X-Men: Dark Phoenix – la recensione

A fine visione di X-Men: Dark Phoenix, una semplice frase mi è uscita verso lo schermo che proiettava i titoli di coda: “Che schifo!”.

 

 

Tra alti e bassi, gli X-Men sono stati una costante cinematografica dal 2000 ad oggi, poche pellicole si sono distinte, molte hanno davvero lasciato un pessimo ricordo; poi è arrivato X-Men: Dark Phoenix

Trama fiacca e lenta, mia figlia di 5 anni ci avrebbe messo più fantasia e più profondità. La caratterizzazione dei personaggi è tutta sbagliata, gli unici che rasentano la sufficienza sono stati Ciclope e Tempesta, ma forse perché sono personaggi abbastanza marginali e con pochissime vere battute.

Sophie Turner, la protagonista, che interpreta Jean Grey, non ci prova neanche ad entrare nella parte di una figura che è lacerata, internamente e intimamente, dall’arrivo di una potenza cosmica tale da distruggere un pianeta; sembra costantemente distaccata e lontana, tanto da rendere quasi comici, se non inutili, i sorrisini che lancia ogni tanto per far vedere che ha anche un’espressione diversa da quella di un manichino.

James McAvoy, che interpreta Charles Xavier, ci prova un pelo di più a fare la sua parte, ma, dalla regia, gli dicono che deve fare lo spocchioso ed il superiore e che è naturale rischiare la vita dei suoi X-Men. Per salvare il mondo? Magari! No, per farsi bello davanti alle telecamere! Una cosa davvero impossibile per il vero Professor X.

Michael Fassbender, che interpreta Magneto, non è mai stato in grado di rendere la nobile e potente figura del suo personaggio, anche se ne ha evidenziato un paio di tratti interessanti, più che altro quando interpretava la gioventù di Magneto.

 

 

In sostanza la base degli attori, che non è poi così scadente, è sfruttata male e in modo superficiale, la storia è tirata per i capelli e lasciata in balia delle forze economiche; è sì, perché questa sarà l’ultima pellicola dei mutanti prima che rientrino in casa Marvel. Ho il forte sospetto che sia stato tutto confezionato velocemente per non perdere l’occasione di incassare; tanto il botteghino li ha castigati facendo fare al film un brutto risultato.

Il film inizia anche con buoni presupposti, dovrebbe raccontare una storia volta a cambiare il mondo o a distruggerlo, ma in realtà la storia finisce com’è iniziata, lontanissima dalle tematiche di razzismo e intolleranza che la fanno da padroni nelle opere scritte e inchiostrate nei fumetti. Se è distante dalle storie dei fumetti, potete solo immaginare quanto è più lontana dalle splendide opere del mondo Marvel Cinematic Universe.

Ho sempre sostenuto che X-Men – Conflitto Finale fosse il peggior film che avessero fatto sui mutanti, ma mi sono dovuto ricredere, X-Men: Dark Phoenix è decisamente peggio. Non riesco a salvare nulla di questo film, non lo dico solo perché sono un assiduo lettore dei fumetti, ma proprio perché non ha alcun senso proporre questo film così com’è stato pensato. Concordo con uno dei miei amici che ha fatto un esame perfetto della situazione:”Ci si dimenticherà di X-Men: Dark Phoenix così come ci si è dimenticato dei Fantastic 4 – I Fantastici Quattro.”.

Basta! Mi sono anche innervosito scrivendo la recensione, non vale davvero la pena di spendere altre parole.

 

X-Men: Dark Phoenix, 2019
Voto: 4
Per condividere questo articolo: