Van Helsing: l’altra recensione

Un paio di domeniche fa sono andato al cinema, e voi direte: “sti gran caz…” Ma aspettate a criticare. Il film era Van Helsing, con protagonista Hugh Jackman, il grande Wolverine della saga cinematografica degli X- Men.

 

20050203 vanhelsing

 

Bè, questa volta parto dal giudizio: una porcata indecente. Peccato, perché l’inizio non era male affatto.
Il film parte con un bel prologo in bianco e nero, ma poi…merda. Io all’inizio dico: “che borata, mi sa che è figo”. Dopo una ventina di minuti penso ”che borata, ma sta sgravando un po’ troppo”. Dopo un’ora: “Che borata, ora ha sgravato veramente”. Dopo un’ora e mezza: “Che borata, mò ha proprio rotto le palle”. Per quanto riguarda il giudizio alla fine del film, vi do l’inizio della frase, poi a vostra scelta completatela: “Che borata….”.

La storia è semplice: c’è il nostro fichissimo Van Helsing, di cui non si pronuncia mai il nome (mi ricorda a scuola, quando venivi chiamato solo per cognome), che è un’agente del Vaticano (stile uomini in nero di Martin Mystere, se frequentate il fumetto). Mr Helsing è il Chrales Bronson della legge vaticana (braccio violento), che punisce, anche se io direi meglio smembra, i cattivi. All’inizio del film il nostro eroe fa letteralmente a pezzi Mr. Hyde, poi ritorna tranquillamente in Vaticano. Finito l’allegra gore fest si passa alla storia vera e propria (purtroppo). Ci sono i vampiri, i loro orridi figli, ci sono i poveri sfigati della Transilvania, capeggiati da una bella figliola e ci sono gli uomini lupo, servi dei vampiri. Come special guest c’è anche Frankenstein. Ii vampiri vogliono conquistare il mondo, ma per farlo devono risvegliare i figli usando una scarica elettrica particolare; ma per poterla convogliare dove vogliono devono usare Frankenstein come catalizzatore. Van Helsing deve evitare che ciò avvenga, anche perché sennò lui diventa disoccupato e gli tocca andare a protestare davanti al Quirinale.

La storia è degna di una bella telenovela brasiliana, stile Dancin’ Days (quella con Sonia Braga, e con i sandali con i calzini a righe della sigla finale). Peccato perché l’idea non è male, ma lo svolgimento è tragico. L’unico credibile è Van Helsing, ma d’altra parte è Wolverine, andateci voi a dirgli che ha recitato da cani. Per il resto, a parte la solita bella figliola, che è anche la protagonista di Underworld, è tutto “cacca”. Gli effetti non sono all’altezza, gli abitanti della Transilvania sono stupidi, e Igor è una delusione. Il film, che secondo me ha scopiazzato dal sopraccitato Underworld, di ben altra caratura, è molto simile a quell’altro bell’esempio di film-cacca che è Blade 2. Il mio consiglio? Se avete soldi da buttare fatemelo sapere che vi do gli estremi del mio conto corrente, almeno fate un’opera di bene. Evitate gente, evitate.

Ciriciao gente!

 

Van Helsing, 2004
Voto: 2 (meriterebbe un 4, ma ha copiato e pure male, quindi va punito)

 

Nota della redazione: e’ disponibile anche la recensione di Van Helsing – la serie.

Per condividere questo articolo: