Uppsala – Città Del Mondo: la recensione

Incredibilmente, in questo gioco basato sulla geografia, devi essere bravo anche a barare, a scoprire chi mente ed a pianificare eventuali tranelli.

 

 

Nell’ultimo periodo abbiamo presentato sia giochi da tavolo in cui il caso è uno dei fattori predominanti del gioco (Er Giro De Peppe e King Of Tokyo), sia di quelli in cui la strategia scelta dal giocatore è fondamentale (Azul). Esistono però giochi in cui caso, strategia e conoscenza combattono una battaglia serrata e sono altrettanto importanti.

Uppsala – Città Del Mondo è uno gioco da due a sei giocatori che basa la sua fortuna sulla geografia. Sono convinto che molti storceranno il naso perché non amano la geografia, ma c’è anche altro. In questo gioco da tavolo servirà avere una faccia da poker per ingannare gli avversari ed un acume deduttivo pari ad un investigatore per smascherare le menzogne degli altri giocatori.

Nella confezione del gioco troviamo: un regolamento con quattro paginette, tante carte, dei gettoni in legno colorati, una matita, un piccolissimo blocco per scrivere e un cartoncino rettangolare che indica le coordinate Nord, Ovest ed Est. La qualità dei materiali è onesta, nulla che gridi allo scandalo o ci faccia strappare i capelli dalla gioia. La scatola invece, pur essendo abbastanza grande da contenere abbondantemente tutto il materiale, è suddivisa in modo poco intelligente e tende a sparpagliare le carte in giro per la confezione.

La preparazione di Uppsala – Città Del Mondo è molto semplice: le carte hanno su un lato il nome di una località e sull’altro varie informazioni tra cui la posizione geografica del luogo; mischiamo le carte avendo cura di tenere fuori le due carte “Intermezzo” riconoscibili dallo sfondo blu; prepariamo tre mazzetti di quindici carte l’uno mantenendo visibile il lato su cui è riportato il nome della località; alla fine impiliamo i tre mazzetti alternandoli con le due carte “Intermezzo”, distribuiamo quattro gettoni ad ogni giocatore e posizioniamo al centro del tavolo il cartoncino con le indicazioni dei punti cardinali.

A questo punto estraiamo una carta a caso dal mazzo delle carte inutilizzate e la posizioniamo al centro del cartoncino con la scritta della località bene in vista. Quello è il punto di riferimento geografico che farà da discriminante per la posizione delle altre carte. Selezioniamo il primo giocatore ed iniziamo la partita.

Il giocatore di turno estrae la prima carta dal mazzetto di gioco e legge ad alta voce la locazione scritta sopra stando attento a non far vedere il retro della carta. Fatto ciò posizionerà la carta sull’asse Ovest-Est o su quello Nord-Sud indicate dal cartoncino al centro del tavolo. I giocatori seguenti avranno a disposizione anche l’opzione di collocare la propria carta tra due già posizionate. Durante lo svolgimento del gioco si accumuleranno così molte carte una accanto all’altra che andranno a formare una specie di croce.

 

 

Gli amanti della geografia non avranno grossi problemi a posizionare New York o Tokio, ma quando si inizia a parlare di Wellington o Ouagadougou le cose cominciano a diventare più complicate. Ecco che subentra il gioco d’azzardo, la faccia da poker, il tentativo subdolo di posizionare una località ignota senza essere scoperti. Infatti, una volta posizionata la carta, ogni altro giocatore, partendo dal primo giocatore sulla sinistra di quello attivo, può decidere di dubitare sul corretto posizionamento della carta appena giocata.

Chi dubita deve indicare una delle carte che si trovano accanto a quella giocata; a questo punto si girano entrambe le carte e si controlla se il dubbio è fondato o meno. Il giocatore che ha ragione riceve un gettone dal giocatore che ha sbagliato. Questo è il metodo più semplice, ed anche il più rischioso, per accumulare i gettoni e vincere la partita, ma non è il solo: ogni volta che si raggiunge una carta “Intermezzo” il gioco si ferma. Tutti i giocatori devono stabilire quanti errori sono presenti tra le carte in gioco ed annotare segretamente il numero su uno dei foglietti forniti. Una volta che tutti hanno scritto, si rivela la scelta e si inizia a controllare quante carte sono state erroneamente posizionate.

I giocatori che hanno indovinato esattamente il numero di errori ottengono due gettoni dalla riserva. Se nessuno dei giocatori ha indovinato, tutti quelli che si sono avvicinati di più al numero corretto prendono un gettone dalla riserva. Completata questa fase di gioco si sgombra il campo dalle carte sul tavolo, si rimuove la carta “Intermezzo” da sopra il mazzo; si predispone sopra il cartoncino una nuova carta di riferimento e si prosegue il gioco ripartendo da dove ci si era fermati.

I più smaliziati avranno subito capito che non è sempre vantaggioso posizionare tutte le carte correttamente: se si riesce a posizionare strategicamente una carta sbagliata, diventa più facile ottenere i gettoni bonus alla fine di ogni intermezzo. Allo stesso tempo bisogna anche saper riconoscere un baro che prova a fare il furbo o dubitare quando si è estremamente sicuri di una carta mal posizionata.

Uppsala – Città Del Mondo è veloce e piacevole; la partita dura circa venti minuti, anche meno per chi conosce bene le meccaniche di gioco. Le carte sono tante e le partite sono sempre diverse l’una con l’altra; purtroppo il gioco a lungo andare diventa troppo sbilanciato a favore di chi si ricorda meglio la posizione delle località, ma in questo caso ci vengono in aiuto le varianti del gioco o gli altri prodotti targati Uppsala.

Il gioco non è ovviamente un capolavoro, ma riscuote un discreto successo. Ovviamente non incontrerà i favori di chi ha problemi con la geografia, ma i giocatori d’azzardo lo troveranno sicuramente stuzzicante.

 

Uppsala – Città Del Mondo, 2013
Voto: 6,5
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