Grazie al suo taglio crudo ed atipico, The End Of The Fucking World si afferma come una delle migliori serie televisive degli ultimi anni.
Non è un caso che spesso a colpire maggiormente nel segno, a graffiare ed a riuscire a stupire lo spettatore siano produzioni minori ed indipendenti. Probabilmente grazie al non dover sottostare alle leggi del politically correct e del successo a tutti i costi, si riesce a sperimentare, a dire qualcosa si diverso e, fondamentalmente, a centrare l’obiettivo.
The End Of The Fucking World (che trovate anche come The End Of The F***ing World) è esattamente questo: una serie diversa dalle altre e decisamente ammirabile.
Ambientata nell’Inghilterra dei giorni nostri, The End Of The Fucking World racconta la vicenda di un paio di ragazzi dal passato difficile e dal presente affatto diverso, mostrandoci una vicenda che si sviluppa in modo surreale ed assolutamente efficace. La serie miscela diversi generi, ricordando i noir, i road-movies, i film sentimentali, i teen-movies ma soprattutto strizzando tantissimo l’occhio ai caustici e grotteschi film dei fratelli Coen (specialmente ad Arizona Junior e Fargo). La prima stagione vede il dipanarsi di situazioni al limite del possibile che però si inseriscono benissimo in un racconto che da subito appare volutamente molto oltre le righe, mentre la seconda scorre via in modo forse più lineare ma sempre mantenendo lo stile di fondo che contraddistingue questa serie: non vengono fatti sconti e non ci sono compromessi a favore del famigerato politically correct imperante sullo schermo negli ultimi anni.
The End Of The Fucking World cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore, mettendolo di fronte ad una vicenda che non va per il sottile e che viene raccontata a tutto tondo, condendola con un’abbondante dose di quello humor inglese che riesce a conferire al tono della narrazione una scanzonatura che permette a The End Of The Fucking World di non prendersi mai sul serio.
I protagonisti sono eccezionali. Alex Lawther (The Imitation Game, Departure, Ghost Stories, The Last Duel) e Jessica Barden (Hanna, The Lobster) sono due volti che molto probabilmente vedremo sempre più spesso nelle produzioni europee ed internazionali: assolutamente capaci di suscitare empatia nello spettatore, vivi e pieni nella loro recitazione, incarnano due ragazzi comuni ed assolutamente unici e folli allo stesso tempo. Buona parte delle fortune di The End Of The Fucking World, che già presenta una sceneggiatura forte di per sé, sono merito dei due ragazzi inglesi.
Accanto a loro si notano altre buone prove da parte di Gemma Whelan (Il Trono Di Spade) e Naomi Ackie (Star Wars: L’Ascesa Di Skywalker).
Dietro la macchina da presa c’è la coppia composta da Johnatan Entwistle e Lucy Tcherniak, che tengono altissimo il rimo e sanno amplificare le emozioni provate dallo spettatore con pause, inquadrature e tecniche narrative cinematografiche sapientemente utilizzate durante tutto l’arco della produzione.
In un panorama televisivo all’insegna del buonismo e del politically correct (e non è un caso se il titolo è stato “normalizzato”), The End Of The Fucking World spicca come una gemma nel letame.