The Magicians – Stagione 3: la recensione

Gli ultimi eventi della stagione precedente hanno lasciato la storia spezzata a metà, con tanti dubbi e tante incertezze, un classico per una serie TV che non è mai stata chiara sin dall’inizio.

 

 

L’apice della stagione precedente arriva con un colpo di scena che non può passare inosservata alle divinità maggiori che decidono di privare l’umanità della magia. La magia viaggia come l’acqua nelle tubature, questa è la poetica idea alla base di com’è distribuita la magia, è quindi scontato che sia un idraulico a prosciugarla dal mondo chiudendo letteralmente i rubinetti; così si concludeva la precedente stagione. In questa condizione di privazione, i nostri protagonisti sono divisi, alcuni sono rimasti sulla terra, incatenati nella vita quotidiana di studenti in una scuola di magia, ma senza magia. Altri sono a Fillory, seduti sui troni regali, ma alle prese con guerre, invasioni, giochi di potere e stranezze di un mondo fantastico dove un bradipo può essere Consigliere del Re e una nave può essere viva e decidere autonomamente la propria rotta.

Ma la magia è veramente scomparsa? I maghi sono davvero inerti? Sin dalla stagione precedente si parlava di “batterie magiche” e di metodi alternativi per fare o potenziare la magia, quindi è naturale che alcuni individui possano ancora adoperarla, ma ci sono alcuni metodi che, oserei dire, inquietanti, se non addirittura raccapriccianti. Come ottenere nuovamente la magia per il mondo? I nostri protagonisti intraprendono una ricerca che li porterà nuovamente a contatto con creature divine e con un potere superiore.

La precedente stagione era strutturata in sequenza; ogni accadimento, anche se casuale, portava lo spunto per risolvere la situazione seguente. Questa terza stagione abbandona lo schema sequenziale/casuale per passare direttamente allo schema, tanto caro ai giocatori di ruolo, dell’impresa eroica. Sette missioni attendono i nostri eroi, sette chiavi per poter aprire i cancelli del castello in cui sono custodite le sorgenti della magia.

 

 

Nella stagione precedente avevo valorizzato il ruolo di Julia, un personaggio che si è trovato a seguire percorsi totalmente differenti dal resto del gruppo, che è stato coinvolto in situazioni emozionali importanti, toccando tematiche sicuramente scomode. La crescita del personaggio di Julia è costante anche in questa stagione, è più presente nelle dinamiche del gruppo, ma continua a seguire un suo percorso ben definito che troverà riscontro alla fine di questa stagione. Oltre al personaggio di Julia, un paio d’episodi si sono distinti per contenuti e realizzazione decisamente superiori; mentre è aumentato, in modo positivo, l’uso degli effetti speciali, soprattutto grazie alla ricerca delle sette chiavi che hanno spinto i personaggi a viaggiare per luoghi fantastici.

La nota negativa è la gestione di Penny; la sua storia, sin dalla stagione precedente, lo ha portato in una condizione scomoda, poco pratica, ma molto emozionante perché legata al concetto di quell’amore impossibile che divide due amanti. La libertà di movimento di Penny è del tutto compromessa a causa degli accordi che ha sottoscritto, riesce a comunicare a fatica con il gruppo ed è lasciato ai margini da tutti eccetto che da Kady, la sua amata e amante. L’espediente usato per riportare Penny nel centro dell’azione e del gruppo è stato a dir poco vomitevole. L’idea poteva anche essere interessante, ma è stata messa in pratica con un espediente che definire grezzo è riduttivo; mi sarei aspettato una profonda rottura nei legami tra Penny e il gruppo, invece tutto passa quasi inosservato, come se fosse tutto normale.

 

 

Gli avvisi inascoltati, soprattutto quando sono rivolti a scongiurare una catastrofe, sono quasi sempre la chiave di lettura di quello che poi avverrà. Anche in questo caso, la stagione si conclude in un modo rocambolesco, ma non sorprendente, perché quello che avviene nel finale è stato largamente annunciato prima che si svolgessero gli eventi. Tirando le somme, questa terza stagione è andata quasi meglio delle altre, c’è più sostanza e più consapevolezza di quello che si stà facendo, ma la gestione della storia di Penny le fa perdere i punti in più che si è guadagnata con tanta fatica.

 

The Magician – Stagione 3, 2018
Voto: 5,5
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