolutamente coinvolgente ed imperdibile per gli amanti del genere.

 

 

Gli adolescenti degli anni ’90 hanno avuto la fortuna di giocare a titoli in cui la spettacolarità e l’azione erano funzionali alla storia che gli sviluppatori volevano raccontare; qualcosa che si è in parte perduto con le ultime generazioni di FPS AAA.
Fortunatamente Team17 è molto attiva a supportare i piccoli team di sviluppo che hanno idee concrete su come realizzare giochi semplici e dal sicuro successo.

 

 

È il caso di Trepang Studios, che col suo Trepang2 ha portato sui nostri schermi un FPS di sicuro successo.
Il gioco ha un’atmosfera ben realizzata che fin da subito ci cala in una struttura (ambientale e di gioco) che ricorda moltissimo l’ottimo F.E.A.R. e che cattura immediatamente nonostante certe piccole ruvidità che non ne intaccano assolutamente il valore.

 

 

In Trepang2 impersoniamo un prigioniero, da subito definito “Soggetto 106”, che deve fuggire da una stuttura segreta sotto attacco e poi aiutare i suoi liberatori ad eliminare la minaccia costituita da chi queste strutture le gestisce. A livello di trama ci fermiamo qui, perché nonostante si tratti di un FPS puro Trepang2 ha una buona storia di fondo che, sebbene non sia il cardine del gioco, contribuisce fortemente a coinvolgere il giocatore.

Come FPS, Trepang2 fa molto bene il suo lavoro, proponendoci ambientazioni ancora una volta che non possono non ricordare Fear (vi spiace se mi facilito la vita e tolgo i puntini?) ma anche qualcosa del primo Halo. La resa grafica sembra volerci catapultare nel bel mezzo del capolavoro di Monolith, e gli scontri a fuoco sono intensi proprio come in Fear. A dirla tutta, Trepang2 sembra voler spingere sull’acceleratore della sfida, vista l’abbondanza di nemici sullo schermo e che già il terzo dei sei livelli di difficoltà si chiama “difficile” con tutte le ragioni del caso.

 

 

Trepang2 ha dei livelli piuttosto lineari, dove è raro riuscire a fiancheggiare il nemico; quando possiamo farlo è però bene utilizzare l’occultamento (il diventare invisibili) o lo slow motion, vista la tendenza dei nemici a crivellarci con una quintalata di proiettili come mettiamo il naso al di fuori dei ripari. L’AI dei soldati ostili è buona ma non sfrutta al meglio le tattiche di attacco, mettendoci alle strette soprattutto coi numeri piuttosto che con la ragione; scordatevi di essere aggirati o di essere stanati da granate che piovano oltre ai muretti dietro i quali ci possiamo riparare. Ad ogni modo il combattimento è assolutamente gratificante e, scegliendo oculatamente il livello di difficoltà a noi più consono, caricare a testa bassa con l’approccio alla John Rambo è una scelta che non ci porterà lontano.

 

 

Trepang2 presenta livelli molto lunghi ma dotati di numerosi checkpoint, con salvataggi automatici previsti prima di ogni combattimento. Un sistema che sicuramente sopperisce all’assenza del salvataggio manuale ma che da un certo punto di vista toglie il pathos di sapere se dietro l’angolo ci aspetta un drappello di nemici o meno; lo abbiamo comunque trovato assolutamente funzionale in un gioco dove l’adrenalina non manca.

Tra le piccole cose che potevano essere meglio realizzate c’è sicuramente il rapido scomparire di nemici uccisi e delle armi lasciate a terra; specialmente le seconde sono un punto critico del gioco, visto che le munizioni non sono così frequenti da trovare e, potendo portare solo due armi, il rischio di trovarsi coi caricatori vuoti è sempre presente. Da notare anche la mancanza della possibilità di sporgersi oltre gli angoli (cosa che curiosamente invece fa l’AI), il fatto che le porte tendano a chiudersi definitivamente dietro di noi impedendoci di raccogliere quanto lasciato alle spalle e che il combattimento corpo a corpo è spesso confuso (specialmente quando usiamo la scivolata).

 

 

Ma si tratta di piccoli nei; Trepang2 è un FPS solidissimo, imperdibile per i giocatori che apprezzano i titoli di un tempo dove le nostre capacità erano messe veramente sotto pressione da situazioni difficili. Con poco di più avremmo avuto di fronte un classico senza tempo, ma nulla vieta la realizzazione di un Trepang3 con livelli meno lineari, magari un editor e l’inserimento del multiplayer coop o a squadre; piccoli miglioramenti che renderebbero il (futuro?) titolo di Trepang Studios un videogioco inattaccabile.

Ah: per chi si chiedesse se esiste un Trepang1 la risposta è sì, esiste, ma si tratta di un piccolo platform con protagonista un cetriolo di mare. Non chiedete altro, non voglio sapere.

 

Trepang2, 2023
Voto: 8
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