Questo remake delle vecchie serie Getter Robot e Getter Robot G del sommo Go Nagai non riesce a rendere giustizia ai suoi originali.
È ora di una dura stroncatura: siamo di fronte ad un prodotto dal superbo aspetto esteriore, ma privo di contenuti degni di nota, ripetitivo, ridondante, confusionario e retorico.
La trama è inintelligibile: vi sono complotti alieni e terrestri, deus ex machina, rovesciamenti di alleanze, morti che risuscitano (Musashi non era defunto alla fine della prima serie?) e vivi che muoiono e poi resuscitano anche loro (il dott. Saotome, privo dei suoi mitici zoccoletti e della cravatta a pois rossi…), assassini che non lo sono, ma che avrebbero voluto esserlo, e che nel frattempo hanno fatto un po’ di galera (tanta che le manette gli restano incollate ai polsi, e che si fa prima a tagliare le catene, piuttosto che ad aprirle!).
I vecchi Dinosauri e l’impero dei Demoni (con il buon vecchio zio Adolf come Gran Cancelliere) vengono sostituiti da lovecraftiani alieni camaleontici, anche se poi ritornano alla carica clonati da Saotome in persona. E tanto per rimanere in tema di clonazione, aggiungiamo che Saotome ha un bel figlio in provetta (che si fa chiamare Go anche lui) e che ha il vizio di urlare (e basta). Oltre al fatto che esce dal provettone tipo biodroide di Robotech già in calzamaglia.
I dialoghi sono zeppi di frasi retoriche e non finite e di esclamazioni fastidiose (“che cosa?”, che in giapponese dovrebbe suonare come “nandayo?”, è la locuzione più usata in tutto il film, fino alla nausea, ed ovviamente strillata). Tutti i protagonisti sono nervosi fino al parossismo (e che volete che sia! Sta solo venendo l’ennesima fine del mondo!) e Saotome si è convertito al millenarismo apocalittico.
Unica nota positiva in tutto il film è il Mecha e il Character Designing, in particolare il primo dei due, che finalmente si degna di spiegarci come fanno ad uscire le gambe e le braccia alle macchine Getter quando si combinano (anche se non spiegano come fa ad esserci corrente d’aria nella cabina di pilotaggio, visto che a Ryoma svolazzano gli abiti come se fosse in cima alla Torre degli Asinelli…). Semplicemente splendido è poi lo Shin Getter Robot 2 (io ho comunque sempre avuto un debole per il “Jetta 2”, quindi questo giudizio va preso col beneficio dell’inventario).
L’intera opera risente pesantemente dell’influenza di Evangelion (tanto che la sigla di presentazione del film successivo è letteralmente copiata da “Zankoku”) e la trama ha dei buchi spaventosi: esagerazioni clamorose (Saotome sembra avere un paio di corpi d’armata (da dove li avrà tirati fuori?) di Getter Robot G, che fanno a pezzi le truppe ONU, ma che poi vengono presi a calci nelle palle dal solo Ryoma nel Getter Robot vecchio modello), incongruenze (Ryoma non è l’assassino di Saotome, allora perché vuole ucciderlo dopo aver scoperto che il vecchiaccio è risuscitato?).
E ancora: Saotome accusa la squadra Getter di aver causato la morte di Michiru, sua figlia, poi però afferma che la colpa del disastro fu della sua disattenzione. Boh? Trovate poco credibili (missili neutonici grandi come portaerei, i raggi Getter che riportano il mondo al Giurassico).
Nel complesso un’opera mediocre, che non vale i soldi spesi. Spiacente per Go Nagai. Il voto è così alto solo per il mecha designing!