Max Level Returner

Nuova proposta Coreana in stile Solo Leveling, sarà in grado di competere con suo fratello maggiore?

 

 

Corea mia, ma quante ne sforni? Eccovi un nuovo manga coreano che s’innesta nello stesso filone che tratto da qualche tempo, ovvero quello che collega videogiochi, giochi di ruolo e fantasy all’interno di una storia a fumetti. La Corea sembra avere proprio una predilezione per questo schema d’interazione e a me, tutto sommato, non dispiace il genere, quindi bando alle ciance e cominciamo ad analizzare quest’opera.

La storia parte subito dal finale, o per lo meno è quello che uno ipotizza leggendo le primissime parti. Il nostro eroe Yoon Sang-Hyuk ha sconfitto il malvagio Re dei Demoni e sembra destinato a trionfare, ma mentre il malefico sovrano spira, una sua copia appare dal nulla lanciando un monito sul suo prossimo ritorno; l’agghiacciante rivelazione prende alla sprovvista il nostro eroe che, mentre il mondo intorno a lui collassa, scompare precipitando nel vuoto per riapparire sulla terra. Se ci fossimo trovati di fronte ad una bella simulazione di un videogioco non ci saremmo sorpresi di nulla, ma la storia è ben diversa: Yoon Sang-Hyuk con altri centoventi milioni di persone è scomparso mentre giocava ad un gioco per cellulare. Le persone sono state fisicamente trasportate in un mondo fantasy fatto di mostri e pericolosi dungeon con l’obiettivo di sconfiggere il Re dei Demoni per poter concludere il gioco e tornare alle proprie vite. In diversi anni di avventure solo il Monarca Mascherato, che è il soprannome dato al personaggio di Yoon Sang-Hyuk, è riuscito ad arrivare ad un passo dalla vittoria prima di svanire e ritornare sulla terra.

 

 

La storia inizia subito così di botto, con il protagonista già all’apice della sua forza; una scelta che non ho ben capito e che non mi è parsa molto vincente per attirare l’attenzione su quest’opera, tant’è che stavo per interrompere io stesso la lettura a poche pagine dall’inizio del racconto. Con questo incipit non c’è evoluzione del personaggio, o per lo meno viene eliminata in men che non si dica; in poche tavole la storia sembra aver già narrato la sua fine. Invece non è così, il nostro protagonista torna sulla terra e scopre che, ogni volta che viene completato un livello nel gioco, sulla terra appaiono tutti i mostri sconfitti e tutti i personaggi che sono stati uccisi in quel livello; la terra è diventata la nuova arena degli scontri tra giocatori e mostri, ma questa volta i morti restano tali, senza via d’appello. C’è però un grande svantaggio che viene applicato ai giocatori che sono morti e tornati sulla terra, ovvero l’impossibilità di portarsi appresso il proprio armamentario. Combattere contro un mostro con armi ed armature magiche trovate nei dungeon aiuta parecchio i giocatori, mentre combattere con armi prodotte nel mondo reale – meno potenti e meno efficaci contro le evocazioni magiche del gioco – diventa un problema non indifferente. Il Monarca Mascherato, è l’unico giocatore ad aver sconfitto il Re dei Demoni e ad avere ottenuto quindi la capacità di portare, nel mondo umano, il vasto inventario di oggetti in suo possesso.

Inizialmente ho pensato che quest’opera fosse decisamente inferiore a Solo Leveling, I Level Up Alone, Skeleton Soldier Couldn’t Protect the Dungeon o a Survival Story of a Sword King in a Fantasy World che da subito hanno uno spunto più accattivante, ma continuando a leggere i vari capitoli, mi sono ricreduto, anche se solo in parte. Max Level Returner ha un approccio diverso in merito all’interazione tra videogioco, gioco da tavolo e fantasy: sembra quasi più portato a voler strutturare una storia in cui il nostro protagonista tira le fila di un discorso pianificato da tempo. Ogni sua mossa è estremamente calcolata, affronta i problemi in modo strategico, non si muove mai senza un motivo apparente, ma cela spesso molteplici fini diversi: è affascinante vedere come mette zizzania tra gli altri guerrieri di alto livello per approfittare delle loro debolezze ed ottenere un vantaggio. Indubbiamente il fine ultimo è sempre quello di accrescere il potere e aumentare gli alleati che possono servirlo al meglio, ma tutto questo non ha mai lo scopo di salvare il genere umano o liberare il mondo dalle creature demoniache che lo infestano: l’unica cosa che a Yoon Sang-Hyuk interessa è mantenere una posizione di vantaggio e prepararsi al prossimo scontro con il Re dei Demoni; il resto sono solo danni collaterali. Questo rende il nostro protagonista cinico ed estremamente complicato da leggere; non traspare nulla da lui e le sue mosse non sono leggibili fino a quando è praticamente concluso il suo intento. Da un lato è interessante provare a capire cosa tenti di fare, dall’altro è impossibile prevederlo perché non abbiamo l’esperienza che si è fatto lui concludendo il gioco e sconfiggendo il Re dei Demoni, ovvero tutta quella parte che è stata tagliata all’inizio della storia.

 

 

Graficamente il prodotto è accattivante, meno raffinato e preciso di tanti altri lavori, ma ha dalla sua una pungente personalità nello stile illustrativo che può affascinare il lettore. Di certo il suo lavoro è abbastanza simile a quelli citati in precedenza, ed ovviamente l’ambientazione non aiuta a differenziarsi da titoli più conosciuti, ma il tratto dell’autore ha il suo perché. Mi aspetto comunque un miglioramento di tanti piccoli dettagli che attualmente vengono trascurati nell’ambiente che fa da palcoscenico al protagonista: un mazzo di fiori su un tavolo che ora è disadorno, un quadro che possa rallegrare una parete spoglia, una nuvola di forma diversa che si stagli nel cielo per dare movimento e profondità alla vignetta, sono tutte piccolezze che possono rendere il lavoro più piacevole e che adesso mancano.

Max Level Returner è ancora lontano dallo spessore di altri prodotti coreani dello stesso genere, in particolare per la storia, che sembra narrata quasi senza coinvolgimento. La pecca più rilevante da parte dell’autore è che non riesce ad infondere sentimento in quello che sta proponendo. Credo che tutto questo dipenda da una mancanza d’esperienza o da una storia che ha un buono spunto ma che non è riuscita a decollare come lui si aspettava. Siamo però solo ad una ventina di capitoli, troppo pochi per bocciare completamente il lavoro, ma sufficienti per rimandare il tutto ad un approfondimento più in là nel tempo. Ora come ora, non credo che consiglierei la lettura di questo lavoro ad un neofita, ma se la storia prende una piega più convincente le cose possono sempre cambiare. Ringrazio come sempre tutti i fan che si cimentano nel tradurre e ripubblicare, senza fini di lucro, i lavori di autori emergenti che probabilmente non arriveranno mai da noi per canali ufficiali. Grazie ancora del lavoro oscuro che fate!

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