Un piccolo platform vecchia scuola; Ratuz unisce un’atmosfera da B movie ad una difficoltà molto elevata e non per tutti.
Chi ha qualche anno sul groppone ricorderà senz’altro i platform degli anni ’90. Prince Of Persia è stato uno di quei titoli che hanno segnato un’epoca, e Ratuz per certi versi lo può ricordare; il titolo di cui stiamo parlando è infatti un platform dalla difficoltà molto elevata (anche più del capolavoro sopra citato) e dall’approccio molto spartano. Opera di due fratelli, Ratuz è ambientato in un laboratorio segreto nel quale le cose vanno decisamente male. In quanto cavie umane, dovremo scappare in qualche modo dal topastro gigante che ci dà la caccia.
Al di là della sottile ironia (per una volta è l’uomo, e non il ratto, ad essere cavia di esperimenti), Ratuz mette insieme i classici elementi dei platform: puzzle uniti a sequenze d’azione per superare le quali è richiesto un tempismo perfetto. Forse questa perfezione in Ratuz è spinta all’estremo; il gioco è molto, molto difficile, ed è consigliato solo per chi è pronto ad accettare una sfida che richiede pazienza e tenacia. Il rischio è di dover ripetere numerose (a volte troppe) volte la stessa sequenza, anche complice l’impossibilità di rimappare i tasti; l’uso del controller aiuta moltissimo ma anche qui i tasti non possono essere riassegnati, forzando l’utilizzo di uno schema non necessariamente comodo per tutti. In più talvolta si incappa nello stesso problema evidenziato in Guns, Gore & Cannoli; cambiare direzione in volo è fin troppo semplice e porta sempre alla morte. Questo è un peccato perchè Ratuz, nonostante sia molto breve (si finisce in un paio d’ore mettendocisi di cattiveria) è ben realizzato e propone sfide interessanti.
Abbiamo detto della sua atmosfera da film di serie B, riscontrabile sia nella trama che nei dialoghi; giocando a Ratuz si ha spesso la sensazione di assistere ad una di quelle pellicole anni ’80, che ogni tanto si possono ancora vedere sulle TV locali, che erano ben conscie del loro basso budget e che proprio sugli eccessi basavano la loro forza. È una scelta ben precisa di sviluppo che si sposa molto bene con l’ambientazione un po’ folle, cosa che mi ha ricordato Black Sheep, film horror-comico del quale abbiamo recentemente parlato. Anche Ratuz è un gioco a basso budget, e lo si vede dalla grafica a 8 bit che però ha buone animazioni.
Il titolo è fondamentalmente apprezzabile, ma è innegabile che la sua difficoltà e la breve durata ne inficino il giudizio complessivo. Il prezzo di vendita però è bilanciato, e gli amanti delle sfide difficili potrebbero farci un pensierino.