Altro che Half-Life Alyx: e’ questo il titolo che rende veramente omaggio alla saga di Gordon Freeman.
Il primo Half-Life usci’ nel 1998, la bellezza di trent’anni fa. All’epoca i videogiocatori che si affacciavano a Internet discutevano sui newsgroup se fosse meglio il PC o la Play-Station e se quale fra Half-Life e Unreal fosse il titolo a dover detenere il titolo di miglior FPS dell’anno. E chi come me sosteneva le tesi del titolo Valve ha, modestamente, avuto la meglio: Half-Life univa una grafica per l’epoca all’avanguardia con una storia eccezionale, un gameplay frenetico ed una atmosfera difficilmente replicabile.
E’ grazie ad Half-Life che la Valve ha costruito le sue fortune: prima con l’intuizione di creare una piattaforma digitale come Steam, poi evolvendo il motore grafico e sviluppandoci sopra giochi immediati e divertenti come Counter Strike, Day of Defeat e Team Fortress. Con l’avvento del motore grafico Source Valve fece uscire Half-Life 2, osannato dai piu’ ma a mio parere lontanissimo dagli standard del primo Half-Life; cambiava radicalmente l’ambientazione e la storia era piuttosto discrepante rispetto agli accadimenti del titolo padre.
In questi anni in molti hanno chiesto a Valve di produrre un remake ed un seguito, ma sono sempre rimasti pressoche’ inascoltati. La storia principale ha visto la pubblicazione lo scorso mese di Half-Life Alyx, titolo dal dubbio valore e che, come ormai troppo spesso succede, incentra le aspettative sul fatto che il protagonista e’ una donna; i fan invece hanno realizzato numerosi mod per il secondo capitolo, aggiungendo mini avventure e mappe gratuite. Sempre gratuito e’ il remake del titolo originale disponibile su Sven-Coop, dalla grafica e dal doppiaggio amatoriale ma che permette di giocare all’Half-Life originale in multiplayer; e poi c’e’ questo Black Mesa.
Black Mesa nasce come mod di Half-Life 2 nel 2005 con lo scopo di ricreare Half-Life 1 con un motore grafico migliorato. Ci sono voluti 15 anni di impegno continuo, cambi di direzione e la realizzazione di un titolo stand-alone ma alla fine il risultato e’ ottimo. Black Mesa non solo ripropone le stesse atmosfere del titolo originale, ma ha anche il pregio di espandere, e non di poco, le mappe presenti nel gioco originale.
Chi come me e’ un veterano del videogioco potra’ ricordare numerose sequenze del primo Half-Life, ma intere sezioni sono nuove di pacca e sono altrettanto ben strutturate. Alterneremo momenti di esplorazione sotto tensione ad altri di adrenalina pura, visto che gli scontri a fuoco sono pazzeschi e richiedono concentrazione ed arguzia. Half-Life era famoso per la buona AI utilizzata dai nemici; Black Mesa non e’ da meno, e specialmente le battaglie (BATTAGLIE) coi Marines sono eccezionali e richiedono un impegno non indifferente.
Rigiocare ad Half-Life 30 anni dopo la sua prima incarnazione mi ha permesso di vedere come il mondo degli FPS non sia progredito poi troppo e come numerose idee proposte nel titolo Valve, come le casse nei magazzini contenenti rifornimenti e l’utilizzo dei condotti di areazione per muoversi in aree inaccessibili, fossero estremamente ben realizzate e funzionali al gioco. Le stesse idee sono state copiate spudoratamente per anni da altri titoli ed anche dal seguito, ma senza mai trovare minimamente altrettanta naturalezza; Black Mesa ripropone il tutto meravigliosamente, modificando alcuni passaggi ed alcune sequenze aggiungendo spessore alla trama ed alla tensione.
L’effetto e’ clamorosamente magnifico. Alcuni scorci sono epici, e specialmente osservare da lontano gli scontri tra forze nemiche e’ qualcosa di impagabile e che rende giustizia al titolo originale.
Ci sono alcune piccole imperfezioni, qua e la’, ma nulla che impedisca al titolo di splendere. Intanto, ci sono alcuni cali di frame qua e la’ che si possono risolvere in gran parte agendo sul comparto audio (!), impostando l’audio sul 7.1; talvolta la resa grafica e’ ingiusta, sia per il campo visivo troppo a occhio di pesce sia per alcune texture sotto gli standard e per gli sfondi lontani palesemente “cartonati”; la difficolta’ e’ un pelo bassa anche al livello massimo (fatti salvi un paio di punti che sono impossibili anche a livello facile), e ci sono troppe armi da gestire su ogni categoria portandoci a non riuscire a selezionare quella giusta e confondendoci nel mezzo degli scontri piu’ difficili (questo era un problema presente anche nell’originale). L’unica cosa veramente fastidiosa e’ la presenza saltuaria di due specifici bug non ancora sistemati che bloccano l’esecuzione di certi eventi scriptati e impediscono di proseguire quando si utilizza il quicksave in posti ben precisi.
Due parole a parte vanno spese per l’immane lavoro speso per l’ultima fase di gioco (i veterani sapranno a cosa mi riferisco); nel gioco originale Xen era senz’altro la parte piu’ fiacca e il finale lasciava parecchio perplessi. Gli sviluppatori del Crowbar Collective hanno fatto le cose per bene e hanno ridisegnato interamente i livelli finali, rendendo finalmente merito ad Half-Life per come doveva essere: un capolavoro dall’inizio alla fine. Xen e’ una gioia per gli occhi, un posto vivo e che ora ha una sua logica ed un suo enorme fascino. Qui anche la difficolta’ e’ meglio bilanciata verso l’alto.
Grazie al lavoro di rifinitura, in Black Mesa e’ anche piu’ facile capire cosa stia succedendo intorno a noi, quali eventi stiano accadendo e come ci coinvolgono; e, in parte, a come si arrivera’ agli eventi di Half-Life 2. Un valore aggiunto piuttosto prezioso.
Black Mesa e’ un gioco vecchia scuola, con tutti i pregi del caso: e’ concreto, e’ ricco, e’ lungo (30 ore piene di adrenalina), e’ dettagliato, e pur curando la forma punta alla sostanza. Non e’ “facile”, non e’ fatto per essere facilmente battuto, pur tenendo conto di quanto sopra. Ci sono momenti in cui per andare avanti occorre spremere le meningi MENTRE si spara e MENTRE si cerca di non morire. La salute non si ripristina da sola, le munizioni non sono infinite.
E se i bimbiminchia, abituati al mondo cinematografico ed ovattato dei moderni Call of Duty o Battlefield non apprezzeranno il fatto, meglio cosi’; Black Mesa non fa sconti ed e’ fedele all’originale in tutto e per tutto. Perche’ oltre a essere un eccellente gioco, e’ un giuramento di fedelta’ reso videogioco dai fan della serie per gli altri appassionati.