Record Of Ragnarok – Stagione 1: la recensione

Il mondo degli uomini scomparirà per volere degli Dei, ma esiste una speranza: vincere il Ragnarok, un torneo di lotta contro i rappresentati delle divinità.

 

 

Sono contento di scrivere questo articolo perché a novembre del 2019 avevo recensito il manga di Record of Ragnarok. Non capita spesso di vedere un lavoro passare dalla carta alla televisione in così breve tempo, ma questo non mi sorprende vista la costante richiesta di nuovo materiale da parte delle piattaforme digitali. Netflix ha quindi allungato velocemente le zampe su questo lavoro, che è ancora ben lungi dall’essere completato come manga, e lo ha trasposto per noi in animazione.

La storia è semplice: gli Dei hanno deciso che l’uomo è indegno di continuare a vivere. La valchiria Brunilde si è opposta a questa decisione proponendo un torneo tra 13 rappresentati umani e 13 divini. Gli Dei, colti nel vivo dalle provocazioni della donna, hanno accettato la sfida. Inizia così il Ragnarok, un torneo che vede in palio la salvezza dell’umanità. Un gigantesco stadio, che accoglie tutte le divinità e tutta l’umanità dall’alba dei tempi fino al nostro presente, è il palcoscenico di questo torneo. Come faranno gli umani a competere con la straordinaria potenza delle divinità? Seguite Record of Ragnarok e lo saprete.

 

 

Stranamente la pessima trasposizione grafica, che di solito coglie i prodotti Netflix, in questo caso non ha avuto alcun riverbero. La fedeltà della storia e della grafica è impressionante. Pochissimi dettagli sono stati modificati e quasi niente differisce dal lavoro cartaceo. È raro che un prodotto animato abbia una grafica così fedele all’originale. Ed è altrettanto raro che Netflix non produca perdita di qualità grafica tentando la trasposizione animata.

La fedeltà alla grafica è quindi fuori discussione, purtroppo l’animazione è tutt’altro che riuscita. Diverse scene di combattimento sono state rappresentate solo con fotogrammi statici che scorrono. In pratica hanno preso le pagine del manga, le hanno colorate ed infine le hanno proposte come fermo immagine durante gli scontri più complessi da riprodurre.

 

 

Non credo sia stata una semplice scelta stilistica, sospetto che non ci sia stato il tempo per fare tutto e qualcosa sia stato brutalmente tralasciato. CRIMINALI! Quello che mi fa ancora più incazzare è che ci sono dei momenti in cui vengono proposte animazioni molto fluide non sono utilizzate sui protagonisti della storia, ma su parte del pubblico di contorno. È un vero spreco!

Il lavoro animato copre solo i primi tre volumi della storia narrando i corrispettivi incontri tra umani e divini. Il manga è attualmente arrivato al sesto incontro, quindi non c’è molta distanza con la serie animata e questo non gioca a favore di un miglioramento dell’animazione. Sui social si sono accavallate una serie di polemiche per le scelte fatte con l’animazione, ma il prodotto ha scalato le classifiche Netflix ed è entrato nella top 10 dei più visti di questo periodo. Si farà una seconda stagione? Probabilmente arriverà presto l’annuncio che scatenerà nuovamente le polemiche dei più accaniti.

 

 

Sinceramente ho apprezzato molto che la grafica e la storia siano rimaste molto fedeli all’originale, ma l’animazione, specialmente nei combattimenti, doveva essere decisamente più curata. Non sono contro l’utilizzo di fermo immagine per evidenziare un momento cardine dell’incontro, ma proporlo per lunghe parti di un combattimento mi sembra un infimo stratagemma per coprire una grave mancanza.

Per me il manga di Record of Ragnarok è un discreto prodotto che sta migliorando con il tempo. La sua trasposizione animata, che comprende combattimenti estremamente frenetici, poteva portare questo lavoro ad un livello superiore. Purtroppo non è avvenuto, quindi non mi sento di dare un voto più alto di quello che ho già dato al manga dopo aver letto i primi tre volumi.

 

Record of Ragnarok, 2021
Voto: 6.5
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