Trifox è un divertente twin-stick shooter curato nelle dinamiche e dall’aspetto molto colorato; decisamente una piacevole sorpresa.
Ci fa sempre piacere quando abbiamo la possibilità di provare titoli indipendenti che riescono a divertire i videogiocatori. È il caso di Trifox, appena rilasciato sul mercato e capace di incuriosirci.
Trifox è un classico twin-stick shooter con piccoli elementi di avventura. Nei panni di una simpatica volpe, dovremo andare a caccia del nostro telecomando preferito rubatoci dal capo-volpe, un cattivone che utilizza i suoi scagnozzi per sbarrarci la strada verso il suo covo.
Trifox presenta una grafica colorata con toni caldi a bassa densità di poligoni che fa bene il suo lavoro: riesce infatti ad entrare subito in sintonia col giocatore ed a farsi fondamentalmente apprezzare. Se nelle sequenze animate forse si nota qualche squadratura di troppo, durante il gioco non si riscontra mai una situazione di resa grafica inadeguata.
Il gioco è in visuale isometrica, cosa che potrebbe comportare dei problemi nel caso in cui il nostro alter ego venga nascosto dallo scenario, ma in Trifox sono presenti due soluzioni ben implementate: la prima è la trasparenza, che viene attivata quando passiamo dietro tubi o edifici; la seconda è una rotazione della camera fissa che avviene in modo automatico e permette quasi sempre di avere un’inquadratura ottimale ed una gestione del personaggio più che buona. Giochi come Xel o 1428: Shadows Over Silesia avrebbero da imparare in tal senso.
Trifox sembra essere studiato appositamente per essere giocato col joypad, ma paradossalmente ci siamo trovati meglio con la tastiera ed il mouse, grazie alla possibilità di mirare con maggior precisione i nostri colpi; Trifox in questo senso utilizza uno schema di comandi che ci ha ricordato il vecchio ma ancora buono Helldivers, e che ci permette di muoverci in modo abbastanza preciso anche nei punti di gioco dove è necessaria una discreta coordinazione per raggiungere i punti meno accessibili dello scenario (e magari evitare una morte prematura). La velocità di movimento della nostra volpetta era inizialmente troppo lenta, ma è stata incrementata dopo la prima patch in seguito alle segnalazioni (anche nostre), segno che gli sviluppatori vogliono curare il gioco e ascoltare le sensazioni della comunità.
A nostra disposizione abbiamo un’arsenale di armi ed azioni speciali che possiamo sbloccare dopo aver raccolto le monete in giro per i livelli; un sistema ad albero che ci costringe a comprare un intero gruppo di armamenti prima di poter visualizzare i prossimi. Esiste un’ampia varietà di potenziamenti e, avendo la possibilità di utilizzare fino a quattro armi o abilità allo stesso tempo, possiamo personalizzare il nostro stile di gioco nel migliore dei modi. Anche la nostra volpetta ha delle caratteristiche che variano in base alla classe scelta inizialmente: guerriero, mago o ingegnere. Questa varietà aggiunge brio e spessore ad un gioco che vive di combattimenti ma anche di esplorazione, e che è ben realizzato in entrambi questi due aspetti.
Trifox non è nemmeno troppo breve. La durata del nostro playtest si è attestata intorno alle 10 ore, considerando però che circa un quarto se n’è andato riaffrontando numerose volte alcune determinate sezioni dei combattimenti contro i boss. Il gioco non è punitivo, offrendoci la possibilità di continuare e di armarci in modo diverso in base alle necessità; ma questa seconda possibilità richiede di tornare all’inizio del livello, quindi è una scelta probabilmente poco utilizzabile. È vero che si può riaffrontare il gioco cercando di completarlo al 100% (a volte scegliere un percorso ce ne preclude un altro, ma parliamo di piccole aree) o con altre classi, ma oggettivamente una volta portato a termine il gioco ci vorrà un bel pò prima di volerlo eventualmente riaffrontare.
Trifox è un gioco assolutamente divertente, spassoso e ben fatto. Anche se ci sono momenti parzialmente frustranti (sezioni di combattimenti coi boss, come detto sopra), alla fine tutto è superabile; se cambiando livello di difficoltà non abbiamo notato grandi differenze, prendendoci qualche momento di pausa e operando scelte di combattimento diverse siamo sempre riusciti a superare gli ostacoli.
Ultima nota: i tasti sono completamente rimappabili e per una volta abbiamo incontrato un gioco indie che non fa lo schizzinoso nei confronti delle necessità dei giocatori mancini.