Amori e vampiri. Questo è un lavoro di buono spessore emotivo, ma cede qualcosa proprio sulla costruzione dei personaggi che sono purtroppo un po’ stereotipati.
Scuola e vampiri… a pensarci è davvero una strana accoppiata. I vampiri non invecchiano e la loro memoria dei fatti è ampia e variegata, non solo perché l’hanno studiata, ma probabilmente perché l’hanno addirittura vissuta. Un vampiro, se pur giovane di aspetto, ha sicuramente decenni di vita sulle spalle, quindi perché andare a scuola? Indubbiamente la Cross Academy, che fa da palcoscenico all’anime, è un buon nascondiglio per i vampiri, ma è anche una prigione dorata per entità che vivono fuori dalle catene del tempo.
Il preside dell’accademia, nonché il padre della nostra protagonista femminile, ha concluso un accordo con i vampiri che vivono nell’istituto. Gli studenti sono divisi in due classi: la Day Class, composta da umani che frequentano l’accademia di giorno, e la Night Class, composta da bellissimi e nobili vampiri che escono dal loro dormitorio e vivono l’accademia solo nelle ore notturne. Yūki Cross, la figlia del preside, e Zero Kiryu, un ragazzo ombroso e taciturno, conoscono la situazione e sono incaricati di mantenere le due classi ben separate.
Kaname Kuran è a capo della Night Class ed è un nobile vampiro dal sangue puro. Tutti gli studenti della classe notturna sono altrettanto nobili, ma seguono ciecamente le istruzioni del loro leader. Kaname ha salvato la vita di una giovanissima Yūki dalle grinfie di un vampiro e l’ha affidata alle cure di Kaien Cross. La ragazza non ricorda bene cosa sia successo prima che il nobile vampiro le salvasse la vita, ma quell’evento ha creato un profondo legame tra i due, tanto che Yūki ha cominciato ad amare segretamente Kaname. Anche il vampiro dimostra un grande interesse per la ragazza, ma qualcosa di oscuro e perverso si nasconde dietro a questi sentimenti.
Zero proviene da un’antica famiglia di cacciatori di vampiri ed è molto diffidente nei confronti di Kaname e del suo progetto sulla Night Class. Zero collabora con Yūki per tenere separati vampiri e umani. I due ragazzi litigano spesso, ma questo è solo il contorto modo di Zero per tenere al sicuro la ragazza che ha cominciato ad amare. Infatti Zero è stato morso da un vampiro ed il suo destino è segnato: diventerà a sua volta un essere della notte, una macchina assetata di sangue e senza più controllo.
Le trame principali ruotano tutte attorno a questo trio di protagonisti. Menzogne, bugie e amori si avvinghieranno in una spirale di misteri dal sapore un po’ scontato. Un paio di buoni colpi di scena ed alcuni prevedibili eventi completano il panorama intorno a questa storia che è sicuramente avvolta in un’atmosfera cupa e quasi dal sentore antico. Sinceramente non ho ancora ben capito la scelta di ambientare tutto in una scuola visto che alla fine è l’unico presupposto che non ha poi un’oggettiva utilità con le trame proposte. A mio avviso si poteva ambientare tutto anche al di fuori della scuola senza incorrere in particolari difficoltà.
Yūki è un personaggio abbastanza standardizzato, si lascia trasportare dagli eventi. La sua indecisione crea spesso conflitti e contrasti ampiamente evitabili… eppure dovrebbe essere una ragazza piuttosto decisa visto che è stata incaricata di controllare la buona convivenza tra umani e vampiri e di, dove necessario, intervenire con la forza grazie alle armi messe a sua disposizione. Kaname è una figura fredda e distaccata con tutti ad eccezione di Yūki, ma anche in questo frangente sono più che altro i modi gentili a prevalere e piuttosto che un chiaro sentimento. Zero invece è una figura con profondi dilemmi interiori che non sembrano avere una possibile soluzione; sicuramente è il personaggio meglio riuscito, ma ammetto che il confronto con gli altri due è stato vinto in modo abbastanza agevole.
L’animazione è ben realizzata per un prodotto che risale al 2008. Sulla grafica invece ho riscontrato qualche difficoltà di valutazione. Ho dovuto fare una ricerca e mi sono andato a vedere lo stile dell’autrice, Matsuri Hino, per capire se la grandezza eccessiva degli occhi fosse un tratto distintivo o meno. Indubbiamente l’autrice adotta una sproporzione nel rappresentare gli occhi, ma le sue tavole concedono una certa armonia che nei disegni animati invece sembra perdersi. Nell’anime gli occhi così grandi mi hanno dato l’impressione di essere quasi spenti e privi di profondità; una sensazione in netto contrasto con i dialoghi ed il doppiaggio che invece esprimono un coinvolgimento emotivo maggiore.
La serie Vampire Knight non esaurisce gli eventi raccontati nel manga, ma potete completare la visione con la seconda stagione dal titolo: Vampire Knight Guilty. Con queste due stagioni viene coperta quasi tutta la trama del manga e si ottiene una giusta conclusione degli eventi narrati. Sinceramente quest’opera non è proprio il mio genere preferito; trovo interessante la componente cupa, ma le idee alla base della storia dentro la Cross Academy non mi fanno impazzire. I personaggi sono abbastanza stereotipati, ma ho capito ed apprezzato lo sforzo di trasmettere un carico importante di sentimenti e sofferenza emotiva. Se vi piace quell’amore sofferto, ed a tratti non corrisposto, probabilmente quest’opera vi piacerà molto.