Twelve Minutes: la recensione

Twelve Minutes è un gioco insolito che ci vede intrappolati in un anello temporale che dovremo spezzare tentativo dopo tentativo. Ma ne saremo in grado?

 

 

Twelve Minutes è un’avventura grafica prodotta da Annapurna, casa di sviluppo molto nota per giochi quali Journey, Flower e What remains of Edith Finch. Il gioco, ideato e sviluppato da Luis Antonio, vede l’inizio dei lavori nel lontano 2012, quando l’autore lascia Rockstar e Ubisoft per dedicarsi al suo progetto. Ancora grezzo, viene presentato prima al PAX East 2015 e poi, nel 2019, alla conferenza Microsoft dell’E3 dove diviene noto al grande pubblico.
Il rilascio, ritardato più volte, avviene solo recentemente, il 19 agosto 2021.

 

 

Il gioco affronta uno dei temi che più mi interessano, ovvero quello dei viaggi nel tempo e, più in particolare, degli anelli temporali. Vivremo una situazione che, per chi ha visto il film Ricomincio Da Capo, sarà molto familiare. Nel gioco siamo infatti costretti a rivivere all’infinito dodici minuti della nostra vita, dodici minuti molto intensi per di più: tornati a casa da nostra moglie veniamo assaliti da uno sconosciuto senza apparente ragione.
Limitati nel tempo e nello spazio, non potendo nemmeno uscire da casa nostra, dobbiamo riuscire a tentativi a dare un termine alla situazione. Il gioco ci offre possibilità infinite, realmente: potremo fare ogni cosa ci verrà in mente. Eppure capiremo ben presto che non basterà avere la meglio durante l’aggressione; finché non faremo luce sui lati oscuri della vicenda tutto sarà inutile. Ci toccherà scervellarci a lungo tentando centinaia e centinaia di tentativi. Il gioco potrebbe quindi andare anche molto per le lunghe se non si dovesse avere l’dea giusta per andare avanti.

 

 

La ripetitività del gioco potrebbe dare noia a qualcuno. Io personalmente ero talmente immerso nell’avventura da non rendermi conto del tempo tracorso; per giocare ho così passato una notte insonne, come non mi trovavo a fare da tanti anni.
Il gioco purtroppo non è perfetto. Non è infatti esente da bug, tutti relativi al movimento dei personaggi: per quanto le animazioni siano tute ben fatte, ottenute tramite motion capture, capita fin troppo spesso che i personaggi restino incastrati fra loro e si deve aspettare per minuti a bracca incrociate, insopportabile.
Inoltre, una nota stonata è il finale del gioco. Una scrittura fin troppo fantasiosa delle fasi conclusive e degli improbabili colpi di scena mi hanno lasciato l’amaro in bocca. Poteva certamente essere pensato meglio, ma si tratta pur sempre di un gioco di viaggi nel tempo, e non dovrei forse cercarvi il realismo.
Una piccola sorpresa l’ho avuta leggendo i titoli di testa. Solitamente quando approccio un titolo che mi interessa parecchio cerco di giocarlo a scatola chiusa, senza informarmene; non sapevo nulla della presenza degli attori James McAvoy, Daisy Ridley e in particolare del grande Willem Dafoe, già alla sua seconda interpretazione nel mondo dei videogiochi (essendosi prestato in Beyond: Due Anime, l’ultima perla rilasciata su PS3 nell’ottobre 2013).

 

 

Twelve Minutes è un gioco diverso dal solito, che seppur non farà la storia è, nei suoi limiti, un titolo diverso ed innovativo. In sostanza un prodotto da non ignorare. Giocatelo, possibilmente tutto d’un fiato, magari comprandolo in sconto. Se avete un compagno adatto a cui piacciono titoli simili è consigliabile anche giocarci in coppia, così da scambiarsi le idee.

Twelve Minutes, 2021
Voto: 7
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