Ms. Marvel: la recensione

Una serie Marvel pensata principalmente per attrarre un pubblico giovane utilizzando colori, animazione e ritmo, ma che riserva importanti spunti per il futuro.

 

 

Iniziamo subito dicendo che questa serie non è fedele al personaggio dei fumetti. L’originale Kamala Khan è una Inumana, anche se non sa di esserlo; per una sfortunata sequenza di accadimenti, la nostra eroina subisce la “terrigenesi” e viene imbozzolata pronta per sviluppare i propri poteri. Quando si libera dal suo involucro, appare con le sembianze della sua eroina Carol Danvers; com’è possibile? I suoi poteri le permettono di modificare a piacimento le forme e le dimensioni del proprio corpo, un po’ come fa Mister Fantastic dei Fantastici Quattro; ecco perché, uscita dal bozzolo, ha inconsciamente preso la forma della sua eroina.

Questa è la genesi di Ms. Marvel, sicuramente diversa da quella che viene proposta nella nuova serie Marvel. Qualcosa resta dell’originale: Kamala viene da Karachi, in Pakistan, e si è trasferita con la famiglia a New York nel Jersey. Nella nuova versione proposta dalla Marvel, la nostra Kamala attiva i suoi poteri tramite un antico bracciale appartenuto alla sua bisnonna. I suoi poteri sono in grado di generare energia solida condensata in cristalli luminosi; questa materia può essere manipolata a piacimento dalla volontà di Kamala, quindi permette di copiare parzialmente le abilità originarie del personaggio dei fumetti.

Perché cambiare così radicalmente le origini ed i poteri di un personaggio? Sinceramente me lo sono chiesto a lungo… poi l’epifania! Allontanare Ms. Marvel dagli Inumani comincia ad avere senso solo dopo i titoli di coda. Questa serie sembra preparare l’arrivo di tutt’altro discorso, ma questo lo vedremo a tempo debito nei prossimi lavori Marvel. Diciamo che ha senso svincolare Kamala dagli Inumani, ma non ha molto senso modificarne i poteri, a meno che non ci sia in agguato una nuova versione degli stessi Fantastici Quattro, cosa probabile viste le ultime indiscrezioni.

 

 

Detto questo, la serie su Ms. Marvel è pensata per un pubblico giovane, tanto giovane da essere piaciuta molto a mia figlia di otto anni. Come detto in precedenza, Kamala Khan è un’adolescente che vive le sue difficoltà a cavallo tra la sua cultura mussulmana, la forte presenza di una madre iperprotettiva e l’integrazione con i suoi coetanei americani. La sua forte ammirazione per Carol Danvers, alias Ms. Marvel/Capitan Marvel, la conduce nel più classico mondo degli appassionati, tra cosplayer e fan sfegatati, ma anche in una serie di forti contrasti con i genitori.

Dai alla più classica delle adolescenti, ed ammiratrice di supereroi, i superpoteri ed otterrai una supereroina in erba. No, non stiamo parlando di droghe, ma qualcuno le deve aver assunte per proporre la rappresentazione grafica dei pensieri di Kamala. Si perché la nostra eroina ha un fiume in piena nella sua mente e quando inizia a preparare un piano, o a descrivere le sue aspettative per il futuro, assistiamo a dei monologhi travolgenti. Tutto questo è accompagnato da graffiti, disegni e semplici animazioni divertenti e colorate. Un tocco che ho apprezzato tantissimo e che ovviamente strizza l’occhio ai giovani.

Come già detto, Kamala risveglia i suoi poteri grazie ad un antico bracciale; purtroppo con i poteri arrivano anche le grane derivanti da un passato lontano e da una dimensione diversa. Multiverso stiamo arrivando? No, in questo caso Dr. Strange non è necessario, ma la minaccia ha comunque una certa rilevanza e non è poi cosi semplice da gestire per un’adolescente appena diventata “super”.

In fin dei conti la serie Ms. Marvel è abbastanza fresca, dinamica e divertente; mantiene un buon ritmo e sicuramente riporta alla mente fatti storici spiacevoli che non tutti conoscono. Diciamo che il prodotto non è malvagio, con tutto che c’è molta differenza con il personaggio originale dei fumetti, ma questa differenza acquista più senso se inserita nel quadro generale di progetti futuri.

 

 

Iman Vellani, l’attrice che interpreta Kamala, dà una discreta prova di sé e riesce a convincere e conquistare gli spettatori più giovani. Gli altri componenti del cast sono in linea con la protagonista; forse l’unico che si differenza per alcuni momenti divertenti ed imbarazzanti è proprio il padre di Kamala, interpretato da Mohan Kapoor, che ci regala sempre un mezzo sorriso ed un’espressione divertente e divertita.

Analizzando a freddo la serie, si capisce che è stata pensata per ottenere nuovi fan dalle nuove generazioni e per avvicinare il mondo mussulmano al mondo dei supereroi. Quello che però viene fuori proprio nel finale di stagione apre a tutt’altre possibilità. Questo è il primo tassello per comporre i giovani Avengers? Forse, ma bisognerebbe stringere tantissimo i tempi per presentare tutti i personaggi di quel progetto, altrimenti Iman Vellani rischia di diventare troppo grande per poter interpretare una ragazzina di 15/16 anni.

Tralasciando i risvolti futuri e le importanti anticipazioni di fine ultima puntata, la serie scorre ed è piacevole da seguire. Non è di certo la migliore serie Marvel, ma fa comunque la sua discreta figura accompagnata anche da una simpatica colonna sonora e da una sigla molto divertente e colorata. Ci sarà un Ms. Marvel 2? Probabilmente no, ma rivedremo Kamala molto presto. Lo scopo di questa serie è stato quello di introdurre un nuovo personaggio per portare il pubblico verso il film Captain Marvel, The Marvels; però, visto che la serie ha avuto un discreto successo mediatico, i produttori potrebbero pure decidere di continuare il progetto con altre avventure.

 

Ms. Marvel, 2022
Voto: 6,5
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