To The Lake – Stagione 1: la recensione

Sceneggiatura superficiale, recitazione approssimativa, doppiaggio insopportabile; c’è qualche motivo valido per vedere la recente serie russa sul solito virus impazzito?

 

 

Ve lo anticipo subito: no. To The Lake è una mezza porcheria che non sta a galla nemmeno coi discreti preamboli iniziali. L’unica cosa veramente buona della serie (che in patria è conosciuta come Epidemiya; perchè cambiarne il titolo?) è la prima puntata, dove conosciamo i personaggi che andranno a compore una storia raccontata in modo corale.

La storia è presto raccontata: un virus sconosciuto si diffonde molto rapidamente nella zona di Mosca, e mentre le autorità tentano di nascondere quanto stia succedendo uno gruppetto di persone non infette si mette in viaggio verso uno sperduto lago ghiacciato in piena Karelia; i caratteri dei protagonisti, spesso divergenti, porteranno spesso a motivi di contrasto e tensione.
Durante il viaggio si imbatteranno in una serie di imprevisti, pericoli e contrattempi che segneranno il loro cammino verso la sperata salvezza.

 

 

La scelta di non avere un protagonista principale è teoricamente un vantaggio, visto che permette di approfondire la storia di più persone e di raccontare la stessa storia da punti di vista diversi; ma l’opportunità è completamente sprecata da una sceneggiatura al limite del ridicolo.
To The Lake si rivela infatti ben presto una serie priva di spessore e che, sebbene offra spunti interessanti soprattutto grazie al fatto di vedere un mondo, quello russo, così distante dal nostro, purtroppo non ha molta sostanza nel modo in cui viene raccontata la storia.

Le azioni e le reazioni dei protagonisti sono spesso prive di senso e sembrano essere messe in scaletta più per giustificare la seguente scena d’azione che seguendo un vero senso logico. Se da un lato è possibile riconoscere determinate situazioni tipiche del mondo russo (dagli ubriachi in strada ad un esercito assolutamente autoritario), dall’altro il comportamento dei protagonisti è spesso insensato.

Non aiuta affatto poi un livello di recitazione generalmente mediocre, e che non vede nessun attore raggiungere una stiracchiata sufficienza, e solo in alcuni casi. Forse il problema risiede parzialmente nel doppiaggio italiano, oggettivamente inadeguato e che va alla pari con la recitazione degli attori, ma complessivamente il risultato è assolutamente scadente.

 

 

Complessivamente la sceneggiatura non fa molto per aiutare a migliorare la situazione; tolta la prima puntata, molto intrigante e piena di mistero, il resto sembra essere un flusso di situazioni buttate in mezzo per riempire il tempo della puntata. Sono quasi tutti eventi scollegati, a volte completamente inutili sia dal punto di vista dell’azione che della crescita o anche solo della scoperta dei personaggi, e sebbene vi siano un paio di spunti interessanti il loro sviluppo è piuttosto deludente.

Quello che ha di interessante To The Lake è che racconta una storia dozzinale attraverso lenti per noi atipiche; e se complessivamente il risultato non è all’altezza, è comunque capace di suscitare un minimo di interesse fino in fondo, se non altro per vedere uno spaccato di vita russa.
In alcuni momenti sembra di vedere qualche videogioco alla Next Day: Survival o alla DayZ (ma non ci sono zombi, per fortuna), ed in altri sembra di imbattersi nelle repressioni esercitate dall’esercito russo in occasione delle manifestazioni contro la guerra in Ucraina. Quasi mai, purtroppo, ci si sofferma su quanto potrebbe offrire la tradizione russa, considerando che buona parte della serie ha luogo in zone rurali e boschive.

 

 

Altra cosa buona è quanto sia crudo quello che viene messo a schermo. Alcune sequenze sono piuttosto dure ed inaspettate, anche se questi momenti sono piuttosto rari e diluiti nel racconto. Purtroppo a farla da padrona è un racconto che non sta in piedi e che non è supportato da una recitazione decente.

Se di To The Lake è stata annunciata la seconda stagione, la domanda verte sul perché vederla: la prima è sufficientemente brutta da spingere verso l’oblio tutte le sottotrame rimaste aperte al termine dell’ottavo episodio, quando si evince chiaramente che la produzione non aveva alcuna intenzione di spiegare alcunché dei retroscena ed anzi è indirizzata ad aggiungere elementi (non necessariamente ben amalgamati).

 

To The Lake – Stagione 1, 2019
Voto: 4.5
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