Lupin Zero: la recensione

Festeggiamo i cinquant’anni dall’uscita della prima serie con questo anime che ci porta a conoscere l’adolescenza del famoso ladro; saprà riproporre il vero Lupin?

 

 

Lupin Zero è un progetto che nasce per festeggiare i cinquant’anni dalla messa in onda della prima serie TV uscita in Giappone a cavallo tra il 1971 e il 1972. Le avventure di Lupin III, che da noi sono arrivate anche col titolo Lupin, l’incorreggibile Lupin, sono una trasposizione del manga scritto dal mitico Kazuhiko Katō, in arte Monkey Punch. Questo progetto è un prequel che ci condurrà a conoscere l’adolescenza del ladro più famoso al mondo, Arsenio Lupin III.

Il giovanissimo Lupin è uno studente delle medie che si diverte come meglio può e cerca di intrattenersi trovando sempre nuovi stimoli e nuove sfide. La sua stessa scuola è frequentata da Daisuke Jigen, il figlio di un mercenario di professione, che ha la passione per le pistole e non si fa scrupoli ad usarle. L’incontro tra i due farà scintille iniziando un particolarissimo rapporto di stima ed amicizia tra i due mitici ed inseparabili compagni d’avventura.

Il pesante fardello che porta con sé in eredità il nome di Lupin non tarderà ad arrivare ed a creare non pochi problemi al nostro giovane adolescente carico di ormoni e con la sola voglia di fare quello che gli pare. Jigen, che già mette in evidenza quel suo carattere un po’ ombroso e taciturno, ha iniziato da tempo a calcare i campi di battaglia con il padre e ha già ucciso con la sua fedele pistola. Il suo mondo non è particolarmente allegro, ma l’incontro con Lupin renderà le cose molto più movimentate e questo conquisterà l’animo del nostro pistolero.

 

 

L’anime ci porta a Tokyo negli anni sessanta, in un periodo in cui ancora l’America è ancora fortemente presente sul suolo giapponese, ma si vedono già i grandissimi sforzi per creare quello che poi sarà il Giappone moderno. Gli edifici scolastici, le case, le macchine, i motorini o i vecchi tram, sono la vera rappresentazione di un tuffo nel passato ed aiutano lo spettatore ad immergersi in quel momento storico.

Ma com’è realmente questo Lupin Zero? Si parte subito con una sigla di apertura che richiama fortemente le musiche che accompagnavano i ritmi ed i colori della prima serie animata. Inevitabilmente la mente vola a quel Lupin con la giacca verde e la cravatta gialla che ha conquistato il cuore della mia generazione. Questa è stata un’operazione nostalgica azzeccatissima che ho apprezzato particolarmente.

Lupin e Jigen sono ovviamente ragazzini e quindi hanno un aspetto differente dai ricordi che avevamo, ma le forme, le movenze e soprattutto le espressioni sono le stesse che resero famoso quel primo indimenticabile lavoro. Modificare l’aspetto dei personaggi quindi non ha influenzato tantissimo il ricordo originale, anche se qualcosa poteva essere gestito un pelo meglio, come ad esempio la scelta del tipo di capelli, folti e castani, che forse centrano meno con il nostro amato ladro.

 

 

La serie dura appena sei puntate, giusto il tempo di presentarci anche il padre e il nonno di Lupin, ma senza approfondirne particolarmente la conoscenza. Dei due personaggi ci viene regalato un ritratto veloce che però ci svela abbastanza da capire che dietro le loro figure c’è un potenziale nascosto davvero interessante.

Come detto anche in apertura dell’articolo, il progetto nasce per festeggiare i cinquant’anni della prima serie televisiva, quindi non vi aspettate di trovare le presentazioni dei personaggi. Tutto è stato predisposto pensando che gli spettatori conoscano già Lupin e la sua banda, quindi il prodotto non cerca in alcun modo di catturare nuovi spettatori.

Se avete dunque in mente di presentare ai vostri figli il ladro più famoso della storia degli anime con un prodotto nuovo è meglio che andiate a recuperare la serie del 1972 perché ci sono un paio di passaggi in Lupin Zero che potrebbero non essere adatti ai più piccoli. Detto questo, se vi mancava il buon vecchio Lupin, allora lo ritroverete in questa piccola serie che vi farà sicuramente divertire e struggere di nostalgia.

 

Lupin Zero, 2022
Voto: 7
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