La nostra esperienza con Highrise City

Abbiamo provato Highrise City, un promettente city builder sviluppato dalla Fourexo Entertainment ed incentrato sullo sviluppo economico e logistico. Ecco le nostre impressioni!

 

 

Highrise City è un gestionale di città fresco di rilascio, pubblicato il 4 settembre e sviluppato da Fourexo Entertainment ed edito da Deck13. Torniamo, dopo averlo provato, a trattare del gioco che avevamo rapidamente ispezionato in un altro nostro articolo, e ci tuffiamo al suo interno cercando di scoprirne tutti i suoi aspetti.
Highrise City si trova a dover affrontare una vasta competizione e nell’ampio panorama il gioco si differenzia dalla massa ponendo il focus sull’aspetto economico e logistico. Riuscirà a farsi valere trovando la nicchia di videogiocatori che gli spetterebbe?

 

 

Il nostro primo avvio del gioco non può che coincidere con l’inizio di una nuova campagna ed un conseguente tutorial che cerca di metterci subito in carreggiata illustrandoci le varie e complesse meccaniche di gioco. Dopo 15-20 minuti avremo le redini di una piccola cittadina, con le idee più o meno chiare su come gestirla. In Highrise City ci fregeremo del titolo di sindaco della città, ma nei fatti saremo i proprietari di tutti gli edifici e gli amministratori delegati di tutte le aziende, con tutto ciò che ne consegue: se un’azienda guadagna andremo in attivo, altrimenti andremo in perdita. Ogni nostro edificio prima di costruirlo andrà ben ponderato, dovendo accertarci che sia ben integrato con gli altri. Nulla va lasciato al caso. Dovremo costruire singolarmente ogni abitazione per i nostri cittadini, investendo le nostre risorse. Un approccio curioso e innaturale: in altri city builder, ad esempio in Cities: Skylines (titolo da cui molti giochi hanno preso spunto, compreso questo titolo), andremo semplicemente ad indicare aree edificabili ed eventualmente vedremo comparire delle abitazioni, ed i nostri guadagni si limiteranno alle tasse che i nuovi cittadini andranno a pagare. Con l’approccio di Highrise City capiterà spesso che, in situazioni di crisi, avremo necessità di nuovi cittadini lavoratori che non potremo far arrivare non potendo permetterci di costruire loro delle case, aggravando ancor di più la nostra situazione.

 

 

Ogni struttura andrà costruita investendo le necessarie risorse e più sarà alto il livello della struttura e più saranno specifiche e dispendiose le risorse richieste. Il danaro in sé si può dire quasi secondario. Dovremo quindi mettere su delle complesse filiere di produzione: ad esempio i tronchi andranno inviati ad una segheria da cui ricaveremo delle assi che a loro volta invieremo alle falegnamerie dove otterremo dei mobili; quindi da una risorsa grezza ne otterremo molte altre investibili in maniere differenti e di valore sempre più alto.
Un sistema così complesso di industrie convergenti non possono che necessitare di un significativo aiuto logistico: le nostre industrie andranno connesse fra loro affidando i trasporti a delle ditte di logistica che impiegheranno i loro autocarri.
Le risorse dovranno ovviamente essere stoccate in magazzini e noi dovremo occuparci dell’eventuale surplus mettendolo sul mercato.

Tutto ciò richiede forza lavoro ed infrastrutture: più industrie significa più manodopera e più trasporti, quindi strade efficienti, case e relativi servizi. Interessante come industrie ed uffici necessitino ovviamente di differenti lavoratori, per cui dovremo costruire delle specifiche abitazioni per le varie fasce di lavoratori, magari collocandole in luoghi quanto più prossimi ai loro posti di lavoro.

 

 

Tutto questo sistema di servizi, infrastrutture e filiere incrociate è molto divertente da mettere su, ma riuscire a creare un sistema bilanciato e funzionale è incredibilmente difficile, sopratutto nelle prime partite. Sarà facile finire in bancarotta, magari espandendo la propria città troppo in fretta o trascurandone degli aspetti magari importanti. La crescita della città richiede il suo tempo e nulla può essere lasciato al caso. Parlando di tempo non si spiega perché il gioco non disponga della pausa: è capitato di finire in bancarotta perché le finanze sono crollate talmente in fretta da non riuscire a chiedere il prestito mentre si guardava la finestra dei bilanci sulla pagina dei prestiti! L’assenza della pausa crea ansie ingiustificate ed un’inutile fretta che spesso non lasciano spazio alla pianificazione.

 

 

Il vero problema del gioco è però l’interfaccia: poco chiara, fatta di tante finestre che si sovrappongono e, peggio, che spesso non sapremo nemmeno dove trovare. La città non ha automatismi, tutto è lasciato nelle nostre mani e spesso faremo confusione tra le tante cose da gestire, magari non ricordando neppure a quale struttura è affidato un determinato compito ed una relativa finestra di nostro interesse. Sì, perché non tutte le finestre saranno accessibili dall’interfaccia, ma andranno aperte cliccando sul relativo edificio (ad esempio la pagina dei prestiti si apre cliccando sulla banca), un sistema di certo non immediato.

Highrise City è quindi un titolo sì, giustamente articolato, ma anche incredibilmente caotico. Si tratta però di quel genere di caos evitabile: si dovrebbe lavorare sul ridurre e lo snellire le varie finestre e si spera venga affinato prossimamente. Stranisce che il gioco si ispiri per molti versi a Cities: Skylines, ma non riesca a prenderne gli aspetti più importanti, ovvero la sua fluidità e la sua immediatezza. Il titolo si perde nei dettagli ostacolando il giocatore in piccole cose: la stesura delle strade è macchinosa e per nulla fluida; è poco chiaro il piazzamento delle aree abitative e le stesse non sono ben differenziate fra loro; la telecamera spesso è incontrollabile e si muove come una saponetta. Aspetti su cui si potrebbe sorvolare, ma che nell’insieme minano l’esperienza affaticando il giocatore.
È necessario inoltre far notare la grande pesantezza del titolo che è ancora poco ottimizzato; a meno di avere un PC di ultima generazione, potreste dover abbassare la qualità dei dettagli grafici. Inoltre, proprio per via dell’ottimizzazione non ancora perfetta è possibile incappare in qualche crash di troppo, soprattutto quando la nostra città sarà cresciuta.

 

 

Highrise City è quindi un titolo interessante che sa appassionare gli amanti della pianificazione, quasi come fosse un “Factorio urbano”, ma inciampa in piccoli eppure importanti dettagli. Sicuramente il gioco continuerà a ricevere supporto; d’altronde è stato appena rilasciato, e molti dei problemi sopracitati saranno di certo risolti; in questo caso, Highrise City potrebbe seriamente spiccare nel panorama dei city builder.

Per condividere questo articolo: