1941 Allarme A Hollywood: la recensione

Un film di guerra girato da Steven Spielberg con John Belushi, il suo sigaro e Hollywood sullo sfondo. In pratica la seconda follia mondiale.

 

La prima volta che incappai in questo film fu per caso. Era tarda notte e scorrevo i vari programmi televisivi di notte inoltrata, finché non mi trovai davanti al tondo viso di John Belushi che, vestito da aviatore e col sigaro in bocca, sorvolava urlando come un pazzo con il suo caccia bombardiere della seconda guerra mondiale l’Hollywood del’41.

Inutile dire che ne rimasi colpito dalla demenziale comicità, ma rimasi ancora più colpito quando venni a sapere che quel film era di Steven Spielberg. Si, proprio quello Spielberg di Lo Squalo, Indiana Jones, E.T., Shindler’s List… Quel genio della new Hollywood collega di autori come Scorsese, De Palma, Scott… Ma da quella sera non ebbi più l’occasione di vedere per intero il film, un film troppo sconosciuto per essere di facile reperibilità e neppure un film da prima serata; questo finché la Mondadori non lo ha coraggiosamente pubblicato nella sua collana Videoteca Del Secolo. Ovviamente non me lo sono fatto sfuggire.

 

 

Rivedendolo mi sono accorto di come la critica e il pubblico di quel periodo non siano, sbagliando, riusciti ad accettarlo e a donargli il successo che avrebbe meritato. Il film si sviluppa attraverso le avventure parallele di diversi personaggi sullo sfondo di una California post Pearl Harbor impaurita da una possibile invasione nipponica. Un grande climax di comicità che inizia con piccole scene comico-demenziali e termina in modo catastrofico. Un rosa di personaggi si incrociano e susseguono come l’aviatore pazzo (John Belushi) che combatte da solo la sua guerra, o il duro generale Stack che non resiste alla dolcezza di Dumbo e ne piange le disgrazie.

Da non dimenticare che la sceneggiatura è di Robert Zemeckis e Bob Gale che, sei anni più tardi, saranno gli autori di Ritorno Al Futuro. Anche se il film non è considerato uno dei migliori di Spielberg merita grande rispetto per la sua vena demenziale che lo contraddistingue; fu girato infatti nel 1979, periodo in cui il genere demenziale ancora non era nato o, perlomeno, ancora non era ben definito.

 

 

Questo a dimostrare che il genio del regista americano si manifesta anche in questo lungometraggio nella sua anticipazione dei tempi, nel precedere quei film come Una Pallottola Spuntata di David Zucker.

Per concludere 1941 Allarme A Hollywood è una chicca che ogni cinofilo o amante del cinema comico non deve perdersi anche soltanto per il grande Belushi che con la sua pazzia travolgente dà al film un tocco geniale in più.

 

1941 Allarme a Hollywood, 1979

Voto: 7.5

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