La missione era ardua: recuperare lo scempio fatto in X Men Origins: Wolverine e dare a Deadpool la grande versione cinematografica che questo fantastico personaggio merita. Contro tutti i pronostici: missione compiuta!
Prima di parlare di questo film si dovrebbe, per fare chiarezza, illustrare l’intero panorama cinematografico moderno dei supereroi. Si dovrebbero quindi spiegare i tre filoni principali che lo compongono: Marvel, Marvel Cinematic Universe (che sono due cose diversissime tra loro) e Universo DC (che adesso inizierà a chiamarsi DC Extended Universe, tanto per cercare di stare al passo con la concorrenza). Ma per fare questo servirebbe proprio un articolo a parte (che più in là di sicuro scriverò), quindi per ora mi limiterò a recensire solo il film singolo.
Dovete intanto sapere, però, che Deadpool fa parte dell'”universo X-Men” iniziato nel 2000 col primo film omonimo e sviluppatosi negli anni con altri episodi che hanno creato un caos infernale nella continuity della serie. I vari registi, infatti, se ne sono fregati altamente di coordinare le trame e i personaggi delle varie pellicole e il risultato è un pazzesco minestrone in cui, dopo i primi 3 film, eventi, protagonisti e storie cozzano tra di loro senza alcun filo logico. Credetemi, c’è da impazzire! Parliamo di 5 film degli X-Men (col sesto in uscita quest’anno) e 2 spin off su Wolverine in cui le incongruenze di storie e personaggi sono davvero da mani nei capelli.
Questo reboot di Deadpool arriva ora a sanare, almeno in parte, lo scempio che fu perpetrato nel primo spin off della saga: X Men Origins: Wolverine. Il Nostro appariva infatti per la prima volta proprio in quel film. Era sempre Ryan Reynolds a interpretarlo, ma allora era totalmente diverso dall’originale del fumetto e parliamo di una versione davvero, davvero pessima.
Qui invece, la storia e il personaggio sono adattati in maniera eccellente e mantengono tutto il loro fascino. Wade Wilson, logorroico, burlone e letalissimo ex membro delle forze speciali e ora mercenario clandestino, scopre di avere un cancro terminale che lo ucciderà in poco tempo. Distrutto, ma sempre in possesso della freddura a ripetizione, lascia la fidanzata per evitarle la sofferenza del suo tracollo fisico e viene adescato da una misteriosa organizzazione che gli propone di curarlo e di fornirgli capacità sovrumane. Wade si ritroverà così dotato di un fattore rigenerante che non solo impedisce al cancro di ucciderlo, ma che lo rende praticamente immortale, ancora più svitato e… completamente sfigurato! È salvo, ma è convinto che la sua amata lo ripudierà a causa del suo aspetto orrendo, quindi inizia a dare la caccia al suo aguzzino che potrebbe restituirgli la faccia che aveva prima del “trattamento” in modo da permettergli di riconquistare il suo amore.
E qui inizia una folle avventura fatta di azione, di combattimenti spettacolari, divertenti e truculenti, di umorismo spassoso e politicamente molto scorretto e della folle caratteristica che rende Deadpool un personaggio unico: la violazione della “quarta barriera”. Deadpool parlerà con voi che siete comodamente seduti a guardare il suo film, sposterà la telecamera, citerà gli attori che hanno interpretato gli altri personaggi della serie (compreso quello che interpreta lui) e farà venire l’esaurimento nervoso a Colosso degli X-Men che cerca di insegnargli come si comporta un vero, nobile e ultra-corretto supereroe.
Se amate il genere, Deadpool è un film da non perdere, il migliore della saga X-Men (anzi, l’unico fatto davvero bene). Vi esalterete, vi stupirete e riderete, accompagnati per mano dal più folle e divertente personaggio Marvel, stavolta rappresentato come meglio non si poteva.
Il problema è che per poter apprezzare appieno Deadpool, è necessario aver già visto almeno i primi 4 film degli X-Men che, come già detto, non sono per niente all’altezza, ma di questo vi parlerò, approfonditamente, un’altra volta.
P.S. come in ogni film di supereroi che si rispetti, non perdetevi la scena dopo i titoli di coda…